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EON
ews
n.
570
-
dicembre
2013
di fare business”. “Oltre al tema
smart factory, l’internet delle cose
riguarda anche la smart city, ov-
vero il cuore della qualità della vi-
ta del futuro -osserva
Bozzarelli
.
Secondo dati IBM oggi abbiamo
un bilione di auto in circolazione
e nel 2020 saranno 2 bilioni. È
evidente come in una cosiddetta
smart city non si possa permette-
re che il traffico sia congestionato
e casuale e che l’inquinamen-
to avveleni le persone. Pertanto
uno dei concetti della smart city
è proprio la gestione real time del
traffico e dell’inquinamento. Nelle
grandi città asiatiche, e adesso
anche negli Stati Uniti, si sta pen-
sando a una gestione dinamica
dell’inquinamento, modificando
il percorso dei veicoli a seconda
del traffico e dei livelli di inqui-
nanti che esso produce, e ge-
stendo il riscaldamento in modo
intelligente. Tutti i dispositivi già
disponibili, come i sensori che
rilevano il numero di passaggi, la
presenza di sostanze inquinan-
ti e la temperatura, o anche gli
access point per l’invio dei dati e
così via, vengono oggi associati
alle nuove soluzioni”.
“La novità è proprio che si è pas-
sati da un concetto di sviluppo
di prodotto a quello di soluzione
-conferma
Degradi
. Resta im-
portante realizzare un prodotto
performante ma è ancora più im-
portante che questo prodotto si
integri all’interno di una soluzio-
ne. È quello che offre Cisco con
la propria soluzione CMX (Con-
nected Mobile Esperience), che
fra le altre possibilità annovera
quella di acquisire automatica-
mente i dati di un cliente. Appli-
cato in una catena di negozi di
San Francisco, dove il login vie-
ne effettuato tramite Facebook,
il distributore ottiene informazioni
di base sul cliente a cui proporre
offerte mirate. Questo è solo un
esempio di un modo semplice
per trattare le informazioni e mo-
dificare i processi di business.
L’intelligenza della soluzione per-
mette di eseguire più facilmente
il deploy di nuove applicazioni
rispondendo meglio alle esigen-
ze di business; in questo modo
la rete si trasforma da ‘mezzo di
trasporto di pacchetti’ a piattafor-
ma. L’IT gioca così un ruolo fon-
damentale, diventa un business
partner che aiuta ad aumentare
la produttività e ad attrarre nuovi
clienti mantenendo quelli che ci
sono, avvalendosi della possibili-
tà di utilizzare nuove applicazioni,
cambiare o modificare i processi,
utilizzando le risorse del cloud”.
“National Instruments ha capito
l’importanza di questa conver-
genza di tecnologie da anni -in-
terviene
Matteo Bambini
, e per
questo ha studiato diverse so-
luzioni che sfruttano a vari livelli
queste piattaforme IT, in special
modo le prime tre (cloud, mobi-
le e big data/analytics). Il primo
passo è stato quello di sfruttar-
ne le potenzialità sia per i nostri
prodotti sia per miglioramenti in-
terni, e in alcuni casi le due at-
tività sono andate a coincidere.
Un esempio è stata l’introduzione
del servizio di compilazione di
codice FPGA su cloud, FPGA
7
R
eport
to di fatturato del 3% fino a
43,2 miliardi di dollari. A farsi
sentire è sopratutto la doman-
da di integrati per la gestio-
ne della potenza, che già nel
corso del 2013 ha subito un
incremento del 18% rispetto
all’anno precedente. A tenere
alta la domanda di questo ti-
po di dispositivi sono i prodotti
portatili a basso consumo e
alimentati da batterie.
Per quanto riguarda gli inte-
grati analogici per applicazioni
nel settore automotive, i dati
di WSTS hanno mostrato tre
anni di incrementi consecutivi
dal 2010 al 2012 (con percen-
tuali di crescita comprese tra il
15,7% e il 21,3%) che lascia-
no presagire una chiusura in
positivo anche per il 2013.
Gli altri comparti del settore
analogico godono di fortune
alterne: secondo le stime di
IC Insights, i chip di interfac-
cia vedranno un aumento del
10%, i convertitori dati cresce-
ranno del 2% mentre gli ampli-
ficatori chiuderanno, il 2013 in
negativo.
Per completezza, è bene ri-
cordare che il 2012, oltre che
di pessime prestazioni per il
mercato analogico, è stato
un anno negativo per l’intero
comparto dei semicondutto-
ri, il cui fatturato ha subito un
calo del 3% rispetto al 2011.
La debacle dell’elettronica
analogica è stata comunque
assai più marcata e ha colpito
in particolar modo i segmenti
computer, interfacce e con-
vertitori dati, ma meno i più
robusti segmenti degli integrati
di potenza e dei prodotti per i
settori automotive e telecom.
Dei circa 42 miliardi di dollari
con cui si chiuderà il fatturato
2013 degli IC analogici, il 30%
circa (corrispondente a 13 mi-
liardi di dollari) sarà dovuto a
prodotti analogici ad alte pre-
stazioni. La crescita di questo
mercato è principalmente do-
vuta alla Cina, mentre Europa
e Nordamerica continuano a
subire gli effetti della crisi che
ha spinto, e sta spingendo,
molte aziende all’outsourcing.
C
ambiare il modo di produrre,
gestire il business, organizzare
e vivere molti aspetti della nostra
vita privata. I quattro pilastri del-
le nuove piattaforme IT (come
li definisce IDC), cloud, mobile,
big data e analytics, e social net-
working convergono con device
sempre più intelligenti e connessi
e abbiamo così l’Internet delle
cose (smart factory e smart city).
La sfida è cogliere per tempo le
opportunità.
“Internet delle cose, smart factory
e smart city fanno pensare ad
assolute novità, ma non è esatta-
mente così -esordisce
Fabrizio
Bozzarelli
. Rispetto al passato
stiamo semplicemente dando
la giusta importanza all’utilizzo
dell’informazione. Se nell’auto-
mazione un tempo si pensava a
come acquisire i dati, oggi ci si
occupa di come trattare l’infor-
mazione per migliorare la pro-
duzione; ad esempio per gestire
in maniera automatica i key per-
formance index (KPI) e di con-
seguenza ottenere anche una
gestione migliore dell’energia”.
“Sicuramente siamo di fronte a
un momento di grande svolta
e i dati sono una fonte di infor-
mazione preziosa per realizzare
nuovo business -afferma
Alber-
to Degradi
. Oggi creiamo una
quantità impressionante di dati
ma ancora non ne conosciamo
a pieno il valore. Velocità, varietà
e volumi (le tre V) sono le ca-
ratteristiche del big data e oggi
cominciamo a dare loro un va-
lore (la quarta V), a capire che
da questi dati acquisiamo nuova
conoscenza (ad esempio sulle
scelte del cliente, sul processo
di produzione) e che in base a
questa possiamo produrre del-
le reazioni che a volte possono
essere automatiche. Tutto que-
sto cambierà moltissimo il modo
Le grandi opportunità del cloud
e
dell’Internet delle cose
Il Report è stato realizzato con il contributo di Fabrizio Bozzarelli,
responsabile EU divisione iConnectivity di
; Alberto
Degradi, infrastructure leader di
; Paul Rowan, general
manager, storage products division di
;
Matteo Bambini, marketing manager Italy & Spain
di
continua a pag. 8
F
rancesca
P
randi
Alberto
Degradi,
infrastructure
leader di Cisco
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