EONews_570 - page 8

8
EON
ews
n.
570
-
dicembre
2013
R
eport
di trasmissione dei dati e di inter-
facciamento ai protocolli del web
il più integrati e di accesso im-
mediato possibile. Un esempio
sono servizi web e protocolli ftp
o similari, che spesso nel mon-
do dell’automazione non sono
“dotazione standard” di sistemi
di monitoraggio e controllo, men-
tre lo sono per tutto il panorama
dei prodotti National Instruments,
permettendo così di accedere
in remoto ad un dispositivo, di
trasferire file via ftp dal campo a
database aziendali, salvare dati
su un cloud sicuro e protetto tra-
mite funzioni ad accesso rapido,
e poter visualizzare gli stessi dati
dall’altra parte del mondo su un
tablet con un’interfaccia utente
chiara, sintetica e, perchè no,
anche piacevole”.
EONEWS:
A quale stadio
di sviluppo sono arrivate
queste soluzioni? Quan-
to tempo per un’adozione
estesa delle stesse?
“Non parlerei di futuro, bensì di
attualità e di medio termine -dice
Bozzarelli
. Molte soluzioni per la
gestione del traffico ad esempio
sono già attive e si stanno dif-
fondendo velocemente. Advan-
tech, che è leader nei sistemi
di pedaggio autostradale, vede
l’affermarsi del ‘free flow’, siste-
ma che consente di rilevare il
passaggio e addebitare il cliente
anche se transita in piena velo-
cità. Telecamere, sensori e con-
trollori sul campo sono i compo-
nenti hardware della soluzione e
beneficiano di questo business
che è sicuramente in crescita. Il
bisogno di questo modo nuovo
di gestire le città e in generale il
traffico è veramente sentito da
tutti, e moltissimo in particola-
re nelle città asiatiche. Avremo
delle grandi opportunità di busi-
ness in un arco temporale breve;
alcune previsioni riferiscono di
mercati mondiali in esplosione
già entro i prossimi tre anni. Si
stanno sviluppando rapidamente
anche le tecnologie di comuni-
cazione vehicle-to-vehicle (V2V)
e vehicle-to-infrastructure (V2I).
Bisogna davvero sapere coglie-
re subito queste opportunità per
essere fra i leader nei prossimi
anni”.
Sul fronte italiano, osserva De-
gradi: “credo che nelle aziende
ci sia ormai consapevolezza del
valore di queste nuove soluzioni
cloud-based risponde
Degradi
.
Tuttavia nel breve periodo gli in-
vestimenti sono ancora rallentati
a causa del momento econo-
mico che stiamo vivendo. Ma le
prospettive restano comunque
ottime. Aggiungo che, visti gli
sviluppi dell’IT, oggi è assoluta-
mente necessario lavorare con
un ecosistema che passa attra-
verso gli indipendent software
vendor, gli storage vendor, gli
hyperviser vendor. Queste alle-
anze mettono l’IT nella condizio-
ne di realizzare una soluzione
adatta alle necessità del cliente”.
Cloud, Big data e memorie secon-
do
Paul Rowan
, general mana-
ger, storage products division di
Toshiba Electronics Europe GmbH
“Stiamo assistendo al boom
della creazione e consumo di
dati; le persone creano, condi-
vidono e archiviano una massa
di informazioni mai vista prima.
Il ritmo di creazione e raccolta
delle informazioni è probabil-
mente destinato a crescere ul-
teriormente, all’affermarsi della
rivoluzione introdotta dai social
media, che ci accompagneran-
no verso un futuro nel quale le
nostre vite saranno ancora più
connesse e semplificate dall’av-
vento dell’internet delle cose. La
maggiore parte dei dati digitali
è tuttora memorizzata sui dischi
fissi tradizionali (HDD), mentre
i dischi allo stato solido (SDD)
offrono indubbi vantaggi in ter-
mini di minor consumo energeti-
co e velocità di accesso ai dati.
