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TECH INSIGHT

CYBERSECURITY

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- ELETTRONICA OGGI 467 - GENNAIO/FEBBRAIO 2018

Autenticatore sicuro ‘non clonabile’

Lo scorso novembre la società ha presentato sul mercato il dispositivo

DeepCover DS28E38, dotato della tecnologia di nuova concezione

ChipDNA, che punta anche a semplificare l’integrazione della security in

dispositivi IoT e sistemi embedded

Giorgio Fusari

Il quadro della cybersecurity continua a complicarsi, e

Maxim Integrated Products

, con l’obiettivo di far fronte

al problema, lo scorso novembre ha introdotto sul mercato una soluzione di sicurezza che definisce ‘chiavi in

mano’, per proteggere i progetti dei propri utenti, soprattutto quando sono legati a dispositivi IoT (Internet of

Things), un punto di vulnerabilità particolarmente delicato, perché, una volta violati, tali dispositivi possono

aprire agli hacker l’accesso a intere reti. Oggi diventa dunque fondamentale integrare la security nei progetti

embedded fin dalle prime fasi di progettazione.

La botnet Mirai, nel 2016, scrive Forrester, è stata solo un precursore dei futuri attacchi alla sicurezza della IoT.

Nel 2018 vi saranno più attacchi ‘IoT-based’, prevede la società di ricerche e consulenza, e non semplicemente

attacchi DDoS (distributed denial of service) come Mirai, ma minacce che potranno colpire sia i dispositivi, sia

le infrastrutture cloud, via via che gli hacker cercheranno di compromettere i sistemi per ottenere riscatti, o

estrarre dati sensibili con un valore monetizzabile. I cybercriminali, avverte ancora Forrester, espanderanno

le loro mire economiche e stanno già esplorando il potenziale del ransomware indirizzato su obiettivi come gli

autoveicoli, la tecnologia OT (operational technology) e anche le attrezzature medicali.

Fig. 1 – Con la tecnologia ChipDNA di Maxim, le chiavi di cifratura

non restano memorizzate stabilmente nel dispositivo