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TECH INSIGHT

MEMORIE

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- ELETTRONICA OGGI 461 - APRILE 2017

Memorie per le CPU o memorie periferiche?

Lucio Pellizzari

Le nuove generazioni di memorie DRAM e Flash

crescono di spessore e si differenziano dal punto

di vista applicativo mentre nei laboratori continua

la ricerca di tecnologie capaci di sfruttare

i vantaggi di entrambe

G

li irrinunciabili vantaggi della non-volatilità, del

basso consumo e del basso costo delle memorie

Flash motivano il loro successo sul mercato ma no-

nostante i recenti successi tecnologici la loro veloci-

tà rimane inadeguata al fianco

delle CPU dove occorrono per

forza le DRAM che, proprio

grazie alla seppur minima ma

costante alimentazione, offrono

tempi di accesso notevolmente

più bassi. Nei laboratori si cer-

ca di avvicinare le prestazioni

di entrambe per avere memo-

rie veloci come le seconde

ma robuste, parsimoniose ed

economiche come le prime ma

oggi c’è ancora troppa diffe-

renza e perciò rimangono due

categorie di prodotto distinte.

Per far ulteriormente evolvere i

sistemi di elaborazione a eleva-

te prestazioni non c’è altro che migliorare le memorie

ad accesso rapido e in questa direzione vanno le ricer-

che sulle nuove tecnologie che cercano di superare i li-

miti delle attuali Double Data Rate la cui versione DDR4

potrebbe anche essere l’ultima. È probabile che invece

delle DDR5 si affermeranno le nuove HMC, HBM, GDDR

o LPDDR che sono in pratica forme diverse di composi-

zione delle DDR su più strati, in grado di moltiplicarne la

densità pur conservando l’elevata velocità di accesso.

L’obiettivo dichiarato più volte dai costruttori è di inte-

grarle quanto più vicino possibile alle ALU delle CPU

per farle diventare quasi un tutt’uno e arrivare prima o

poi a offrire sul mercato processori e memoria DRAM

come fossero un unico prodotto.

La stessa tendenza alla composizione verticale su più

strati colpisce anche le nuove tecnologie di memoria

non volatile sia di tipo multilivello sia di tipo 3D Nand.

Queste nuove Flash stanno diventando sempre più ap-

plicative e vengono installate nella scheda madre con

il compito di supportare il processore nella gestione

delle periferiche ma senza di-

sturbarlo troppo, nell’intenzio-

ne di conferire alle periferiche

un po’ più di autonomia deci-

sionale. È in tal senso che sem-

bra prevalere il concetto che le

memorie Flash siano più adatte

nel supporto delle periferiche

ed è perciò che si differenziano

dalle DRAM che al contrario si

avvicinano alle CPU. Va detto

che si tratta comunque di strati

di chip sovrapposti con spes-

sori intermedi da cui il calore

può, in varie modalità, fuoriu-

scire all’esterno e perciò non

sono davvero memorie 3D ma

più correttamente 2,5D. Ciò è inevitabile dato che per

loro natura le giunzioni di silicio scaldano.

Più strati veloci

Le Hybrid Memory Cube (HMC) sono realizzate con

quattro o otto strati di DRAM impilati uno sopra l’altro

quasi a formare un cubo e connessi in serie attraver-

so 16 o 32 fori passanti TSV (Through Silicon Via).

La connessione in serie spiega perché sono chiamate

memorie DRAM seriali e inoltre consente di portarle

a qualsiasi dimensione semplicemente posizionando

più “cubi” attorno o al fianco delle CPU. I vantaggi

sono l’enorme capienza in rapporto all’esigua occu-

pazione di silicio con consumi più bassi rispetto alle

DDR3/4 mentre la velocità è all’incirca la stessa e

siccome dipende dai serdes utilizzati può alla peggio

Fig. 1 – Ha una banda di 160 GByte/s la memoria HMC

Micron MT43A4Gx con capienza di 2 GByte in package BGA

da 31x31 mm