I3C
TECH-FOCUS
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- ELETTRONICA OGGI 467 - GENNAIO/FEBBRAIO 2018
Lucio Pellizzari
Rispetto alle I2C, le nuove I3C soddisfano meglio le esigenze
di collegamento necessarie alla moltitudine dei sensori protagonisti
delle reti IoT perché possono metterne d’accordo
le diverse caratteristiche
LANUOVAGENERAZIONE
DELLE INTERFACCE
CHIP-TO-CHIP I3C
opo 35 anni di onorato servizio si pre-
annuncia la pensione per le interfacce
Inter Integrated Circuits I2C, o I
2
C, nate
nel lontano 1982 nei laboratori Philips (oggi
NXP
) e affermatesi come standard fondamen-
tale per la connessione seriale bilinea fra due
chip. A decretarne il successo è statamolto pro-
babilmente l’impostazione semplicissima con
un solo master e un solo slave per ogni scam-
bio di segnali e una risicata fase di arbitraggio
per decidere a chi assegnare i due ruoli fra i
nodi che possono essere connessi sul bus. A
livello hardware bastano 2 pin da entrambe le
parti e in mezzo un doppino su cui far passare
una linea dati bidirezionale SDA (Serial Data) e
una linea di temporizzazione SCL (Serial Clock)
che ne sincronizza trasmissione e ricezione.
Oggi i tre grossi limiti della I2C sono la bassa
velocità di comunicazione, l’impossibilità di
gestire più master e il limitato numero di slave,
anche se ci sono stati negli anni degli aggior-
namenti che hanno parzialmente migliorato
questi limiti. Tuttavia, le interfacce I2C sono
usate prevalentemente per il controllo dei sen-
sori e perciò le esigenze di trasferimento dati
imposte dalle moderne comunicazioni m2m
e soprattutto dai collegamenti fra gli ‘oggetti’
di Internet-of-Things hanno spinto il consor-
zio MIPI a concepire la nuova versione delle
interfacce Improved Inter Integrated Circuits
I3C (dove, fra l’altro, sparisce per sempre
l’apice intermedio) con caratteristiche e pre-
stazioni molto più
adatte alle nuove
reti di sensori ma
comunque compati-
bili con le diffusissi-
me I2C. Infatti, i pin
e le linee rimangono
due e ciò ne costi-
tuisce il principale
vantaggio rispetto
alle moderne SPI
che fanno pagare
la miglior velocità
di 60 Mbps con un
maggior ingombro
che necessita di 4
linee di connessione
D
Fig. 1 – Le interfacce I3C SDR offrono velocità dieci volte superiore alle I2C HSMe cento rispetto alle
I2C FM con un consumo che scende fra un terzo e un decimo