D
istribuzione
Glenn:
Eben, è davvero una
notizia entusiasmante sa-
pere che il Modello B di Ra-
spberry 2 sia finalmente in
arrivo, arricchito dal proces-
sore quad core. Siamo curio-
si di sapere cosa vi ha porta-
to a sviluppare questo nuovo
modello, in cosa differisce
dai modelli precedenti e, infi-
ne, manterrà la compatibilità
con questi ultimi?
Eben:
Rasperry Pi si rivolge a tre
diverse tipologie di clienti: gli ap-
passionati che usano il prodotto
per hobby; quanti lo utilizzano a
scopo didattico ed infine chi lo
adotta per applicazioni industriali.
All’interno di tali gruppi, la popola-
rità di Raspberry Pi si è affermata
grazie alle sue capacità di inter-
facciamento e sull’elevata qualità
delle prestazioni multimediali of-
ferte, unite a un livello accettabile
di potenza di calcolo sviluppata
dal nucleo di elaborazione ARM.
Poiché gli utenti citati preceden-
temente continuano a sviluppare
progetti sempre più sofisticati, la
solaepiùimportantecaratteristica
che tutti ricercano in misura sem-
pre maggiore è proprio la poten-
za di calcolo. L’obiettivo principale
che ci ha guidato nel nostro lavoro
è stato trovare il modo di affron-
tare questo singolo aspetto della
piattaforma senza cambiare altro.
E non modificare nient’altro è un
principio importantissimo, per non
compromettere i grandi investi-
menti già sostenuti dalle comuni-
tà dei nostri utenti.Raspberry Pi 2
monta un processore Broadcom
2836 quad core che, in base a
molti benchmark di riferimento
per confrontare le CPU multithre-
aded, dimostra di poter migliorare
la potenza di calcolo fino sei volte
rispetto a quella dei modelli pre-
cedenti.Ovviamente il consumo
di potenza rimane sempre un
aspetto di cui tenere conto, ma
siamo riusciti a limitare l’aumento
del picco di consumo ad appena
un watt, vale a dire un incremento
della potenza di picco pari al 50%
a fronte di un aumento di sei vol-
te della capacità di elaborazione.
Oltre al già citato potenziamento
della capacità di elaborazione,
abbiamo raddoppiato la quantità
di memoria e mantenuto al 100%
la compatibilità sia a livello softwa-
re, sia di forma e dimensioni con
l’attuale Raspberry Pi Model B+.
Glenn:
La velocità del vostro
sviluppo appare, chiaramen-
te, in accelerazione. Sembra
solo di pochi mesi fa il vostro
annuncio relativo al Compute
Module.Aproposito, come sta
procedendo? Vedremo presto
una versione per Raspberry
Pi 2 di questa scheda?
Eben:
In effetti abbiamo riscon-
trato un grande interesse verso
l’idea del Compute Module, so-
prattutto da parte dei nostri clienti
industriali. Curiosamente molti di
loro non necessitano di una gran-
de potenza di calcolo: spesso ne
sfruttanoporzioni piuttostopiccole
per gestirecompiti di supervisione
all’interno di piattaforme più este-
se. Riteniamo, pertanto, che il mi-
glioramento nelle prestazioni del-
la CPU sia, con ogni probabilità,
più importante per gli hobbisti, per
gli utenti che impiegano il nostro
prodotto a scopo didattico e per
quanti vogliono usare Raspberry
Pi semplicemente in sostituzione
del PC. Pensiamo, quindi, che il
Compute Module, così come lo
Raspberry Pi:
è arrivata
la seconda generazione
Un confronto aperto tra Glenn Jarrett, global head of product marketing di
RS Compo- nents ,ed Eben Upton, fondatore e Ceo di
Rapsberry Pi ,per capire cosa abbia portato
allo sviluppo del Modello B di Raspberry Pi 2 e scoprire le differenze rispetto ai modelli
precedenti
A
cura
della
redazione
11
EON
ews
n
.
586
-
maggio
2015
Eben Upton,
fondatore e Ceo
di Rapsberry Pi
Glenn Jarrett,
global head
of product
marketing di RS
Components