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ANALOG/MIXED SIGNAL

OCXO

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- ELETTRONICA OGGI 442 - GENNAIO/FEBBRAIO 2015

delle proprietà termodinamiche della disposizione interna

richiede una particolare attenzione. Tra gli aspetti da tenere

in considerazione, da segnalare l’ubicazione degli elementi

di riscaldamento, il posizionamento dei condensatori di re-

golazione e il tipo di isolamento interno utilizzato. Come già

riferito in precedenza, il parametro base di un OCXO è la sua

stabilità termica e l’oscillatore IQOV-164 di IQD è un esempio

dell’evoluzione degli OCXO negli ultimi anni; esso è in grado

d assicurare una stabilità di ±0,2 ppb (0,2 E10-9) in un inter-

vallo di temperatura operativa da -40 a 85 °C. L’OCXO è al-

loggiato in un package euro standard da 5-pin di dimensioni

pari a 36 x 27 mm. Uno degli aspetti da considerare quando

si pensa all’utilizzo di un OCXO è il suo consumo energetico

e il tempo di riscaldamento (warm-up time). Nel caso di QOV-

164, questo può richiedere fino a 7 Watt di energia in fase di

riscaldamento, valore che si riduce a circa 2 Watt una volta

che il cristallo ha raggiunto la sua temperatura di turnover.

Uno dei vantaggi principali legati all’uso di un OCXO è rap-

presentato dalle sue prestazioni di rumore di fase, che sono

intrinsecamente elevate: la temperatura del cristallo viene

mantenuta costante un notevole vantaggio rispetto a un

oscillatore standard, che potrebbe essere soggetto a varia-

zioni di temperatura maggiori. Un esempio è la serie IQOV-

200F di IQD che a una frequenza di 100 MHz garantisce un

rumore di fondo di -182 dBc/Hz con offset di 1 MHz (Fig. 4).

Nel caso degli OCXO un fattore da tenere in considerazione

è la velocità di invecchiamento del cristallo. In circostanze

normali, il produttore procede all’invecchiamento dell’oscil-

latore per un periodo di 30 giorni fino a quando non viene

raggiunto uno specifico livello di prestazioni. A questo punto

il dispositivo viene consegnato al cliente. Occorre inoltre te-

nere presente che i cristalli a taglio SC invecchiano molto più

lentamente rispetto ai cristalli a taglio AT, ma naturalmente

questi sono molto più costosi da produrre.

Quando si utilizza un OCXO, un aspetto da tenere in consi-

derazione è il bilanciamento tra l’intervallo di temperatura

di funzionamento dell’oscillatore e quello della temperatura

ambiente. Se la temperatura ambiente massima è prevista

a +70 °C, le specifiche dell’oscillatore devono prevedere il

funzionamento a temperature di almeno +75 °C, al fine di ga-

rantire un certo margine di errore. Se l’oscillatore “avverte”

una temperatura superiore a quella specificata, tornerà alla

temperatura del cristallo stesso, il che comporterebbe una

variazione di frequenza dell’ordine di molte parti per milione

(ppm). In realtà ciò significa che occorre considerare qual-

siasi fonte di calore esterna posta in prossimità dell’oscilla-

tore. Occorre inoltre tenere presente il flusso di aria attorno

all’assemblaggio della scheda e prevedere l’adozione di una

metodologia che ne consenta la minimizzazione.

Con un oscillatore che presenta un livello così elevato di pre-

stazioni, è consigliabile che il dispositivo venga lasciato in

uno stato di alimentazione permanente, in quanto la stessa

azione periodica di accensione e spegnimento può causare

problemi di ritracciamento della frequenza; la frequenza in

fase di spegnimento potrebbe non essere la stessa della fase

successiva di accensione, anche se all’oscillatore viene ga-

rantito un periodo adeguato di stabilizzazione.

Un elemento da tenere assolutamente in considerazione è il

costo. I principali fattori che concorrono a definire il costo

di un OCXO sono la stabilità di frequenza e le prestazioni di

rumore di fase. È utile notare che i costi degli OCXO possono

variare da £50,00 a £1.000,00 in funzione delle specifiche

tecniche.

Si potrebbe osservare che molte applicazioni si potrebbe ri-

correre a un TCXO, specialmente se le dimensioni del pack-

age e il consumo energetico sono fattori critici. In ogni caso,

per ottenere le migliori prestazioni è necessario ricorrere a

un OCXO, in quanto un TCXO non è in grado di garantire le

medesime specifiche in termini di stabilità termica, il rumore

di fase e l’invecchiamento.

Q

Fig. 4 – Gli oscillatori della serie IQOV-200F di IQD a una frequenza di 100

MHz garantiscono un rumore di fondo di -182 dBc/Hz con offset di 1MHz

Fig. 3 – Schema a blocchi di un tipico OCXO