Battaglia tra architetture per il mercato delle piccole celle

Secondo la ricerca condotta da In-Stat il mercato delle reti eterogenee (HetNet) composte da piccole celle raggiungerà entro il 2015 un valore di 14 miliardi di dollari, scatenando la competizione tra vari fornitori di SoC

Pubblicato il 31 gennaio 2012

L’utilizzo di connessioni dati in mobilità raddoppia di anno in anno e gli operatori mobili non sono in grado di far crescere gli investimenti con lo stesso ritmo. Contemporaneamente, la velocità di trasmissione dati, parametro chiave della qualità percepita dall’utente, dipende dalla distanza del dispositivo dalla cella.

L’unione di questi due fattori rende necessario il ricorso a reti eterogenee (HetNet) composte da piccole celle, scatenando, secondo la società di ricerche di mercato In-Stat, la competizione tra le differenti architetture di chip multipli (Mips, ARM, x86, Power architecture di IBM) proposte dai produttori di SoC. Secondo la ricerca InStat, infatti, entro il 2015 verranno attivate 160,3 milioni di piccole celle, per un controvalore pari a 14 miliardi di dollari.

Le piccole celle sono rappresentate da: femtocelle, capaci di servire 4 utenti in un raggio d’azione di 15-50 metri e utilizzate per abitazioni e piccole aziende; picocelle per coprire zone interne ed esterne fino a 100 utenti; e infine le microcelle, in grado di supportare 1.000 utenti e coprire distanze di 2-3 km.

Gli approcci maggiormente utilizzati per queste piccole celle sono i seguenti:
– core MIPS, impiegate per femtocelle residenziali,
– adattamento dei processori mobili esistenti da parte dei costruttori di SoC,
– processori ARM, adottati da un gran numero di fornitori di SoC tra cui Mindspeed e Texas Instruments,
– processori x86, che hanno un impiego limitato nelle microcelle ma possono acquisire un ruolo di rilievo nelle picocelle,
– power Architecture di IBM, una piattaforma emergente per questo mercato.



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