EON
ews
n.
566
-
luglio
/
agosto
2013
Per lavorare nel team sele-
zioniamo partner esterni già
disponibili e sperimentati,
specialisti nei settori di in-
teresse per un determinato
progetto.
Il sistema ATE sin dalle ori-
gini è un sistema modula-
re upgradabile in qualunque
momento. I moduli sviluppati
sino ad ora sono circa 200
e vengono aggiornati conti-
nuamente con un grande e
costante lavoro di ricerca e
sviluppo.
Per coprire le esigenze del-
la clientela non è sufficien-
te fornire il sistema ATE, lo
si deve corredare anche di
tutto ciò (automazione, mo-
vimentazione e così via) che
permette di inserirlo sulla
linea di produzione senza
stravolgere l’esistente.
L’elettronica è composta da
moduli compatibili fra loro
che si possono assemblare
in rack 19” standard, in cui la
mother board di interconnes-
sione è realizzata con una
tecnica flessibile.
La meccanica, anch’essa
sviluppata a moduli, essen-
do specifica per il prodotto
da sviluppare, richiede di
volta in volta delle persona-
lizzazioni.
A questi moduli si aggiungo-
no parti acquistate sul mer-
cato, compatibili con il nostro
sistema. In pratica sin dalle
origini ci siamo ispirati alle
costruzioni “LEGO”, usan-
do per ogni applicazione i
moduli che servono, acqui-
stando ciò che non abbiamo,
sviluppando ciò che è appli-
cabile in vari sistemi.
Il software, realizzato da
gestisce tutte le fun-
zioni ed è regolarmente ag-
giornato ogni volta che viene
aggiunta una nuova funzio-
ne.
In conclusione, il settore
ATE può avere ottime pro-
spettive sul lungo periodo,
anche se quasi certamen-
te l’Italia non è il mercato di
punta ma occorre espander-
si su mercati che produco-
no direttamente (Est Euro-
pa, Estremo Oriente, Nord
Africa), con un importante
sforzo tecnico-commerciale.
La condizione per avere suc-
cesso, quindi, è avere picco-
le strutture altamente tecno-
logiche e dinamiche.
de.Oggi si deve puntare
sull’artigianato tecnologico,
fantasia, creatività, rapidità
di esecuzione, caratteristi-
che adatte all’indole italiana
fantasiosa, creativa e rapi-
da. L’economia italiana trova
nelle eccellenze cre-
ative e progettuali la
sua principale fonte
di crescita, poiché
siamo molto meno
adatti a gestire le
fasi produttive dove
l’estro, la creatività e
l’individualismo mal
si conciliano con le
regole rigide dell’ele-
vata organizzazione.
Lo sviluppo e la
messa in produzione
di un nuovo prodotto
sono composti da molte fasi,
in alcune delle quali fornia-
mo ottime prestazioni: de-
sign, creatività e ingegneria
di cui fanno parte gli ATE.
Piccole entità pilotate da
tecnici e ingegneri con idee
concrete,
dove gli elevati
costi del lavoro intellettuale
non sono in concorrenza con
il costo inferiore del puro la-
voro manuale.
Poca burocrazia, molta
concretezza
Servono un’ampia cono-
scenza del mondo della
grande industria, acquisita
collaborando con le grandi
aziende, una forte e rapida
capacità di sviluppo del pro-
getto senza un’organizzazio-
ne fortemente strutturata, e
lo stesso vale per i partner
che di volta in volta sceglia-
mo.
Per affrontare questo merca-
to occorrono molte compe-
tenze, flessibilità, rapidità di
esecuzione e disponibilità di
tecnologie molto avanzate,
in alcune delle quali occor-
re essere delle eccellenze
e mantenere tale livello con
un duro e costoso lavoro di
ricerca.
Le stesse caratteristiche de-
vono avere i partner che, di
volta in volta, in base ai pro-
blemi, coinvolgiamo nei pro-
getti da sviluppare.
L’insieme delle aziende deve
essere un team molto affia-
tato competente e dinamico,
cosa difficile da immaginare
nel nostro Paese, e per otte-
nerla è sufficiente in-
dividuare le tecnolo-
gie, mentre i partner
si trovano di conse-
guenza.
Occorre puntare su
una rete di imprese
dinamiche e creati-
ve, con poco peso
organizzativo e de-
cisionale, capaci di
produrre sistemi ad
alto contenuto tec-
nologico, attraverso
personale tecnico
commerciale in grado di col-
loquiare con i grandi gruppi
a livello mondiale.
L’individuazione e l’uso di si-
stemi ATE è indispensabile
poiché In tutti i settori dell’in-
dustria esistono necessità
di collaudo; inoltre, le veri-
fiche da fare sono sempre
più complesse e numerose.
Indubbiamente l’elettronica
ha fatto per prima largo uso
di sistemi ATE, seguita dalla
meccanica, dove i control-
li sono molto sofisticati ma
i sistemi tradizionali lenti, e
dallo stampaggio (materie
plastiche, alluminio).
Per quanto riguarda le pic-
cole strutture, il problema
principale consiste nel far-
si conoscere nella globalità
del mercato; forse le strut-
ture pubbliche dovrebbero
dedicare più attenzione alle
piccole realtà.
Piccole strutture
altamente
tecnologiche
e dinamiche
Disponiamo al nostro interno
di un team giovane, compo-
sto da persone molto qua-
lificate, delle quali il 90% è
diplomato e laureato, adde-
strate a eseguire la maggior
parte delle lavorazioni di no-
stra competenza.
P
arola
alle
A
ziende
ate
19
Arcangeli
Giancarlo,
legale
rappresentante
di E.S.T.
Il settore
ATE può
avere ottime
prospettive sul
lungo periodo