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ANALOG/MIXED SIGNAL

TECNOLOGIE APTICHE

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- ELETTRONICA OGGI 467 - GENNAIO/FEBBRAIO 2018

(ovvero il processo di

riconoscimento degli og-

getti attraverso il tatto)

fornisce un senso dell’a-

zione più marcato rispet-

to a un riscontro di tipo

visivo, mentre l’interval-

lo di tempo percepito tra

azione e risultato risulta

più breve. Sviluppatori e

progettisti hanno quindi

l’opportunità di sfruttare

il senso del tatto per riu-

scire a ottenere un senso

dell’azione più spiccato.

In ogni caso non dovreb-

be sorprendere il fatto che il senso del tatto fornisce il

senso dell’azione più marcato. La pelle è di gran lunga

l’organo sensoriale più esteso del corpo umano, con

una superficie media pari a 2 m2. Essa integra circa 5

milioni di recettori, la cui densità è maggiore laddove

la loro presenza è più necessaria: in ogni polpastrello,

ad esempio, sono presenti circa 3.000 recettori tattili.

Quindi, sebbene per svariati decenni i prodotti com-

merciali si siano focalizzati su altri organi di senso

come udito (suoni) e vista (visione), un riscontro di

tipo aptico basato sul tatto può contribuire a genera-

re un senso dell’azione più marcato. Esperienze prati-

che condotte con prodotti reali hanno evidenziato che

un riscontro di tipo aptico può comportare numerosi

vantaggi. Tra questi si possono annoverare i seguenti:

rafforzamento del senso dell’azione e del senso del-

la realtà; controllo più rapido e accurato laddove non

esiste un reale contatto fisico, oppure tale contatto

fornisce uno stimolo sensoriale poco efficace (come

ad esempio un touch screen poco reattivo) e migliore

riscontro per l’utente nei casi in cui altre risposte sen-

soriali siano limitate, deboli o confuse (come accade

ad esempio in un ambiente rumoroso o nelle situazio-

ni in cui la visione è oscurata, o ancora l’attenzione

dell’utente è focalizzata altrove).

Tecnologie aptiche: i limiti attuali

Le tecnologie aptiche vengono già utilizzate in nume-

rosi mercati e applicazioni, dall’onnipresente motori-

no che comanda le vibrazioni integrato in smartpho-

ne e tablet ai più sofisticati sistemi di intrattenimento

che utilizzano numerosi dispositivi tattili per fornire

un’ampia gamma di sensazioni. Sia la realtà virtuale

(VR) sia aumentata (AR) hanno numerose applicazio-

ni non solo nel campo dell’intrattenimento, ma anche

in quelli della simulazione e dell’addestramento. L’ag-

giunta del senso del tatto può rendere le simulazioni

più efficaci e realistiche, riducendo drasticamente il

numero di costose sessioni di addestramento richie-

ste. La possibilità, offerta dalla tecnologia aptica, di

aggiungere un canale sensoriale molto intuitivo in ag-

giunta ai suoni e alla visione è estremamente utile in

numerose applicazioni professionali. L’industria aero-

spaziale, per esempio, ha maturato decenni di espe-

rienza e di competenza nel campo delle tecnologie

aptiche e assimilabili utilizzate per l’addestramento al

simulatore e voli operativi.

Tuttavia, anche se l’applicazione della percezione

aptica sembra un fatto compiuto e i dispositivi aptici

siano presenti in misura massiccia, non va dimentica-

to che le tecnologie aptiche attuali presentano alcuni

svantaggi che ne rendono l’implementazione costosa

e difficile, se non addirittura impossibile. È ovvio che

un riscontro di tipo aptico è assai meno comune di

quello di tipo sonoro o visivo e, laddove disponibile,

spesso è molto semplice: si pensi ad esempio al mo-

torino che produce vibrazioni. Il problema più ovvio

delle tecnologie aptiche è rappresentato dal fatto che

richiedono un contatto di natura fisica. In altre parole,

per poter percepire una sensazione tattile è necessa-

rio toccare qualcosa, come ad esempio un controller

di un video game o un joystick che controlla la posi-

zione di un bisturi o di uno strumento microscopico. In

linea generale, l’interfaccia verso il mondo reale non

corrisponde esattamente all’oggetto virtuale per quel

che riguarda forma o consistenza. Un controller per

video game non è una pistola o una palla, così come

un joystick non è un bisturi o una chiave inglese. Inol-

tre i dispositivi aptici evidenziano altri tipi di problemi:

possono essere ingombranti o poco maneggevoli e

ostacolare la visuale sul display o sull’ambiente che

sono chiamati a controllare.

Fig. 3 – La società Bosch ha realizzato un prototipo dimostrativo di un’auto che include un sistema di

intrattenimento con controlli virtuali “amezz’aria” che possono essere percepiti e controllati senza distogliere

lo sguardo dalla strada utilizzando la tecnologia messa a punto da Ultrahaptics