ANALOG/MIXED SIGNAL
TECNOLOGIE APTICHE
Tecnologia aptica senza contatto
della prossima generazione
Utilizzando un array formato da decine di trasduttori a
ultrasuoni disposti in una griglia piatta di forma rettango-
lare o quadrata che emette un segnale a ultrasuoni non
udibile, Ultrahaptics è in grado di fornire un riscontro di
tipo aptico “invisibile” senza contatto a una distanza mas-
sima di un metro. Oltre a funzionare a distanza, questa
tecnologia è in grado di produrre una gamma di effetti
che va al di là di quelle generate dai motorini che genera-
no vibrazioni. Essa può creare la sensazione di oggetti in
movimento, come una palla trattenuta dalle dita, un pul-
sante virtuale o un quadrante, lo scorrimento dell’acqua,
un vento di forte intensità o persino bolle che “scoppiano”
contro la pelle. Inoltre è possibile simulare materiali con
diverse tipologie di consistenza (Fig. 3). Variando l’uscita
di ciascun trasduttore, è possibile creare una sensazione
di forza fisica in punti nell’aria in cui le onde ultrasoniche
si intersecano. Le onde interferiscono le une con le altre
e proprio in quei punti, di dimensioni di pochi millimetri,
producono un segnale più intenso e a più bassa frequen-
za che stimola i meccanocettori tattili della pelle proprio
come farebbe un oggetto fisico. In definitiva, la tecnolo-
gia aptica senza contatto permette di aumentare il modo
sensibile il senso dell’azione, il che comporta numerosi
vantaggi: miglioramento delle applicazioni esistenti, in-
cremento del grado di soddisfare e della sicurezza dell’u-
tilizzatore, possibilità di realizzare prodotti e applicazioni
completamente nuove. In un mercato fortemente compe-
titivo come quello consumer, dove i prodotti commodity
rappresentano la maggioranza, le aziende possono sfrut-
tare una tecnologia realmente innovativa come il riscon-
tro aptico senza contatto per realizzare prodotti che si dif-
ferenziano nettamente rispetto a quelli della concorrenza.
Bibliografia
[1]
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Shneiderman, University of Maryland; Available at: https://
www.cs.umd.edu/users/ben/goldenrules.html[2]
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http://dx.doi.org/10.1038/nn827,
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