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ha voluto pre-
sentare la propria strategia
per l’IoT nel momento in cui il
mercato sta avviandosi lungo
un trend decisamente ascen-
dente che, secondo alcune
stime, entro il 2020 porterà
ad avere il 39% dei 23 mi-
liardi di apparati connessi al
web, impiegati proprio in so-
luzioni di IoT.
Osserva l’azienda che, consi-
derando che nel 2013 la per-
centuale di dispositivi IoT era
solo l’1% del totale dei sistemi
elettronici connessi in rete, la
rivoluzione che ci attende su-
pera come dimensioni quella
che abbiamo vissuto con l’av-
vento degli apparati mobili. I
vertici tecnici e marketing ita-
liani ed europei di Avnet Me-
mec erano presenti all’evento,
per illustrare l’importanza del
fenomeno, le sfide tecnolo-
giche a cui rispondere per
consentire il decollo dei pro-
getti IoT, e la proposte della
società. Solida nelle proprie
partnership con importanti
aziende globali di sviluppo e
comunicazione, Avnet Memec
oltre a essere fornitore delle
singole parti di un sistema IoT
(silicio, software, moduli e ser-
vizi) è anche un consulente a
360° che vanta la capacità di
fornire soluzioni complete gra-
zie ai propri team di ingegneri
specializzati e le competenze
delle società rappresentate.
La pervasività dell’IoT si avrà
se si saprà rispondere pun-
tualmente ai requisiti di consu-
mo, ingombro, interoperabilità
e sicurezza, è stato l’assunto
di partenza dei relatori, che
hanno quindi illustrato le tec-
nologie, le aziende del proprio
listino e le soluzioni proposte.
Riportiamo solo alcuni dei vari
esempi illustrati nel corso del-
la conferenza stampa.
Il consumo e quindi il costo
della connettività è sicura-
mente uno fra i temi cruciali
nell’IoT. A tal riguardo, i rela-
tori hanno citato tecnologie
di rete e connettività a basso
F
rancesca
P
randi
EON
ews
n.
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maggio
2014
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sterno, che ottemperino ai livelli
di sicurezza imposti dagli stan-
dard aziendali, ma che siano an-
che facilmente sovrapponibili agli
strumenti interni già in essere,
come il document management
o altro. Sempre più spesso, però,
a essere prese di mira sono le
piccole e medie imprese perché
hanno livelli di difesa più bassi,
nella maggior parte dei casi non
sono dotate di competenze ICT
al proprio interno e solitamente
i dipendenti non vengono istruiti
su come garantire la sicurezza
online. Un esempio sono gli studi
professionali come commercia-
listi, avvocati, private banker o
studi di progettazione industriale,
che hanno necessità di proteg-
gere documenti sensibili da intru-
sioni esterne e al tempo stesso
di condividerli in maniera sicura
con clienti, partner e colleghi;
quello che chiedono è un modo
di proteggere e condividere i pro-
pri documenti che sia soprattutto
facile da usare.
Questa è la nuova sfida posta
alle aziende che si occupano di
R&S nel settore delle telecomu-
nicazioni e ai distributori: diven-
tare una preziosa risorsa per le
PMI aumentando il loro livello di
consapevolezza sui rischi che
la gestione dei dati comporta,
alimentare una cultura della sicu-
rezza e suggerire le tecnologie
adeguate alla singola realtà, ol-
tre a porsi come fidati consulenti
riguardo gli sviluppi, spesso velo-
cissimi, nel panorama normativo
regionale e locale.
Nota
Quantec è specializzata nell’R&D
nel settore delle telecomunicazio-
ni e insieme a Partner Data, uno
dei principali distributori italiani
di prodotti per la sicurezza IT e
protezione del software, sistemi
di identificazione e programmi di
fidelizzazione, ha rannunciato la
disponibilità di un nuovo firmware
per
,
dispositivo
crittografico che offre un elevatis-
simo livello di protezione dei dati
e che permette di effettuare per
la prima volta al mondo chiamate
VoIP sicure, protette e criptate a
livello hardware.
