Elettronica_Oggi_440 - page 63

EDA/SW/T&M
MODULAR INSTRUMENTS
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- ELETTRONICA OGGI 440 - OTTOBRE 2014
Inoltre, c’è differenza tra il costo di fabbricazione degli
strumenti e il prezzo di vendita. Molti produttori stanno
entrando nei mercati di apparati di misura e di test con
approcci modulari. Per accelerare l’ingresso nel mercato,
alcuni produttori sono disposti ad abbassare i loro prezzi
al di sotto del prezzo di mercato, eliminando così il mar-
gine di profitto, al fine di guadagnare quote di mercato.
Naturalmente questo approccio non è sostenibile nel lun-
go termine.
Secondo mito – Le soluzioni modulari sono intrinseca-
mente capaci di offrire maggiore velocità
Questo mito nacque probabilmente perché i sistemi mo-
dulari si basano spesso su bus di collegamento veloci.
In realtà la scelta del bus utilizzato in uno strumento mo-
dulare o da banco dipende dalla necessità di trovare un
compromesso tra i costi e le prestazioni richieste per
l’applicazione di riferimento. In altre parole, non esiste
una ragione intrinseca per la quale uno strumento mo-
dulare debba avere un bus più veloce di uno strumento
da banco. La decisione dipende quindi dall’utilizzo che
si prevede per lo strumento. In uno strumento da banco,
ad esempio, è più facile collegare la parte di acquisizio-
ne alla parte di elaborazione tramite un bus a larga ban-
da, in quanto è necessario solo un collegamento punto a
punto. Invece, negli strumenti modulari il bus deve sup-
portare un numero quasi infinito di combinazioni di con-
nessioni. La maggioranza dei moderni cestelli PXI utilizza
lo standard PCI Express (PCIe) di seconda generazione
per ottenere un’elevata velocità nel bus. Sebbene alcuni
strumenti da banco utilizzano lo standard PCIe di seconda
generazione nei bus interni, i bus degli apparati da banco
sono tipicamente progettati per supportare unicamente
le specifiche di quel particolare strumento. Ad esempio,
per un generatore di forme d’onda arbitrarie a 16 bit da
30 MHz, il bus PCIe gen 2 sarebbe eccessivo e quindi un
bus più lento e conseguentemente più economico (come
l’USB) viene tipicamente impiegato in questo strumento.
Invece, il bus PCIe gen 2 non è abbastanza veloce per un
oscilloscopio da 160 GSamples/s e quindi viene utilizzato
un bus proprietario ad altissima velocità.
Dove si trova la verità in questo mito?
Vi sono due aspetti in questo mito che contengono ele-
menti di verità.
Primo: certamente i bus dei sistemi modulari sono spes-
so molto veloci, poiché sono progettati per supportare
una vasta gamma di applicazioni e velocità. Per fare in
modo che molti strumenti comunichino velocemente tra
loro, come generalmente avviene nel caso delle soluzioni
modulari, è necessario un bus standard. Siccome un’in-
frastruttura modulare deve soddisfare le esigenze di una
grande varietà di applicazioni, un bus standard a larga
banda viene normalmente scelto per poter funzionare
nello scenario più impegnativo.
Il secondo elemento di verità in questo mito deriva dal
fatto che i componenti dello strumento modulare possono
essere più facilmente aggiornati. Di conseguenza, nor-
malmente, è più facile ed economico sostituire qualsia-
si parte del sistema modulare che rappresenti il collo di
bottiglia. Invece, può risultare più difficile intervenire per
aumentare la velocità di uno strumento da banco. Se, ad
esempio, la CPU costituisce il collo di bottiglia del vostro
sistema modulare, è possibile rimpiazzarla appena nuo-
vi PC appaiono sul mercato. Analogamente, se il collo di
bottiglia del sistema è il convertitore analogico-digitale,
un’architettura realmente modulare permetterà di sostitu-
ire solo il convertitore. Così, anche se due strumenti han-
no in partenza la stessa velocità, lo strumento da banco
Fig. 2 – Strumento da banco: analizzatore di segnali Agilent N9030A
PXA Serie X
Fig. 3 –Uno strumento da banco ottimizzato inmodo da consentire agli
utenti di effettuare in tempi rapidi misure con un oscilloscopio
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