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- ELETTRONICA OGGI 443 - MARZO 2015

MOUSER ELECTRONICS

-TO-DIGITAL”: UNA VALIDA

CONVERTITORI A MICROONDE

mero effettivo di bit (ENOB – Effective Number of Bit) sia pari

a 10 e il range dinamico sia uguale a 70 dB, il convertitore

A/D potrebbe eseguire un’acquisizione diretta dalla DC a

10GHz garantendo eccellenti valori di risoluzione e range

dinamico, senza quindi ricorrere a downconverter a micro-

onde per ridurre la frequenza a un valore gestibile da parte

del convertitore A/D.

I benefici sono di notevole portata: una sensibile riduzione

a livello di componenti hardware richiesti, complessità, di-

mensioni, peso e costi, a fronte di un incremento in termini

di velocità e flessibilità, fattori critici in molte applicazioni

del comparto militare. Un esempio è la strettissima correla-

zione tra i radar per la ricerca e il controllo del tiro (search

and fire), i ricevitori RWR (Radar Warning Receiver – ricevi-

tori d’allerta radar) e i generatori di disturbi (jammer) pre-

senti negli aerei da combattimento. In uno scenario tipico,

in primo luogo un radar acquisisce il bersaglio (jet da com-

battimento). Il generatore di disturbi del radar del bersa-

glio deve acquisire il segnale, digitalizzarlo e ritrasmetterlo

come forma d’onda il cui compito principale è confondere il

radar avversario: il tutto deve avvenire

in un tempo inferiore al secondo.

Nei sistemi RWR e EW (Electronic War-

fare – guerra elettronica) del jet da

combattimento, così come nel radar

dell’avversario, il convertitore A/D è

il componente che determina la fre-

quenza, la velocità e il grado di “fedel-

tà” dell’operazione di acquisizione del

segnale. Il blocco preposto all’elabo-

razione del segnale a elevata velocità,

l’elemento successivo nella catena del

segnale, ha il compito di elaborare e tra-

sformare il suddetto segnale in forme

d’onda il cui obbiettivo è confondere

il radar avversario. Il convertitore

D/A, come recita il nome stesso, deve

eseguire la conversione opposta del

segnale (da digitale ad analogico),

dopodiché quest’ultimo è ritrasmesso

a una frequenza uguale (o molto pros-

sima) a quella originale. Nel caso i con-

vertitori A/D e D/A non fossero in gra-

do di acquisire direttamente il segnale,

sono richieste conversioni verso il bas-

so (downconversion) e verso l’alto (upconversion), per cui

risulta evidente l’importanza della conversione “direct-to-

digital”.

Di tutti questi vantaggi possono beneficiare in egual misu-

ra applicazioni quali comunicazioni terresti o via satellite,

misura e collaudo, monitoraggio dello spettro e, più in ge-

nerale, laddove sia previsto il funzionamento nelle bande di

frequenza a microonde. Al giorno d’oggi, i benefici derivati

dalla conversione diretta possono essere estesi a sistemi

wireless, dalle reti basate su carrier a quelle di pubblica si-

curezza, Wi-Fi, apparati di comunicazione M2M (Machine-to-

machine), sistemi d’antenna distribuiti e molti altri ancora.

L’industria delle microonde non ha ancora completamente

assimilato quella che verosimilmente sarà la modalità per

la realizzazione dei futuri sistemi a microonde. Una delle

ragioni di questa inerzia è rappresentata dalle tensioni di

lunga data esistenti tra progettisti analogici e digitali, che

solo raramente sono andati oltre i rispettivi confini. Inoltre

nell’industria delle microonde i cambiamenti avvengono

lentamente (eccezion fatta per i produttori di semicondutto-

Fig. 1 – Un segnale radio a 10 GHz è prelevato dall’antenna del ricevitore. Il downconverter a

microonde permette di ridurre la frequenza a un valore che il sistema è in grado di gestire. Il

convertitore A/D converte il segnale in una sequenza di 1 e 0. Sul segnale in formato digitale

è possibile effettuare un gran numero di elaborazioni che sarebbero di difficile esecuzione su

un segnale analogico. Nel caso il convertitore A/D potesse acquisire direttamente il segnale

originale analogico a 10 GHz, si eliminerebbe il ricorso a un ingombrante e costoso downcon-

verter a microonde