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EON
ews
n.
566
-
luglio
/
agosto
2013
R
eport
e utilizzando un processo
industriale.
Nata da un gruppo di ricer-
ca di ingegneria dei mate-
riali di Trieste, che lavora-
va a un kit innovativo per
analisi genetiche veloci e
a basso costo a partire da
una tecnica di deposizione
di film sottili di oro, nel 2005
Genefinity vinse la Start
Cup locale.
Nel 2006 venne creato lo
spin off universitario al qua-
le partecipano oltre ai soci
iniziali e l’università anche
la finanziaria regionale del
Friuli Venezia Giulia, Friu-
lia, che ha conferito il seed
capital necessario per por-
tare avanti il primo anno di
attività.
“Lo spin off è un ottimo
esempio di sinergia fra uni-
versità e industria per fare
ricerca in modo soddisfa-
cente per entrambi -osserva
Francesca Antoniolli, una
dei cinque fondatori della
start up triestina. L’universi-
tà in genere non ama la ri-
cerca industriale mentre l’in-
dustria non trova nell’ateneo
la concretezza del mondo
produttivo. Lo spin off è una
realtà intermedia che riesce
a parlare bene sia con l’uni-
versità che con l’industria”.
A partire dal progetto inizia-
le l’impresa ha sviluppato
un’applicazione molto com-
merciale, quella dei tatuag-
gi temporanei in oro, che
ha consentito una grande
crescita del fatturato, dai
200mila euro iniziali al mi-
lione e mezzo previsto nel
2013.
“La visibilità ottenuta con i
premi ricevuti ci ha guada-
gnato l’attenzione di possi-
bili investitori e clienti. La
difficoltà è stata quella di
concretizzare l’interesse in
contratti di vendita, ma ce
l’abbiamo fatta” conclude
Antoniolli. Recentemente il
gruppo Zoppas è entrato nel
capitale dell’azienda.
, spin off dell’Uni-
versità degli Studi di Siena,
si è costituita nel 2010 do-
po avere vinto un bando del
Miur, che cofinanzia i risul-
tati della ricerca purché ven-
ga creata un’impresa. ViDi-
Trust è stata tra i dieci fina-
listi della Start Cup 2013. A
differenza di altre esperien-
ze che cominciano con una
gara di business plan, i soci
di ViDiTrust hanno iniziato
a sviluppare l’idea a livello
commerciale e a cercare le
fonti di finanziamento solo
dopo la costituzione. I pre-
mi Miur, tra l’altro, vengono
liquidati con grande ritardo
rispetto alle esigenze della
nuova impresa.
La tecnologia di ViDiTrust
è una soluzione anticontraf-
fazione del codice QR, che
si chiama VISeQR, brevetto
internazionale depositato.
“Si tratta di un’evoluzione
del codice QR che lo rende
irriproducibile Seguendo un
concetto di impronta digita-
fetto indiretto, ma principa-
le, è di tipo culturale; questa
esperienza indica infatti agli
studenti e ai giovani ricer-
catori che anche nel nostro
Paese è possibile concepire
un’imprenditoria moderna,
basata sulla conoscenza
e fortemente orientata alla
crescita”.
Attrarre capitali è uno dei
temi più condizionanti lo
sviluppo delle start up.
Come incubatore qual è
la vostra esperienza a ri-
guardo?
“Da alcuni anni operiamo
con un network di business
angel, per lo più professioni-
sti, oppure imprenditori che
investono in start up affini o
complementari al loro set-
tore. I risultati sono buoni,
con circa 2 milioni di euro
l’anno in media raccolti. È
invece molto più difficile il
rapporto con il mondo del
Venture Capital, a causa del
numero ridottissimo di fondi
che operano nel segmento
“early stage”, che sarebbe
quello di nostro interesse.
I business angel vedono
nelle startup non solo un in-
vestimento finanziario, ma
anche potenziali sinergie
con le loro attività imprendi-
toriali e, talvolta, la possibi-
lità di un coinvolgimento ‘in
prima persona’. Gli investi-
tori professionali puntano in-
vece ai ritorni derivanti dalla
futura cessione delle quote
nelle aziende che hanno in
portafoglio. Questo li rende
estremamente selettivi, in
particolare puntano su im-
prese per le quali prevedono
una crescita molto rapida”.
Qual è il suo giudizio sul
decreto Passera? Quali
altre azioni di sostegno e
supporto alle start up sa-
rebbero prioritarie?
Le norme sulle start up del
decreto 2.0 sono molto re-
centi, ma hanno già stimo-
lato l’interesse e portato alla
costituzione di diverse start
up negli ultimi mesi. Anche il
credito d’imposta sta contri-
buendo ad una forte ripresa
negli investimenti seed, do-
po un 2012 un po’ debole.
Io penso che le norme si-
ano abbastanza complete,
ma auspicherei ancora un
intervento più incisivo sul
fronte del cuneo fiscale sul
lavoro, per rendere più at-
trattive le start up nei con-
fronti delle professionalità
più qualificate.
A mio parere, tuttavia, il ve-
ro ‘tappo’ che blocca la cre-
scita delle startup è la scar-
sa domanda di innovazione
che c’è nel nostro Paese.
Questo comprime i possibili
fatturati delle start up e non
crea reali opportunità per
la loro acquisizione. A sua
volta, questi vincoli rendo-
no meno attrattivo l’investi-
mento nelle start up stesse
e spiega come mai il settore
del Venture Capital italiano
sia di ordini ordine di gran-
dezza più piccolo che in altri
paesi sviluppati. Purtroppo
la soluzione non è sempli-
ce perché richiederebbe di
intervenire sull’economia in
generale. Mi chiedo qua-
le governo avrà il coraggio
di aumentare la business
friendliness del nostro Pae-
se e la dinamicità della no-
stra economia, sapendo che
questo porterà allo sviluppo
di nuove imprese ma anche
al declino di altre e alla ridu-
zione di tante rendite”.
La parola alle start up
premio start up
dell’anno 2010, ha come co-
re competence la deposizio-
ne di film sottili di oro e di al-
tri metalli preziosi con le ge-
ometrie desiderate e su sub-
strati grafici flessibili. Rispet-
to alla tecnologia galvanica,
che si applica solo ai metalli,
con questa tecnica si può
ricoprire qualsiasi materia-
le e forma, anche pellami e
tessuti, assottigliando molto
l’oro (o il metallo prezioso)
continua a pag.10
Loris
Nadotti,
presidente di
PNICube
Giacomo
Cancelli,
amministratore
delegato di
ViDiTrust
Andrea Rao,
fondatore Red
Key
Chiariamo i termini
Per spin off si intende ogni iniziativa imprenditoriale, alla
quale l’Università partecipa in qualità di socio, avente
come scopo lo sfruttamento dei risultati della ricerca e lo
sviluppo di nuovi prodotti e servizi derivati dall’attività di
ricerca dell’Università.
Per start up si intende ogni iniziativa imprenditoriale, alla
quale l’Università non partecipa in qualità di socio, avente
come scopo lo sfruttamento dei risultati della ricerca e lo
sviluppo di nuovi prodotti e servizi derivati dall’attività di
ricerca dell’Università.