Dmass: un’estate al ribasso per la distribuzione europea di semiconduttori

Pubblicato il 26 novembre 2019

Secondo i dati resi noti dalla Dmass (Distributors’ and Manufacturers’ Association of Semiconductor Specialists), le vendite nel mercato della distribuzione europea di semiconduttori ha registrato un calo dell’8,9% nel terzo trimestre del 2019, fino a 2,11 miliardi di euro. Germania, Francia e Italia sono i Paesi che ne hanno maggiormente risentito, mentre sul fronte dei prodotti, la decrescita più pesante (a doppia cifra) è stata registrata da discreti, MOS micro e logiche.

Georg Steinberger, presidente di Dmass afferma: “Un rallentamento degli ordini da parte dei clienti nel corso dell’anno si è ora concretizzato con  un calo delle entrate che non ci sorprende. È un mix di fattori che sta causando questa fase di rallentamento – sia esterni che interni –   e che ci accompagnerà per un certo periodo. Si segnalano atteggiamenti di cautela e scetticismo maggiori di quanto in realtà sia necessario, poiché riteniamo che le opportunità per la tecnologia siano ancora notevoli. Ci aspettiamo un miglioramento del mercato nel corso del 2020”.

A livello geografico, la situazione è piuttosto irregolare. Mentre nel terzo trimestre Germania, Francia e Italia hanno registrato decrescite a doppia cifra, il Regno Unito è cresciuto dell’1,6% e l’Europa orientale ha ‘tenuto’ con una crescita dello 0,5%. Tra i principali mercati, la Germania è scesa del 12,9% a 618 milioni di euro, l’Italia del 13,1% a 168 milioni di euro, la Francia del 15% a 132 milioni di euro e il Regno Unito è cresciuto dell’1,6% a 159 milioni di euro. I Paesi nordici (compresi gli stati baltici) sono diminuiti solo del 3,7% a 183 milioni di euro, mentre l’Europa orientale è cresciuta dello 0,5% a 380 milioni di euro.

“Nessun grande cambiamento – dice Georg Steinberger – rispetto ai trimestri precedenti. I Paesi con un’enorme percentuale di produzione a contratto continuano a crescere o almeno mantengono il loro slancio, mentre i mercati guidati dagli OEM subiscono un rallentamento maggiore o perdono parte di business verso l’Europa orientale, che ha una solida base di produzione a contratto. L’aspetto più sorprendente di questo trimestre è la resilienza del Regno Unito nonostante l’attuale frenesia della Brexit”.

Dal punto di vista dei prodotti,  questa fase di decrescita abbraccia tutte le tecnologie e i prodotti. Tuttavia, mentre discreti, logiche standard e MOS micro hanno registrato un calo a doppia cifra, potenza, opto, memorie e altre logiche hanno tenuto il passo, con un segno negativo tra  0,6% e 7,5%. I prodotti analogici hanno registrato un calo dell’8,65% (a 618 milioni di euro), MOS Micro -11,7% (a 413 milioni di euro), i potenza e discreti sono diminuiti del 2,6% (a 241 milioni di euro), Opto del 7,5% a 194 milioni di euro memorie del 6,9% (a 195 milioni di euro euro). Altre logiche -0,6% (a 123 milioni di euro).

Georg Steinberger: “La situazione è diversa in quasi tutti i Paesi. Nei primi 9 mesi, tuttavia, vediamo che sono molto deboli discreti, Opto, MOS Micro, logiche standard e programmabili, mentre analogiche, memorie e potenza resistono bene. Ciò che è difficile stimare è quale impatto avranno quelle aziende il cui business deriva direttamente dalla distribuzione. Settori come analogico, logiche programmabili, MOS Micro ne sono interessati e lo saranno ancora di più in futuro”.

Il 2019 è quasi finito e probabilmente finirà leggermente negativo, la domanda è: cosa porterà il 2020?Steinberger: “Riteniamo che nei prossimi anni vedremo un’innovazione dirompente e maggiori opportunità nel mondo della distribuzione”.

ap



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