ANALOG/MIXED SIGNAL
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- ELETTRONICA OGGI 452 - MARZO 2016
SAR ADC
Conversione A/D ULP
per IoT wireless
L
a minimizzazione dei consumi è ormai diventata un requi-
sito imprescindibile non solo per la salvaguardia dell’am-
biente ma anche perché crescono incessantemente le
applicazioni indossabili consumer o medicali nonché le reti di
sensori ambientali di monitoraggio per la sicurezza o per la
domotica. Si tratta di dispositivi che devono sopravvivere per
molti anni se vogliono svolgere convenientemente il loro com-
pito e perciò diventa essenziale renderli autonomi innanzi tutto
dal punto di vista energetico e poi anche nei contenuti hardware
e nel loro controllo software attraverso la rete. In genere, gli
oggetti IoT possiedono tutti un’anima digitale che nella maggior
parte dei casi è un microcontrollore ma poi è indispensabile che
ci siano uno o più sensori analogici e un trasmettitore wireless
e ciò significa che si tratta di sistemi a segnali misti tipicamente
ostici da progettare se si vogliono contenere i consumi.
Invero, la difficoltà predominante è il rumore che i segnali ana-
logici possono introdurre sui circuiti logici e dunque l’integrità
dei segnali diventa la preoccupazione maggiore per chi progetta
queste applicazioni che si alimentano con sorgenti di energia lo-
cali che oggi sono sempre di più le batterie in grado di ricaricarsi
con i recuperatori di energia detti “energy harvester”.
Queste preziose sorgenti hanno la caratteristica di attivarsi solo
saltuariamente per poi restare inattive per periodi di tempo che
non c’è verso di prevedere a priori. Con queste condizioni di
alimentazione non v’è dubbio che la componente fondamentale
per tutti i sistemi IoT sia costituita dallo stadio di conversione dei
segnali dalla forma analogica nella quale vengono catturati alla
forma digitale adatta per la trasmissione in pacchetti sul proto-
collo Internet e perciò il consumo ultra basso (ULP, Ultra-Low
Power) dei convertitori A/D diventa per forza un requisito inelut-
tabile oltre che determinante sulla qualità del funzionamento di
questi dispositivi e sulla loro durata di vita. Inoltre, la conversio-
ne A/D è una di quelle funzioni che impone la massima continu-
ità di voltaggio sul microcontrollore che proprio in questa fase
azzera tutte le modalità a basso consumo e a frequenza ridotta
per garantire all’ADC le migliori prestazioni. Dunque, per le ap-
plicazioni IoT prossime venture sarà determinante la risoluzione
in bit espressa dai convertitori ADC rigorosamente a consumo
ultra basso soprattutto laddove si installano periferiche analo-
giche a elevate prestazioni ma non solo perché ci sono anche
moduli tipicamente digitali che impegnano molto gli ADC come
ad esempio i motori crittografici o multimediali che necessitano
di elevatissime velocità di conversione.
Il successo dei SAR
Una delle più apprezzate tecnologie di conversione dei segnali
dalla forma analogica a quella digitale è nota come SAR, o ad
approssimazioni successive, nella quale il Successive Approxi-
mation Register viene inizialmente posto a metà della scala di
variazione così può limitarsi a confrontare se il campione è mag-
giore o minore del valore medio e poi ripetere più volte la stessa
operazione dimezzando ogni volta l’intervallo del confronto fino
a determinare il valore numerico con la precisione limitata solo
dal numero dei confronti che si vogliono far eseguire in ogni
ciclo. L’ottima velocità, la buona precisione e il basso consumo
sono i pregi degli ADC SAR anche se per altri parametri di valu-
Lucio Pellizzari
A Imec stanno sviluppando i mattoni fondamentali
per Intuitive-IoT fra cui i convertitori ADC ad
approssimazioni successive con consumo
ultra basso ideali per le reti wireless di sensori
alimentati con gli energy harvester
Fig. 1 – All’Imec e all’Holst Centre si studiano gli oggetti Intuitive IoT
che consentiranno alle reti wireless a corto raggio di configurarsi auto-
maticamente