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TECH INSIGHT

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- ELETTRONICA OGGI 443 - MARZO 2015

ELETTRONICA 3D

L’

industria dei semicon-

duttori sta affrontando

un cambiamento di note-

vole entità, che riguarda le

modalità di realizzazione dei

circuiti integrati, finalizzate

a migliorare prestazioni e

densità; un cambiamento di

questo tipo può influenzare

anche le metodologie di pro-

getto. Le fonderie si stanno

preparando alla produzione

su larga scala di prodotti

realizzati con processi da 14

e 16 nm che utilizzano strut-

ture di transistor tri-dimen-

sionali basate sul concetto

di finFET, grazie alle quali è

possibile ottenere maggiori

prestazioni rispetto a quel-

le conseguibili utilizzando i

transistor planari dei pro-

cessi da 20 nm.

Aumentando il canale attra-

verso cui fluiscono i porta-

tori, in modo tale che il gate

possa essere avvolto su tre

dei suoi lati, il gate stesso

assicura un miglior controllo

elettrostatico (Fig. 1). Ciò per-

mette di contrastare gli effetti

di canale corto (short chan-

nel effects) che provocano

perdite eccessive e sono

causa di altri problemi che

affliggono i transistor planari

di dimensioni nanometriche

realizzati su wafer di silicio

utilizzando la tecnica bulk

(ovvero creati direttamente

partendo da un substrato

comune, il bulk appunto).

Un ulteriore vantaggio del-

la struttura “avvolgente” del

gate

è rappresentato dalla

maggior corrente di pilotag-

gio per area unitaria rispetto

ai dispositivi planari – l’al-

tezza dell’aletta può essere

utilizzata per creare un ca-

nale con un volume effettivo

maggiore rispetto a quello di

un dispositivo planare con

la stessa lunghezza di gate

equivalente. Ciò si traduce in

un reale miglioramento delle

prestazioni.

Le maggiori prestazioni otte-

nibili grazie ai transistor fin-

FET possono essere utilizza-

te per raggiungere valori di

frequenze più elevati rispetto

a quelli ottenibili con i transi-

stor bulk a parità di budget

di potenza. La riduzione dei

consumi può derivare da

due fattori: ridotta necessità

di utilizzare celle standard

di ampie dimensioni a ele-

vatata capacità di pilotaggio

(drive strength) e possibilità

di funzionare con tensioni

di alimentazione inferiori in

corrispondenza di un livel-

lo prestabilito di perdite. Per

sfruttare al meglio questo

incremento di prestazioni è

comunque necessario modi-

ficare in modo opportuno le

tecniche di progettazione.

Nuove tecniche

di progettazione

I flussi basati su celle stan-

dard (dove la porta logica è

l’unità elementare del flusso

di progetto) rappresentano

ancora il fattore chiave per

garantire un’elevata produt-

tività in fase di implementa-

zione di un circuito integrato.

L’astrazione della cella ha

supportato per diversi de-

cenni il flusso pilotato dalla

sintesi (synthesis driven),

fornendo la base per la re-

alizzazione automatizzata di

circuiti digitali che ha con-

sentito a gruppi di progetto

di dimensioni relativamen-

te ridotte di gestire design

con molti milioni di gate. Le

modifiche alla struttura dei

transistor e i relativi effet-

ti sul layout minacciano di

“dissolvere” le interfacce tra i

diversi livelli del processo di

progettazione – fisico, celle e

logico – costringendo i pro-

gettisti a prendere in consi-

derazione caratteristiche di

basso livello durante la ste-

sura del layout del circuito.

Apportando un maggior gra-

do di “intelligenza” a livello di

cella, è possibile sfruttare i

vantaggi propri dell’astrazio-

ne delle celle, preservando

nel contempo i benefici – in

termini di consumi, presta-

zioni a ingombri (PPA – Po-

wer, Performace, Area) – dei

processi basati sui transistor

finFET.

Il concetto di finFET implica

alcune modifiche fondamen-

tali alla struttura del circuito,

dovute alla sua forma fisica

(Fig. 2). Le alette (fin) di un

dato processo sono caratte-

rizzate da un’ampiezza e un

passo (ovvero la distanza

minima tra alette adiacenti)

prestabiliti. Diversamente da

quel che accade nei proces-

si planari, dove l’ampiezza

dei transistor può essere

definita in modo da miglio-

rare la capacità di pilotaggio

complessiva, al fine di incre-

mentare le prestazioni in pre-

senza di fanout (numero di

porte logiche che è possibile

collegare in uscita) di ampie

dimensioni o bus a elevata

capacità, l’ampiezza effettiva

di un transistor finFET può

essere modificata solamen-

te tramite l’aggiunta di più

alette al transistor. Oltre ad

aumentare la complessità di

progetto di circuiti analogici

e custom, la quantificazione

delle alette ha notevoli impli-

cazioni nell’implementazione

dei circuiti digitali.

In linea generale, i processi

per la realizzazione di transi-

stor finFET traggono signifi-

cativi vantaggi dal fatto che

il passo dell’aletta sia il più

ridotto possibile, in quanto

ciò comporta significativi

vantaggi in termini di densi-

tà, flessibilità e prestazioni.

I vantaggi dei finFET

nello sviluppo di IP

Leah Schuth

Manager technical marketing

Physical design

ARM

La tecnologia finFET, che prevede una struttura 3D, rappresenta

la chiave per la progettazione dei chip su scala nanometrica

della prossima generazione