EON
ews
n.
566
-
luglio
/
agosto
2013
4
L
a nuova
è tutta da
scoprire. L’arrivo della nuova
équipe dirigente, composta
da Brian Krzanich e Renée
James, seguita all’era di Paul
Otellini, ha infatti in serbo una
strategia innovativa per il big
mondiale dei chip. Un piano
d’azione fondato su due pila-
stri: il mobile e la tecnologia
da vestire (il cosiddetto we-
arable). Nuove frontiere per
Intel che non intende rima-
nere indietro nei nuovi set-
tori a forte potenziale, arroc-
candosi sulla sua posizione
di forza nel mercato dei pc,
ormai in perdita di velocità.
“Nel segmento mobile Intel
dovrà vedersela con Qual-
comm” spiega un analista di
una nota banca americana
sottolineando che non sarà
certo facile farsi spazio. “Cer-
to è una sfida assolutamente
alla portata di una società
del calibro di Intel” conclu-
de l’esperto. Questo i vertici
del gruppo di Cupertino lo
sanno bene. Per questo han-
no deciso che l’architettura
Atom, dedicata a smartpho-
ne e tablet, sarà messa sullo
stesso livello di Core, finora
il centro del business con un
focus sui pc. “Avremo anche
un maggior focus sul weara-
ble computing” ha dichiarato
la presidente James sotto-
lineando che il segmento
degli apparecchi elettronici
connessi a Internet da por-
tare con sé sarà “il prossimo
campo di battaglia del set-
tore” in cui Intel debutterà a
gennaio. C’è da aspettarsi
quindi una nuova versione
dei Google Glass, ma anche
bracciali e orologi che han-
no catalizzato l’attenzione
dell’intera industria dei chip.
“Nella moda-design Apple
ha mostrato la strada e ora
ogni grande società che si
rispetti ha il dovere di ten-
tare di percorrerla conqui-
stando fette di un mercato in
crescita” aggiunge l’analista
sottolineando come Intel stia
inaugurando un nuovo cor-
so, che non mancherà di far
sentire i propri effetti, anche
dichiarandosi aperti all’ipo-
tesi di produzione di sistemi
basati su chip concorrenti,
per conto di clienti impor-
tanti. “Tutto dipende natu-
ralmente dall’interesse stra-
tegico che potrà avere per
noi” precisa Krzanich che ha
anche confermato l’interesse
della società per il video on
demand, pur ammettendo
di essere ancora alla ricer-
ca di un modello economico
interessante. “Siamo convinti
di possedere un’ eccellente
interfaccia – conclude il top
manager – abbiamo anche
una fantastica tecnologia di
compressione e decompres-
sione”. Ma, come ha am-
messo il manager, la società
è ancora ai primi passi nei
contenuti. E per questo vuole
andarci piano per identificare
la migliore soluzione possibi-
le per trasformarsi in futuro in
un big dell’on demand.
Q
uale sarà il futuro di Nokia? È
questa la domanda che circola
nelle piazze finanziarie mon-
diali da quando girano voci su
possibili operazioni straordina-
rie aventi ad oggetto il colos-
so finlandese della telefonia
mobile. In particolare, nelle
settimane scorse si è iniziato
a parlare di un interessamento
della cinese
all’acqui-
sizione di tutte le attività di
a cui è seguito un articolo
del prestigioso Wall Street
Journal in cui si riportava che
il gruppo guidato da Stephen
Elop starebbe trat-
tando la vendita della
propria divisione cel-
lulari a
, con
cui c’è già una stretta
alleanza strategica
dato che tutti i nuovi
dispositivi
Nokia
sono ormai dotati di
sistemi operativi Windows. Un
eventuale accordo tra i due big
dell’hi-tech ridimensionerebbe
il perimetro d’azione del grup-
po finlandese dato che nel
2012 la divisione cellulari di
Nokia, nonostante la flessione
dei ricavi del 34% rispetto al
2011, ha rappresentato il 51%
del suo fatturato complessi-
vo. Secondo alcuni analisti,
le trattative potrebbero anche
coinvolgere la divisione Here
di Nokia, cioè il business delle
mappe e dei servizi di loca-
lizzazione, che nel 2012 ha
generato circa 1,1 miliardi di
ricavi, pari al 4% del fatturato
totale, con un utile operativo
superiore ai 100 milioni. In
questo modo, il gruppo finlan-
dese rimarrebbe attivo solo
nel business delle infrastruttu-
re per le reti di telefonia mobile
in partnership con la tedesca
Siemens, attraverso la divisio-
ne Nokia Siemens Network,
che l’anno scorso ha registrato
un giro d’affari di 13,8 miliardi.
Gli esperti fanno notare che la
nuova Nokia, anche se più pic-
cola, potrebbe contare su un
tesoretto di non meno di dieci
miliardi: ai circa quattro miliar-
di disponibili in cassa, si ag-
giungerebbe l’assegno di sei
miliardi che Microsoft potreb-
be staccare per acquisire la
divisione cellulari e il business
delle mappe e dei servizi di lo-
calizzazione. Un tesoretto che
potrebbe essere subito impie-
gato per acquisire da Siemens
il 50% della sua quota nella
joint-venture Nokia Siemens
Network. Quota che, secondo
i calcoli degli analisti di Kepler-
Cheuvreux, potrebbe valere
circa 3,6 miliardi. Il gruppo
tedesco ha dichiarato di voler
uscire definitivamente dal bu-
siness delle infrastrutture per
le reti di telefonia mobile e di
essere alla ricerca di un acqui-
rente per la propria quota del
50% dentro Nokia Siemens
Network. Tra i possibili preten-
denti oltre alla stessa Nokia, ci
sono fondi di private equity, ma
anche gruppi come
mentre sembra improbabile un
interesse da parte di
Nell’attesa che una
di queste operazioni straordi-
narie si concretizzi, gli analisti
che coprono il titolo Nokia ri-
mangono piuttosto freddi sul-
le prospettive di medio-lungo
termine della società. Sui 47
analisti rilevati dalla piattafor-
ma Bloomberg che seguono
Nokia ben 21 suggeriscono di
vendere, sette hanno un giudi-
zio neutrale e 19 raccomanda-
no di comprare il titolo.
H
i
-
tech
&
finanza
La lunga estate
calda di Nokia Intel pensa a un futuro
più mobile e alla moda
Il gruppo finlandese potrebbe
vendere la divisione cellulari
a Microsoft e concentrarsi sul
business delle infrastrutture
per le reti mobili anche
attraverso l’acquisizione della
quota di Siemens in NSN. Gli
analisti comunque rimangono
freddi sul titolo della società
guidata da Elop
Il nuovo gruppo
dirigente rivede la
strategia: la società
sarà più presente
nei device portatili
e da gennaio partirà
anche nel wearable.
All’orizzonte anche una
possibile web tv
E
lena
K
irienko
F
ederico
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ilocca
Foto: Nokia
Foto: Intel