I dischi fissi tradizionali offrono
però caratteristiche e prestazio-
ni che spesso si tramutano in
soluzioni più economiche che li
rendono tuttora la scelta preferita
in molte applicazioni. I dischi fis-
si tradizionali combinano dischi
magnetici rotanti con testine di
lettura/scrittura poste appena so-
pra la loro superficie magnetica,
che vengono spostate tramite un
braccio mobile. Pertanto, le lo-
Cloud Compile, che appoggian-
dosi a servizi di fornitori conso-
lidati, quali Amazon Web Servi-
ces, permette di scaricare una
parte onerosa, dal punto di vista
computazionale, del processo
di compilazione di un program-
ma per dispositivi dotati di FGPA
delle famiglie di prodotto RIO,
direttamente sul cloud, dove dei
server remoti si prendono in ca-
rico la compilazione e restituisco-
no, una volta terminata l’opera-
zione, il codice compilato. Bene,
questo servizio, pensato ovvia-
mente nell’ottica di strumento
per i clienti, è oggi pesantemente
utilizzato dai programmatori di
National Instruments per scari-
care tempo di processamento
(e quindi “risorse” bloccate) sui
PC in locale, per poter continua-
re a lavorare sull’applicazione
mentre si attende il risultato del
processo. Questo ovviamente
ha un impatto diretto ed evidente
sull’efficienza e la produttività dei
team di ricerca e sviluppo, ap-
plication e system engineering”.
L’intervista completa a Matteo
Bambini è disponibile online
all’indirizzo:
EONEWS:
Quali inno-
vazioni sono richieste
all’hardware e ai vari com-
ponenti della soluzione?
Risponde
Bozzarelli
. “La struttu-
ra della soluzione si compone di
tre livelli: livello di campo (device
layer), di connessione (connec-
tion layer) e di gestione (mana-
gement layer), ovvero il sw e le
applicazioni. A livello di campo
occorrono sensori con caratteri-
stiche specifiche, un webserver
integrato che permetta l’accesso
remoto ai dati; i dispositivi de-
vono avere possibilmente una
certa capacità di elaborazione a
livello di device, con microcon-
trollori a bordo, concentratori di
data e convertitori di protocollo.
Per il connection layer, si devono
sviluppare dispositivi di rete ade-
guati; dovendo gestire le infor-
mazioni in real time, diventa im-
portante la trasmissione dati via
UMTS GPRS e di conseguenza
questo tipo di gateway. A livello
di service e applicazioni, tutti i
software devono essere cloud
based, dato che la grande mole
di dati è gestita nel cloud, e de-
vono essere compatibili con tutti i
browser. I sw cloud based devo-
no essere il più aperti possibile”.
“Il cloud è una grande opportuni-
tà perché consente di utilizzare
un servizio, invece di impegnarsi
con un investimento -premette
Degradi
.
Anche per questo la rete entre-
rà dove oggi non immaginiamo.
Rappresenterà un elemento di
controllo totale negli edifici, uno
dei componenti fondamentali
nelle smart city, anche là dove si
svilupperanno solo alcuni aspetti
della città intelligente. Vedremo
un incredibile boom grazie all’ar-
rivo sul mercato di una grande
quantità di sensori basati su IP e
l’IP versione 6 garantirà un’ado-
zione massiva. Nella parte di ac-
cesso, la sensoristica che lavora
sulla rete crescerà soprattutto
nella parte wireless.
Per quanto riguarda la rete stes-
sa, ritengo che debba essere
capace di lavorare in funzione
dell’utente, di offrire servizi in-
dipendentemente da come egli
acceda. Abbiamo bisogno di una
rete cosciente delle applicazioni
che girano e che sia in grado
di autoadattarsi alle necessità
delle applicazioni. Queste ultime
devono funzionare sempre bene
ed in modo tale che sia possibile
un’unica esperienza d’uso indi-
pendentemente da dove si trova
l’utente e dal device che utilizza”.
“Nell’hardware ci sono due ele-
menti fondamentali per tutti quei
dispositivi di monitoraggio e con-
trollo, in particolare embedded
-osserva
Bambini
. Un elemento
chiave è la dotazione di reti di
comunicazione (ethernet, wire-
less e così via) che permettano
di connettersi a intranet e Inter-
net in modo immediato; ma allo
stesso tempo è necessario che
i medesimi sistemi dispongano,
nei propri “driver” o negli stru-
menti di programmazione, di tec-
nologie di connettività alla rete,
segue da pag. 7
Fabrizio
Bozzarelli,
responsabile
EU divisione
iConnectivity
di Advantech
Paul Rowan,
general
manager,
storage
products
division di
Toshiba
Electronics
Europe GmbH
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