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EFFICIENZA ENERGETICA
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- ELETTRONICA OGGI 463 - GIUGNO/LUGLIO 2017
I
n uno scenario come quello attuale, dove l’efficien-
za energetica è uno dei fattori chiave, una doman-
da ricorrente è la seguente: esiste una strategia,
applicabile sia ai prodotti a semiconduttore standard
sia a quelli basati su IP, che consenta agli utilizzato-
ri dei dispositivi di controllare il consumo di energia
in modo semplice e affidabile, che sia in grado di ga-
rantire all’utilizzatore la completa visibilità sul funzio-
namento e che permetta di preservare condizioni di
salvaguardia e sicurezza? Una risposta possibile è la
seguente: per ottenere risultati più efficaci è necessa-
rio un maggior controllo delle modalità operative.
Indipendentemente dal tipo di applicazione, un ele-
mento determinante per realizzare un sistema elettro-
nico che possa avere successo sul mercato è minimiz-
zare la richiesta di energia. L’approccio tradizionale, in
cui l’efficienza di un componente è espressa in termini
di corrente o di consumo di potenza nello stato stazio-
nario – in termini di microAmpere (µA) o microWatts
(µW)/MHz – sembra non essere più valido. I sistemi
che accumulano energia non immagazzinano µA e
neppure µW, bensì Joule (o in altre parole energia). Le
più recenti generazioni di MCU ad altissima efficienza
energetica adottano una strategia per la gestione della
potenza del tutto analoga a quella dei processori ad
alte prestazioni, che prevede l’uso di un convertitore
DC/DC abbinato a regolatori lineari. A questo punto
Il consumo di energia
nei moderni sistemi
a microcontrollore
Horst Diewald
ProJoule
Un maggior controllo delle modalità operative consente
di monitorare il consumo di energia in modo semplice
e affidabile, oltre a garantire una maggiore sicurezza
potrebbero sorgere alcune interessanti domande del
tipo: è possibile utilizzare gli stessi metodi per l’ero-
gazione di potenza, senza per questo incrementare i
consumi, sfruttando alcune funzionalità presenti nel
software? Può l’utente perfezionare il progetto in fun-
zione dell’applicazione in modo da ottimizzare il con-
sumo di energia del sistema? È possibile realizzare
un’applicazione ottimizzata sotto il profilo energetico
che possa essere gestita, ampliata e regolata durante
la fase di sviluppo e sul campo?
Il consumo di energia può essere adattato agli obiet-
tivi di un sistema una volta che l’applicazione risulti
ben definita. Esistono metodi noti per raggiungere il
livello di controllo richiesto in un progetto. Ciò risulta
abbastanza semplice se si ipotizza un ambiente statico
a temperatura ambiente: i datasheet di una qualsiasi
MCU forniscono dati relativi a una grande varietà di
situazioni differenti. I produttori di MCU rendono di-
sponibili oltre 150 differenti parametri di corrente che
si riferiscono a differenti scenari e condizioni operati-
ve. Le richieste, in rapido aumento, di poter avere me-
morie di maggiore capacità per immagazzinare i dati
e il codice del programma è uno dei motivi che hanno
contribuito in misura maggiore all’adozione di geome-
trie di processo sempre più ridotte: ciò garantisce mi-
nori consumi di energia nelle modalità attive (modalità
RUN). Comunque, la richiesta di energia per i dispo-
sitivi che continuano a funzionare
durante le modalità di “sleep” au-
menta in modo sensibile a causa
delle correnti di perdita. Questo
fenomeno, significativo a tempera-
tura ambiente, può aumentare no-
tevolmente a temperature più ele-
vate. I primi sviluppi di dispositivi
elettronici destinati al mondo con-
sumer che utilizzavano geometrie
Fig. 1 – L’Energy Benchmark messo a punto da EEMBC prevede due fasi