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ANALOG/MIXED SIGNAL

OP AMP

31

- ELETTRONICA OGGI 442 - GENNAIO/FEBBRAIO 2015

specifiche sulla capacitanza dato che questa può rag-

giungere valori abbastanza elevati, ams ha optato per un

relè RF prodotto in-house per ridurre il più possibile la

capacità elettrica del percorso del segnale.

La capacità elettrica di questo relè è di 0,2 pF con con-

tatti chiusi (Tab. 2).

Sommando la capacità elettrica di tutti gli elementi mag-

giori, la capacita’ totale del percorso del segnale è stata

stimata a <15 pF - un valore inferiore ai 20 pF richiesti

nelle specifiche di test del cliente. La figura 1 mostra lo

schema finale del circuito di test.

Così, quando il silicio finale è arrivato dalla produzione,

ha avuto inizio la fase di debugging. La prova principale

richiedeva la misurazione della tensone di ogni singolo

pixel proveniente dal sensore (Fig. 2) e quindi il calcolo

della deviazione standard della tensione attraverso l’in-

tero array. Se la deviazione standard attraverso l’array

fosse risultata troppo elevata, il dispositivo sarebbe sta-

to scartato e considerato un die mal riuscito. I risultati

iniziali sembravano promettenti, così gli addetti ai test

passarono rapidamente alla fase di correlazione.

Dopo la prima correlazione, risulto’ evidente che qualco-

sa non andava poiché i dati restituiti dal tester non po-

tevano essere validi: i risultati erano troppo positivi. Per

lo stesso dispositivo fu riscontrata una differenza pari a

tre volte tra i risultati misurati in

fonderia e quelli misurati presso

la sede del cliente (Fig. 3) - una

discrepanza inaccettabile.

Dopo aver indagato a lungo sul-

la configurazione del dispositi-

vo, si è giunti alla conclusione

che l’unico aspetto ancora da

controllare fosse proprio l’har-

dware di test.

Dopo aver parlato con il cliente

e aver esaminato più in profon-

dità lo schema del suo chip, si è

riscontrato che l’unica grande

differenza nell’hardware era l’am-

plificatore operazionale (op-amp)

utilizzato per il buffering. Il con-

fronto tra i buffer ha mostrato

una notevole differenza tra la

capacità elettrica in ingresso

del buffer utilizzato dal cliente

e quella del buffer usato dalla

fonderia ams. L’amplificatore

operazionale utilizzato dal clien-

te aveva una capacitanza in in-

gresso di 1pF rispetto alla capacitanza di 7PF dell’ampli-

ficatore operazionale ams (Tab. 3).

A seguito di ulteriori accertamenti, ams ha deciso di

scambiare i buffer, ma la piedinatura del buffer del clien-

te era diversa da quella del buffer ams. Tuttavia, ams ha

identificato un amplificatore operazionale con una capa-

cità in ingresso simile e la stessa piedinatura (Tab. 4).

Una volta installato sulla scheda questo nuovo amplifica-

tore operazionale, si è riscontrata una correlazione con

i risultati del cliente. Sembrava quindi che le specifiche

originali del cliente - una capacita’ massima di 20pF - non

fossero corrette: difatti la capacita’in ingresso del buffer

causava un effetto di filtraggio sul segnale, abbassando

la deviazione standard. Osservando il segnale acquisito

utilizzando il nuovo amplificatore operazionale, questo

risultava chiaramente più rumoroso a causa di un filtrag-

gio ridotto da parte della capacita’ in ingresso (Fig. 4).

Successivamente ams ha ripetuto l’esercizio di correla-

zione, ottenendo risultati pi

ù soddisfacenti (Fig

. 5). Come

si può vedere in figura 5, la correlazione ha presentato

un netto miglioramento.

Q

Tabella 4 – Capacità di ingresso dell’op-amp finale

Capacitanza in ingresso

1,5

1,5

pF

Tabella 3 – Capacità in ingresso del buffer del cliente

Capacitanza in ingresso

Conf. non invertente

1

pF

Tipo

Fig. 5 – Correlazione finale