TECH INSIGHT
V2X COMMUNICATIONS
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- ELETTRONICA OGGI 461 - APRILE 2017
Comunicazioni V2V e V2I per autoveicoli
più intelligenti
Gianluca Scotti
Le reti V2X possono migliorare la sicurezza stradale
e creare un importante settore
nel mercato automotive ormai rivolto
alla ricerca dell’autoveicolo a guida autonoma
L
a Connected Vehicle Technology (CVT) consiste
nell’instaurare robuste ed economiche reti di col-
legamenti V2X, o Vehicle to Everything, che si suddi-
vidono a loro volta nelle comunicazioni V2V, Vehicle
to Vehicle, V2I, Vehicle to Infrastructure, V2P, Vehi-
cle to Pedestrian, V2H, Vehicle
to Home, V2D, Vehicle to Device,
V2R, Vehicle to Roadside e V2G,
Vehicle to Grid. Attualmente, tut-
tavia, sono solo le prime due V2V
e V2I a suscitare l’interesse dei
costruttori di automobili e degli
enti governativi che ne auspicano
lo sviluppo per poter creare una
tendenza di mercato giudicata im-
portante sia come business glo-
bale sia per il miglioramento della
sicurezza stradale. Le soluzioni
V2X riescono infatti a superare i limiti dei precedenti
sistemi di assistenza alla guida realizzati con sensori
d’immagine, sensori all’infrarosso o radar a onde mil-
limetriche fatalmente inutili senza visibilità diretta fra
i veicoli e perciò le reti V2X si impongono come pro-
dotto di riferimento per quest’ambito di utilizzo dalle
enormi dimensioni di mercato.
Gli analisti londinesi di Visiongain scrivevano nel loro
report estivo “Automotive Vehicle to Everything (V2X)
Communications Market 2016-2026” che già nel cor-
so del 2016 il mercato delle comunicazioni V2X ha
generato valore per 37 miliardi di dollari creando un
parco di 47,1 milioni di veicoli con a bordo sistemi e
dispositivi V2X. Le prime V2V di cui si sente parlare
sono l’Intersection Movement Assist (IMA), assisten-
za nell’attraversamento degli incroci, Left Turn Assist
(LTA), assistenza nelle svolte a sinistra, Emergency
Electronic Brake Light (EEBL), avviso di accensione
delle luci dei freni inviato dai veicoli che precedo-
no, Forward Collision Warning (FCW), attenzione alle
brusche frenate e Do Not Pass Warning (DNPW), sor-
passo sconsigliato. Fra le prime V2I annunciate con
l’obiettivo di prevenire gli incidenti troviamo la Red
Light Violation Warning, segnalazione di attenzione
su semaforo rosso, Curve Speed
Warning, regolazione della velo-
cità in curva e Reduced Speed/
Work Zone Warning, riduzione
della velocità in zone di attenzione.
Avvisi rapidi a corto raggio
Per comunicazioni V2V e V2I si in-
tende l’attivazione continua di una
molteplicità di reti a corto raggio
Dedicated Short Range Commu-
nication, DSRC, da parte delle On
Board Unit, OBU, a bordo dei vei-
coli e delle Road Side Unit, RSU, dislocate ai bordi
delle strade. Si tratta di reti in grado di collegare le
OBU e le RSU presenti in un raggio di circa duecen-
to metri al fine di consentire alle centraline di guida
assistita a bordo dei veicoli di indurre il guidatore
al comportamento più adeguato per ogni situazione
stradale. L’obiettivo è quello di arrivare prima o poi
ai veicoli che guidano totalmente da soli senza che le
persone tocchino i comandi perché è stato dimostrato
più volte che non solo scomparirebbero gli incidenti
(il cui 93% è causato da errori umani) ma i tempi di
viaggio si ridurrebbero parecchio al punto da poter
far sparire i semafori dalle città, i caselli autostradali
e ogni attuale forma di incolonnamento.
Al momento nelle automobili ci sono sistemi V2X rela-
tivamente ibridi nel senso che accomunano le attuali
tecnologie di comunicazione wireless Wi-Fi e 4G in-
sieme alla navigazione satellitare GPS ma l’evoluzione
in corso per questo tipo di sistemi mira a destinare
Fig. 1 – Le soluzioni V2X permettono ai veicoli
di scambiare messaggi con gli altri veicoli e con i
punti di segnalazione distribuiti a bordo strada
in modo da ottimizzare la guida in funzione delle
condizioni ambientali