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TECH INSIGHT

MAGNONICA

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- ELETTRONICA OGGI 461 - APRILE 2017

Dalla spintronica alla magnonica

Lucio Pellizzari

Le ricerche sulla propagazione delle onde di spin

hanno permesso alla spintronica di far nascere la

magnonica e al PoliFAB del Politecnico di Milano ne

sono state evidenziate le possibilità applicative

L’

elettronica di spin, o spintronica, studia come

controllare e manipolare lo spin degli elettroni

per realizzare elementi circuitali di nuovo tipo e queste

ricerche hanno permesso di scoprire che gli spin pos-

sono organizzarsi in onde che si propagano all’interno

dei materiali. In quest’ambito nasce la magnonica che

studia come controllare le onde di spin e comandarne

il comportamento.

È noto che lo spin dell’elettrone ha le dimensioni di

un momento angolare e perciò viene associato al

moto rotatorio in senso

destrorso o sinistrorso

della particella rispet-

to al proprio asse. Tutti

i materiali hanno una

magnetizzazione

che

viene definita come la

differenza fra gli elettro-

ni spin-su (1/2) e quelli

spin-giù (-1/2) ma è solo

nei materiali ferroma-

gnetici (FM) che si può

creare una popolazione

di momenti magnetici

allineati ordinatamente,

con un valore di ma-

gnetizzazione partico-

larmente intenso e mo-

dificabile. Al contrario, negli antiferromagnetici (AF)

gli spin sono allineati disordinatamente e azzerano la

magnetizzazione al punto da essere insensibili ai cam-

pi magnetici esterni.

Uno degli obiettivi di ricerca della spintronica consiste

nell’addomesticare un fenomeno tipico dei materiali

FM tale per cui si osservano manifestarsi a una certa

temperatura due distinte correnti di elettroni, una per

ciascuno dei due spin, entrambe in grado di soprav-

vivere stabilmente senza mescolarsi e senza pericolo

che qualche elettrone possa casualmente cambiare il

proprio spin. Si tratta, in pratica, di due “entità circuita-

li” spintroniche che possono essere comandate dall’e-

sterno in modo tale da disporre delle due informazioni

binarie “1” e “0” a patto di ingegnerizzare adeguatamen-

te il processo. In effetti, con le correnti di spin sono già

stati realizzati transistor Spin-FET che dimostrano di

essere notevolmente più piccoli e veloci rispetto agli

attuali circuiti elettronici dove l’informazione è lega-

ta alla carica elettrica dei portatori. È ancora presto

per intravedere gli sbocchi applicativi di queste speri-

mentazioni ma nell’ultimo anno l’ottimismo è cresciuto

proprio nei riguardi delle possibilità applicative della

magnonica, che vie-

ne considerata l’area

emergente più promet-

tente della spintronica.

La magnonica cerca, in

pratica, di governare

il comportamento del-

le due correnti di spin

considerandole delle

onde di spin, o magno-

ni, che sono descritti

come quasiparticelle

bosoniche del tutto

analoghe ai fotoni del-

le onde elettromagne-

tiche. I magnoni con-

sentono di creare dei

pattern magnetici nei

materiali ossia dei volumi localizzati dentro ai quali gli

elettroni riescono a vivere stabilmente con il medesi-

mo spin e perciò costituire degli elementi di “informa-

zione magnonica” manipolabili dall’esterno. Un impor-

tante vantaggio degli spin degli elettroni rispetto alla

loro carica elettrica è che non vengono alterati dagli

urti e dalle vibrazioni reticolari che tipicamente ne ral-

lentano il movimento dissipando energia termica. Ciò

significa che si può parlare di resistenza elettrica solo

quando si considerano i circuiti che utilizzano la cari-

ca elettrica ma se si fanno circuiti che sfruttano le due

correnti spintroniche la resistenza scompare perché

gli spin non subiscono effetti reticolari.

Fig. 1 – Al passaggio di una punta calda con risoluzione dell’ordine della decina

di nanometri si produce una variazione della magnetizzazione nei due strati

sottostanti con un’informazione “magnonica” che rimane imprigionata nel

substrato FM