DIGITAL
BIG DATA
mi di ricerca sul web. D’altronde, dispositivi programmabili quali
quelli di Altera risultano fondamentali nello sviluppo degli SDDC
(Software Defined Data Centers) e nell’accelerare il trattamento
dati nei server, fattore che permette di semplificare le sfide im-
poste dalla “data science”, che richiede ingenti carichi di lavoro
di tipo distribuito, che di fatto superano le capacità dei server
tradizionali di tipo general-purpose.
Proprio a tal proposito, Microsoft ha dichiarato che la distribu-
zione del carico di lavoro fra più data-center equipaggiati con le
nuove logiche programmabili permette di ottenere prestazioni di
ricerca e confronto su grandi moli di dati largamente superiori a
quelle ottenibili con implementazioni basate esclusivamente su
software, con il vantaggio di una maggior stabilità dell’intero si-
stema. Tali considerazioni sono cruciali in ambiti di trattamento
dati a elevata complessità, come ad esempio l’analisi delle im-
magini, il trattamento di pacchetti di dati ad elevata velocità, la
crittografia e l’analisi dei dati finanziari in tempo reale.
Anche IBM, che ha recentemente annunciato la disponibilità
dei nuovi server Power S824L orientati proprio al trattamento
di grandi moli di dati eterogenei a elevata velocità, ha stretto ac-
cordi prima con
nVidiaper l’impiego delle GPU grafiche e ora
con Altera per “accelerare” proprio tramite FPGA i propri pro-
cessori Power8.
Anche Xilinx non sta a guardare. Già dallo scorso anno ha rive-
lato interessanti dettagli su di un’architettura multi-processing
ottimizzata per il trattamento a elevata efficienza di dati di tipo
eterogeneo. Proprio per superare le difficoltà legate all’elabora-
zione di grandi moli di dati ad alta velocità, si è reso necessa-
rio progettare architetture ottimizzate appositamente, creando
quelle che vengono anche chiamate “strutture di elaborazione
tridimensionali”, con un’organizzazione quale quella evidenziata
in figura 4.
Il nuovo approccio di Xilinx è stato implementato nell’architet-
tura multiprocessore UltraScale MPSoC (50 milioni di gate equi-
valenti, Fig. 5), che si concretizza nei chip della serie Zynq-7000
All-Programmable SoC (in tecnologia FinFet di TSMC da 16 nm),
idonea a soddisfare i requisiti imposti dalle applicazioni di elabo-
razione dei “big data” in termini di diffuse capacità analitiche in
grado di automatizzare il controllo di processi, la configurazione
e la gestione dei sistemi di networking e di calcolo intensivo in
tempo reale.
Anche Xilinx, del resto, ha accordi con IBM nell’ambito della
OpenPOWER foundation, e nello scorso anno ha presentato al-
cune demo per l’accelerazione hardware nell’elaborazione ete-
rogenea a elevata velocità che sfruttano il nuovo protocollo CAPI
di IBM.
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