I dati di mercato dell’elettronica di Assodel

Pubblicato il 26 ottobre 2021

Assodel (Associazione Distretti Elettronica – Italia) ha analizzato il mercato della distribuzione elettronica e le problematiche legate alla supply chain.

Nel 2021 il mercato dei componenti elettronici, dopo aver mostrato nella prima metà dell’anno un buon allineamento con l’anno precedente, si è poi reso conto della situazione di shortage della componentistica e soprattutto dei semiconduttori. Nel 4° Q 2020 il mercato, pur con il Paese in lockdown, aveva iniziato a dare segni di miglioramento. Segni che si erano mantenuti anche nel 1° Q 2021. Ma è nel secondo trimestre che si ha una improvvisa accelerazione del mercato che fa misurare un rapporto sul 2°Q del 2020, il tendenziale, del +32%. Gli effetti dello shortage a livello mondiale, che nel frattempo si era evidenziato, aveva portato ad un aumento dei prezzi che aveva aiutato.

Anche nel terzo trimestre il risultato è più che ottimo: un fatturato di più di 360 milioni di Euro, che si traduce in una crescita tendenziale trimestre su trimestre del +41%. Risultato strabiliante per un trimestre – quello estivo – che da sempre è il più scarso dell’anno. A questo punto il 3°Q chiude con un cumulato sull’anno di 1.108 milioni di Euro, quasi alla pari con il risultato del totale 2020 (di 1.186 milioni).

Se si mantenesse il livello di fatturato degli ultimi due trimestri, cosa non impensabile, si potrebbe arrivare alla chiusura del 2021 con un + 16/18% che riporterebbe il fatturato a superare il valore di quello del 2018 che era stato l’anno migliore di questo ultimo decennio.

Crescita o frenesia? Un ordinato stratosferico!

Ma è il livello di ordinato che stupisce: il grafico seguente riporta i dati trimestrali di fatturato (billing), Ordinato (booking) e del loro rapporto (book-to.bill; B2B).

È chiaro che un valore di questo indice superiore all’unità rappresenta un incremento del portafoglio ordini, ordini che dovranno essere fatturati successivamente.

Il grafico mette in evidenza valori di questo indice assolutamente eccezionali: 1,80 nel primo Q, 1,85 nel secondo e 1,70 nel terzo. Nella finestra temporale del grafico, ed anche a memoria di chi opera in questo settore da anni, non si erano mai viste figure dell’indice B2B a questi livelli.

A questo punto sorgono spontanee alcune domande: Quanti ordini doppi – ovvero gli stessi ordini piazzati contemporaneamente a più distributori – sono parte di questo ordinato? Quanti di questi ordini rispondono a delle effettive esigenze di programmazione della produzione? Ovvero la programmazione dei clienti è in grado di guardare in modo affidabile così lontano nel tempo?

Quindi questa sovrabbondanza di ordinato potrebbe facilmente trasformarsi in una bolla nata dalla paura dei clienti di non riuscire a procurarsi materiale a sufficienza per mantenere attive le linee di produzione. Paura che si è andata ingigantendo per la costante ripetizione del messaggio veicolato anche dai media non di settore per la dichiarazione di molti – se non tutti – i produttori di auto in difficoltà per la carenza di chip (o componenti elettronici che dir si voglia).

Nel grafico è evidenziato il rapporto tra ordinato e fatturato riportato dalla distribuzione italiana –fonte Assodel

In sintesi: un anno che si prospetta buono per il settore con una crescita del fatturato prossima a +20% che si accompagna con le previsioni appena pubblicate dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) che vede il PIL dell’Italia per il 2021 al +5,8%. Anche l’ottimo livello dell’ordinato fa ben sperare anche per il 2022 sempre in linea con il +4,8% del PIL previsto dall’FMI per l’anno prossimo.



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