G
razie alle nuove tecnologie è
possibile raggiungere importanti
obbiettivi di business come fles-
sibilità dei sistemi e un nuovo
modo di interrogare i dati.
Tuttavia è necessario chiedersi
quali conseguenze comportino i
nuovi strumenti digitali sul piano
della sicurezza e se si è pronti ad
affrontarle.
Quando una nuova tecnologia
estende la possibilità di comuni-
care in movimento, erogare ser-
vizi in rete o gestire grandi volumi
di dati in cloud, infatti, porta sem-
pre con sé nuove sfide in termini
di protezione dell’informazione e
diritto alla privacy. È per questo
motivo che governi e autorità di
garanzia a livello globale par-
tecipano con forza al dibattito
su come fornire regole sicure e
rispettose dei diritti dei cittadini,
alle quali tutti gli operatori del
settore IT sono tenuti a ottem-
perare. A questo dobbiamo ag-
giungere che il mercato italiano
è mediamente meno evoluto
rispetto a Paesi come USA o Pa-
esi asiatici emergenti.
Questo è particolarmente vero
nelle PMI, dove si incontrano
spesso interlocutori che non
avevano mai neanche riflettuto
in precedenza sulla necessità di
dotarsi di strumenti per la prote-
zione dei dati, e che gestiscono
incautamente informazioni estre-
mamente sensibili, spesso di
proprietà dei loro clienti, attraver-
so mail o altri strumenti la cui vul-
nerabilità informatica è massima.
La situazione sta evolvendo,
grazie anche al clamore media-
tico sollevato dall’affaire NSA/
Snowden in USA, o dalle re-
centi iniziative della vice presi-
dente UE Kroes sul tema Cloud
Computing in chiave sicurezza;
tuttavia è ancora molto il lavoro
di sensibilizzazione su queste te-
matiche che spetta agli operatori
del settore. Quello che emerge
chiaramente dal dibattito inter-
nazionale è che le difese tradi-
zionali sono strumenti necessari
come punto di partenza per un
normale utilizzo della Rete e dei
sistemi informatici in generale,
ma non possono rispondere a
una reale tutela dei dati sensi-
bili o a esigenze di salvaguar-
dia profonda. Basti pensare alla
questione della sicurezza nella
condivisione sul Cloud o allo
scambio di dati tramite e-mail,
in particolare in ambito profes-
sionale. Nel momento in cui un
dato attraversa la rete non si ha
nessuna reale garanzia di tutela,
a meno di non ricorrere a sistemi
molto complessi e di frequente
non disponibili nella quotidianità,
soprattutto nel caso delle PMI.
Spesso infatti si tende a conside-
rare la sicurezza informatica un
aspetto importante solo per le
organizzazioni di grandi dimen-
sioni perché sono quelle che
gestiscono patrimoni più signifi-
cativi, in termini sia di denaro sia
di quantità di dati. Nella nostra
esperienza, invece, abbiamo ri-
scontrato una richiesta e una ne-
cessità di sicurezza soprattutto
da parte delle PMI.
Le aziende di medie/grandi di-
mensioni solitamente sono già
dotate di una propria efficiente
struttura ICT, con tecnologie e
procedure collaudate in termini
di sicurezza per la gestione inter-
na dei dati. Quello che manca e
che viene richiesto sono soluzio-
ni pensate per la comunicazione
di documenti sensibili verso l’e-
D
istribuzione
Nuove tecnologie
e protezione dei dati:
a che punto sono le PMI?
La rivoluzione del mobile,
il Cloud computing, i Big
Data, i social media e le
nuove forme di Business
Analytics fanno parte di quelle
tecnologie digitali sempre più
indispensabili per le aziende
M
ichele
B
arbiero
Michele
Barbiero,
sales &
marketing
director di
Quantec
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