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POWER

DIGITAL

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- ELETTRONICA OGGI 442 - GENNAIO/FEBBRAIO 2015

univoco le modalità di implementazione di tutte le funzioni

elettriche dei convertitori: tutto ciò ha contribuito a complicare

l’operazione di rimpiazzo di un componente con un altro. Ciò

vale in particolar modo per la potenza digitale, la quale aggi-

unge un ulteriore livello di complessità al problema della com-

patibilità tra differenti soluzioni.

Nel 2004 Artesyn Technologies, Astec Power e un gruppo di

aziende operanti nel settore dei semiconduttori - Texas Instru-

ments,Volterra Semiconductors,Microchip Technology, Summit

Microelectronics e Zilker Labs – hanno dato vita a un gruppo

finalizzato allo sviluppo di uno standard aperto per le comuni-

cazioni con un protocollo dedicato ai sistemi di potenza: ciò ha

segnato la nascita dello standard industriale per la gestione dei

sottosistemi di potenza noto come PMBus.

Nonostante le ottime intenzioni e alcuni progressi, sono sorti

alcuni problemi che hanno bloccato gli sviluppi di questo stan-

dard da parte di altri fornitori. Di rilevo la causa per violazione

di brevetto intentata da PowerOne nel 2005 per proteggere la

tecnologia Z-Bus utilizzata da propri regolatori POL per il mon-

itoraggio e il controllo degli alimentatori. Questa causa, che di

fatto ha impedito l’adozione su vasta scala di PMBus per un

periodo di circa 4 anni, si è conclusa con un accordo sui diritti

di licenza per questa tecnologia.

In tempi più recenti le aziende attive nel settore degli alimen-

tatori hanno riavviato i contatti per cercare di superare queste

problematiche, con particolare riferimento a quelle relative alla

potenza digitale. Nel mese di luglio del 2011, CUI ha annunciato

la stipula di un accordo con Ericsson Power Modules e nel mese

di settembre di quell’anno ha introdotto una nuova famiglia di

moduli POL compatibili a livello di piedinatura e di funzioni con i

convertitori della famiglia BMR46X di Ericsson. Un anno più tar-

di CUI ha concluso un accordo di licenza con Ericsson relativo

alla famiglia di convertitori ABC (Advanced Bus Converter) 3E,

che le ha permesso di offrire ai propri clienti un convertitore di

bus intermedio “intelligente” da abbinare al proprio portafoglio

di prodotti POL. Nello stesso periodo le due società hanno deci-

so di avviare una cooperazione finalizzata alla messa a punto di

uno standard comune per i convertitori di bus intermedio dig-

itali. Nel luglio del 2014 Murata ed Ericsson hanno annunciato

un accordo di cooperazione tecnica il cui scopo è accelerare

l’adozione di prodotti di potenza di natura digitale mediante l’of-

ferta di prodotti completamente compatibili tra di loro.

Soddisfare le necessità future

In base ai dati raccolti dal più recente

Mobility Report di Erics-

son

, il traffic IP su base annua raggiungerà 7,7 zettabytes entro

la fine del 2017, contro i 2,6 zettabyte del 2012. Le comunicazi-

oni video, i servizi basati su cloud e l’interconnessione di ogget-

ti fisici, in altre parole Internet of Things (IoT), sono i principali

elementi trainanti di questa inarrestabile crescita. I progettisti

dei sistemi di potenza destinati alle reti dati dovranno affrontare

quindi problematiche sempre più complesse e l’unico modo

per risolverle in maniera efficace sarà sfruttare tutti i vantaggi,

in termini sia funzionali sia di efficienza, offerti dai dispositivi di

potenza digitali. Senza dimenticare che questa tecnologia, utiliz-

zata in prima istanza nei comparti telecom e datacom, è andata

diffondendosi ad altre applicazioni, grazie al maggior utilizzo di

processori avanzati e FPGA nei settori medicale, industriale e

dei sistemi di misura/collaudo. Da qui la necessità di una solu-

zione semplice, intuitiva e multi-sorgente sulla scheda. La sfida

da affrontare è ottenere una conversione di potenza perfetta in

tutte le condizioni e per tutto il tempo necessario. I produttori di

alimentatori si sono quindi trovati costretti a dover introdurre

innovazioni a un ritmo così elevato da richiedere una cooper-

azione sempre più stretta.

Per questo motivo

CUI

,

Ericsson Power Modules

e

Murata

, han-

no fondato nell’ottobre del 2014 il

consorzio AMP (Architects

of Modern Power)

, il cui obbiettivo è sviluppare tecnologie di

potenza all’avanguardia in termini sia di funzionalità sia di ef-

ficienza. Gli standard che verranno messi a punto conterranno

specifiche relative agli aspetti meccanici, elettrici, delle comu-

nicazioni, del monitoraggio e del controllo. La aziende aderenti

al consorzio si impegneranno a definire specifiche elettriche e

meccaniche comuni per i loro prodotti e standardizzare le fun-

zioni di monitoraggio, controllo e comunicazione.

I membri si focalizzeranno sullo sviluppo di prodotti in grado di

garantire una conversione a elevata efficienza in tutte le condi-

zioni operative e assicurare una compatibilità di tipo “plug-and-

play” tra i loro prodotti.

Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo: www.amp- group.com Q

Fig. 3 – La potenza digitale permette di aumentare l’efficienza in pre-

senza di carichi ridotti (Fonte Ericsson – EGG, ottobre 2014)