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EON
ews
n.
570
-
dicembre
2013
R
eport
chiesti più spesso e li memorizza
nei chip NAND, così che i com-
puter possano avviarsi più rapi-
damente e i programmi possano
partire più velocemente.
Nel campo dei dischi allo stato
solido si stanno sviluppando dei
chip più veloci, mentre la riduzio-
ne delle dimensioni dei chip e il
miglioramento delle tecnologie
dei controllori permetteranno di
migliorare le prestazioni e dimi-
nuire i costi dei dischi basati sulle
memorie NAND”.
EONEWS:
Quali evoluzioni
sono prevedibili per le memo-
rie nel breve periodo?
“I servizi basati sulla tecnologia
dell’elaborazione in memoria (In-
Memory Computing) che sono
spesso offerti dai fornitori di si-
stemi informatici cloud possono
abbattere a pochi minuti o ad-
dirittura secondi quelli che sono
i tempi di alcune elaborazioni
batch, che normalmente richie-
dono ore. La crescente econo-
micità delle tecnologie SSD spin-
ge questi fornitori ad adottare
sempre di più le tecnologie di
elaborazione in memoria.
Il 2014 probabilmente vedrà un
continuo aumento dell’adozione
delle tecnologie di elaborazio-
ne in memoria, così come una
maggiore focalizzazione sulla
definizione di standard che per-
metteranno di ridurre la com-
plessità architetturale di queste
soluzioni.
Per quanto riguarda Big data e
Analytics, ritengo che si sia solo
all’inizio del processo. Molti pro-
getti di sviluppo sono ancora ini-
ziali e orientati all’elaborazione di
fonti di dati tradizionali, anziché
di dati sociali, email, video e va-
lori rilevati dai sensori. Al matura-
re di questi progetti, ci si aspetta
che crescerà notevolmente la
richiesta di funzionalità che faci-
litino l’analisi e l’accesso rapido a
grandi moli di dati”.
ro prestazioni complessive sono
sempre alle mercé della caratte-
ristiche meccaniche dei compo-
nenti utilizzati. La maggiore sfida
per l’evoluzione dei dischi fissi
tradizionali è quella di riuscire ad
aumentare la capacità di archi-
viazione e la velocità di accesso
senza sacrificare i consumi ener-
getici, le dimensioni e il costo.
Al contrario, i dischi allo stato
solido non hanno alcun compo-
nente meccanico in movimento
al loro interno, per cui non vi è
alcun ritardo dovuto alla rotazio-
ne dei dischi o al movimento del
braccio che supporta le testine. I
dischi allo stato solido archiviano
i dati all’interno di memorie flash
di tipo NAND, che supportano
velocità di ingresso e uscita dei
dati molto più elevate, una del-
le caratteristiche più apprezzate
di questa tecnologia. Tuttavia,
anche i dischi allo stato solido
hanno dei limiti, ad esempio in
termini di aspettativa di vita. Il
carico di lavoro, specialmente in
applicazioni di tipo professionale,
può essere molto elevato e coin-
volgere un grande volume di dati
scambiati in modo transazionale,
e ciò crea un gran numero di
operazioni di scrittura e di lettura.
Per i dischi allo stato solido, è la
frequenza di riscrittura dei da-
ti a influenzare la vita operativa
dei dispositivi, che per essere
estesa limita la miniaturizzazione
possibile dei chip (nota come die
shrink), una delle sfide tecnolo-
giche da superare per questa
tecnologia. Toshiba continua a
sviluppare nuove tecnologie sia
per il mercato dei dischi fissi tra-
dizionali, sia per quello dei dischi
allo stato solido. Nel campo dei
dischi fissi tradizionali si stanno
sviluppando modelli a maggiore
capacità e nuovi modelli di tipo
ibrido che abbinano un classico
disco fisso rotante con dei chip
di memoria flash NAND. Il disco
apprende quali dati vengono ri-
5HWL GL FRPXQLFD]LRQH
56
56
&$1 %86 02'%86
5HWL ZLUHOHVV
(PPHGLGXH V U O
q XQD VRFLHWj GL ,QJHJQHULD RSHUDQWH QHO FDPSR GHOO
HOHWWURQLFD
DXWRPD]LRQH LQGXVWULDOH
H
FRQWUROOR PRWRUL
3URJHWWD]LRQH
+DUGZDUH
6LVWHPL (PEHGGHG
5HDO 7LPH SHU LO
&RQWUROOR 0RWRUL
)LUPZDUH 5HDO
7LPH (PEHGGHG
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*UHHQ (QHUJ\
)RWRYROWDLFR
(ROLFR
$OJRULWPL GL &RQWUROOR
0RWRUL
6SDFH 9HFWRU
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6YLOXSSD SURJHWWL FXVWRP VX VSHFLILFD GHO FOLHQWH GDOOR VWXGLR GL IDWWLELOLWj DOOD
SURWRWLSD]LRQH DWWUDYHUVR OD
SURJHWWD]LRQH +: ):
H
6:
,O SURJHWWR q FRQFOXVR FRQ LO
WHVW GL YDOLGD]LRQH GHO SURWRWLSR
*OL VWXGL SURJHWWXDOL UHDOL]]DWL WURYDQR ULVSRVWH DG HVLJHQ]H QDWH QHL GLYHUVL VHWWRUL
GL DSSOLFD]LRQH
LQGXVWULDOH IHUURYLDULR DXWRPRWLYH DHURQDXWLFD
HG
HOHWWURPHGLFDOH
SHU PH]]R GL VWUXPHQWL SURIHVVLRQDOL TXDOL
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6LPXOLQN
(PPHGLGXH ULVSHWWD JOL VWDQGDUG GL TXDOLWj LQ YLJRUH VXO PHUFDWR HXURSHR
LQIR#HPPHGLGXH LW
ZZZ HPPHGLGXH LW
3URJHWWD]LRQH +: 6:
GL GLVSRVLWLYL HOHWWURQLFL
6$)(7< &5,7,&$/
Matteo
Bambini,
marketing
manager
Italy & Spain
di National
Instruments