La Commissione europea propone una nuova strategia industriale per l’elettronica

Sostegno più mirato per mobilizzare 100 miliardi € di nuovi investimenti privati

Pubblicato il 24 maggio 2013

La Commissione europea ha varato una campagna per coordinare gli investimenti pubblici nel settore della micro e nanoelettronica (semiconduttori e circuiti integrati o chip) con l’intento di espandere la base manifatturiera europea di punta.

La vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes sostiene che “altri stanno investendo in modo massiccio nei circuiti integrati per computer e l’Europa non può permettersi di restare al palo. Dobbiamo rafforzare e collegare i nostri punti forti e sviluppare nuove forze. Per garantire questa trasformazione è necessario coordinare rapidamente e con forza gli investimenti pubblici fra l’UE, gli Stati membri e le regioni.

Il settore europeo dell’elettronica stimola una maggiore competitività industriale dell’Europa perché costituisce una tecnologia abilitante fondamentale per gli altri settori, dall’energia al settore automobilistico fino alla salute. Per assicurare la crescita dell’Europa e dell’occupazione è essenziale disporre di un settore dell’elettronica in crescita.

Neelie Kroes ha dichiarato: “Voglio che la nostra produzione di chip raddoppi fino a rappresentare circa il 20% della produzione mondiale. Voglio che l’Europa produca più chip in Europa di quanti ne producano gli Stati Uniti sul loro territorio”. Si tratta di un obiettivo realistico se si distribuiscono correttamente gli investimenti”.

L’ambiziosa visione della Commissione ha il sostegno dei ricercatori e dell’industria elettronica che, alla fine del 2012, ha chiarito come sia possibile effettuare un investimento complessivo di 100 miliardi di euro fra il 2013 e il 2020.



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