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DIGITAL

EFFICIENZA ENERGETICA

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- ELETTRONICA OGGI 463 - GIUGNO/LUGLIO 2017

parte del consumo di energia. Questo fenomeno può

verificarsi in tutte e tre le modalità operative.

Opzioni disponibili per gli utenti di MCU e SoC

Le differenti funzioni delle modalità operative sono ge-

stite da un “power manager”. Ciò è vero sia per le im-

postazioni inziali sia per le transizioni tra le differenti

modalità energetiche. Le modalità operative sono sta-

bilite sulla base del progetto e della suddivisione in-

terna del sistema e del comportamento risultante della

MCU o del SoC.

Le modalità operative risultanti previste dall’attuale

generazione di blocchi a basso consumo sono chia-

mate attraverso istruzioni e bit e dati relativi alle mo-

dalità energetiche, così come da bit e dati di controllo

impostati dall’utilizzatore. Oltre a ciò, è possibile di-

sporre degli elementi contenuti in una libreria softwa-

re, come ad esempio interfacce API. L’insieme di tali

caratteristiche permette di realizzare sistemi e prodotti

efficienti in termini energetici e ottimizzati in base alla

particolare applicazione ma verosimilmente in un am-

bito abbastanza limitato.

Tra sogno e realtà

Per molte applicazioni e linee di prodotti di una società

sono utilizzati numerosi dispositivi di vari fornitori di

MCU/SoC per garantire le migliori prestazioni e la più

lunga vita operativa, unitamente a una serie di fonti di

energia. Funzionalità e modalità energetiche di questi

dispositivi sono attivate direttamente da istruzioni e

bit/dati di controllo. A questo punto è bene doman-

darsi se è possibile ottenere l’accesso diretto al con-

trollo delle funzionalità e delle modalità energetiche

per mezzo di caratteristiche integrate nel codice del

software. L’accesso alle differenti modalità potrebbe

inoltre avvenire in modo sicuro, quindi consentito

solamente tramite una modalità di supervisione attra-

verso un programma centralizzato come ad esempio

un sistema operativo o una funzione di gestione della

potenza (power manager). Un accesso limitato garan-

tisce un funzionamento sicuro duranti i passaggi di

modalità che portano il sistema in condizioni operative

critiche. Le condizioni energe-

tiche definite tramite software

sono di natura flessibile ma

dal punto di vista energetico

le soluzioni software che pre-

vedono frequenti cambiamenti

delle modalità operative non

sono ottimali (Fig. 3). Ciascuna

esecuzione del codice utilizza

la maggior parte dell’hardware della MCU/SoC, che

quindi richiede energia per l’attivazione.

L’obbiettivo principale, ovvero la protezione contro gli

accessi indesiderati nelle MCU/SoC, non è stato ancora

completamente conseguito. Il software è ancora neces-

sario. Le applicazioni che prevedono interrupt o situa-

zioni di tipo “event-driven” che non coinvolgono l’esecu-

zione del codice non sono coperte. Ciascuna esecuzione

del software richiede energia, in quanto vengono attiva-

ti i blocchi hardware base come ad esempio la memoria

principale, il bus di sistema, l’esecuzione del codice in

un kernel e così via. Nella realtà un utente vuole decide-

re la propria modalità operativa. Il produttore dell’har-

dware definisce modalità base e l’utilizzatore sviluppa

e utilizza le proprie modalità operative (come, quando,

dove e così via). Queste modalità operative sono memo-

rizzate in posizioni prestabilite, possono essere o meno

editate ed esiste anche la possibilità di aggiungere mo-

dalità operative definite dall’utilizzatore. Le modalità

operative possono essere dedicate, protette e assegnate

a porzioni hardware e software definite. Oltre a ciò, le

stesse modalità possono essere usate durante gli inter-

rupt senza alcun supporto software (con conseguente

riduzione della richiesta di energia).

Generalmente, le modalità operative descrivono

quelle modalità statiche prestabilite come Run, Idle e

così via. Il metodo qui proposto gestisce in aggiunta

il processo dei cambiamenti di modalità, rispettando

i vari comportamenti dinamici e includendo una tran-

sizione sicura dalla modalità originaria a quella fina-

le. Una transizione sicura richiede l’inclusione di una

risposta sicura (ad esempio con una funzione per la

gestione/correzione degli errori) nel caso tale tran-

sizione non possa essere eseguita o venga eseguita

solo parzialmente, situazione in cui uno stato sicuro è

essenziale (Fig. 4).

Una modalità operativa che includa la gestione del-

la potenza dipende dai dati e non è legata a un com-

portamento definito dal costruttore oppure ai bit e

ai dati di controllo stabiliti dallo stesso. I parametri,

che sono funzione dell’applicazione, possono essere

memorizzati come dati. Nel caso varino le condizioni

Fig. 3 – Andamento dei profili dell’energia: a causa di frequenti cambiamenti tra le diverse modalità

energetiche le correnti di commutazione diventano la principale fonte di perdite (area rossa). Viene

quindi consumata energia senza alcun vantaggio per l’applicazione. Inoltre, se il software viene usato

per le modalità di commutazione (scenario 1c), aumenta lo spreco di energia