RECOM POWER
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- ELETTRONICA OGGI 467 - GENNAIO/FEBBRAIO 2018
questo è eccessivo se sono previsti centinaia
di nodi sensori alimentati da rete. Sarebbe utile
un consumo elettrico in assenza di carico di
un ottavo di watt o inferiore. Di nuovo è con-
sigliabile una certa prudenza nel prendere le
schede tecniche troppo alla lettera. C’è spesso
una grande differenza di consumo fra assenza
di carico e un carico molto basso di soli po-
chi mA. Questo perché il controllore passa alla
modalità di salto dell’impulso nelle condizioni
di assenza di carico per fornire migliori presta-
zione in stand-by. Con un carico anche molto
basso, ritorna al funzionamento normale con
consumo elettrico molto superiore.
Il problema delle certificazioni
Anche se Industry 4.0 è nata da un progetto
sviluppato in Germania, è ora un fenomeno
globale. Perciò ogni alimentazione AC/DC per
applicazioni IoT dovrebbe non solo funzionare
con tutte le tensioni di alimentazione di rete da
100 VAC fino a 240 VAC, ma anche essere cer-
tificata per garantire la sicurezza di uso in tut-
to il mondo. Per coprire la maggior parte delle
applicazioni un marchio CE per l’Europa (LVD
+ EMC + RoHS2), una certificazione UL per
gli USA e una IEC per il resto del mondo è un
insieme minimo di certificazione necessaria,
unitamente alla conformità ad altre norme na-
zionali come quelle che possono essere appli-
cate sulla base del CB report. Per applicazioni
di automazione di edifici smart che richiedono
trasformatori d’isolamento di sicurezza è an-
che utile le compatibilità alle normative relati-
ve alla sicurezza domestica e alle norme EMC
(rispettivamente 60355 e CISPR 14-1/14-2).
Sebbene gli alimentatori AC/DC per applicazio-
ni IoT devono essere compatti e a basso costo,
non è consentita alcuna deroga in materia di
sicurezza, cosicché sono anche essenziali un
isolamento rinforzato e un fusibile interno. Per
risparmiare spazio è spesso usato un resistore
fusibile d’ingresso, cosicché un solo compo-
nente svolge due funzioni (il resistore è anche
parte della rete di filtraggio EMC per ridurre le
emissioni condotte). Per soddisfare i requisiti
di creepage e clearance senza usare un porta-
bobina di grandi dimensioni, il trasformatore è
generalmente costruito con fili secondari e/o
primari volanti a doppio isolamento, altrimenti
sarebbe difficile compattare l’intero design in
uno spazio tanto piccolo.
Per l’uso domestico sarebbe sufficiente una
temperatura ambiente da 0 °C a +45 °C, ma per
gli usi industriali è più tipico un intervallo da
-25 °C a + 50 °C. In alcune applicazioni indu-
striali particolarmente gravose o all’aperto può
essere richiesto un intervallo di funzionamen-
to da -40 °C a +60 °C. L’aumento dell’intervallo
di temperature di esercizio influisce anche sui
costi, dal momento che sono necessari capaci-
tà per alte temperature (e perciò più costose),
cosicché occorre trovare un compromesso fra
il costo unitario e le prestazioni richieste. Te-
nendo presente che molti nodi sensori IoT sa-
ranno usati in reti che di tipo “fault-tolerant” er-
rori e che non saranno riparabili (il loro costo
è così basso da poter essere scartati se difetto-
si), ha poco senso dal punto di vista ricorrere
ad alimentatori troppo sofisticati. Una specifi-
ca chiave per gli alimentatori per sensori IoT
si può così riassumere: “buono quanto basta!”.
RECOM
www.recom-power.comFig. 4 – Esempio di risposta al transitorio di carico 0% 25%. La deviazione della tensione è < 90 mV con un tempo di
recupero di circa 300 μs. La risposta al transitorio di carico 25% 0% è simile