EONews_570 - page 23

EON
ews
n.
570
-
dicembre
2013
23
A
qualche mese dall’acquisizione
del business dei microcontrollori
e dei prodotti analogici di Fujitsu
Semiconductor, per un valore
di circa 110 milioni di dollari, ora
,
fornitore di soluzioni
di sistema embedded basate
su memorie flash, sta affinando
la strategia per capitalizzare sul
nuovo investimento, ed espan-
dere la presenza nei sistemi SoC
(system-on-chip) con memorie
a stato solido all’avanguardia.
L’obiettivo dichiarato con l’acqui-
sizione era allargare la base di
clienti, indirizzando tutti i requisiti
dei sistemi embedded nelle appli-
cazioni automotive, nel settore in-
dustriale e nei mercati consumer.
Lo scorso novembre, la società
ha sistemato un tassello chiave di
questa strategia, con l’annuncio
di una completa famiglia di mi-
crocontroller per la Internet delle
cose (IoT), progettati per soddi-
sfare gli strigenti requisiti di livello
industriale.
In particolare, la famiglia FM (fle-
xible microcontroller) si propone
di indirizzare le esigenze di alte
prestazioni e bassi consumi di
molte applicazioni industriali, fra
cui l’automazione di fabbrica, la
gestione di edifici, i contatori ‘intel-
ligenti’ (smart meter), le appliance
casalinghe e i dispositivi medicali.
Le famiglie di prodotti FM4, de-
nominata ‘High Performance’ (è
basata su Cortex-M4), e FM3,
chiamata ‘Universal’ (utilizza core
standard Cortex-M3), si trovano
già nello stadio di produzione in
volumi, mentre la linea FM0+, ot-
timizzata per bassi consumi ed
elevata efficienza, è attualmente
disponibile in campionature, e do-
vrebbe entrare in produzione ver-
so la fine del terzo trimestre 2014.
Quali sono i vantaggi chiave del co-
struttore di memorie nel perseguire
questa strategia verso le MCU?
“Spansion – ha spiegato
Gerhard Roos – ha rilevato da
Fujitsu Semiconductor il busi-
ness del settore analogico e dei
microcontroller, perché esiste
una buona sinergia tra la propria
tecnologia flash stand-alone e
la flash embedded usata nelle
MCU. Avendo la tecnologia di
base pronta, ciò significa che
abbiamo pronta anche la parte
più critica della tecnologia per i
microcontroller”. Un altro diffe-
renziatore, sottolinea il manager,
è che Spansion possiede la tipo-
logia di memoria flash più evo-
luta e affidabile, ed è in grado
di fornire già oggi una chiara ro-
admap di migrazione dei prodot-
ti, da qui ai prossimi dieci anni,
anche con il passaggio ai futuri
nodi tecnologici (40 nm, 28 nm,
22 nm, 1x nm). “La qualità della
nostra tecnologia flash sui micro-
controller è definita anche dalla
capacità di supportare 100 mila
cicli di scrittura e cancellazione, e
fino a venti anni di conservazione
dei dati”. In termini di scalabilità
delle performance, la società è
in grado di fornire dispositivi con
frequenze che possono spingersi
fino a 200 MHz (famiglia FM4).
Sul versante delle NAND, le me-
morie più indicate per la conser-
vazione di grandi quantità dati,
Spansion, precisa Ross, sta
fornendo dispositivi flash di tipo
SLC (single-level cell), quindi di
alta qualità e rivolti ad applica-
zioni come quelle nel mondo au-
tomotive e industriale, dove la
qualità è il fattore più importante.
Infine, conclude Ross, anche sul
piano della longevità dei prodotti
e del loro ciclo di vita, Spansion è
in grado di garantire le forniture ai
clienti per oltre una decina d’anni.
A
ttualit
Á -
T
ecnologie
Spansion:
“Ecco i plus della
nostra strategia sulle MCU”
Intervista a Gerhard Roos,
vice president microcontroller
and analog business group
dell’azienda, dopo il lancio, a
novembre, dei microcontroller
della famiglia FM
G
iorgio
F
usari
Gerhard
Roos,
vice
president
microcontroller
and analog
business group
di Spansion
P
er molto tempo i respon-
sabili IT aziendali hanno
sentito la frase “virtualiz-
zate o rimarrete indietro”,
e dopo avere verificato la
validità di questo messag-
gio non hanno potuto ne-
gare i benefici che deriva-
no dalla sua applicazione,
dando così il via alla corsa
alla virtualizzazione. Oggi
assistiamo alla spinta per
la creazione di data cen-
ter definiti dal software.
Ovviamente c’è una certa
attesa per capire se questi
ambienti più flessibili e in-
novativi saranno in grado
di gestire adeguatamente
i requisiti prestazionali e
di disponibilità delle appli-
cazioni aziendali critiche,
specialmente quando si
esamina l’elemento storage
dell’equazione.
In passato i decisori azien-
dali avevano buone ragioni
per preoccuparsi, ma oggi
hanno un ottimo motivo per
festeggiare le nuove piat-
taforme di virtualizzazione
dello storage, che hanno
dimostrato di poter supera-
re gli ostacoli legati all’I/O.
Proprio come avvenuto con
gli hypervisor per i server,
che hanno messo a dispo-
sizione una piattaforma
operativa virtuale, un simile
approccio nello storage sta
trasformando velocemen-
te le metriche economiche
della virtualizzazione nelle
organizzazioni di qualun-
que dimensione, offrendo
la velocità, la scalabilità
e la disponibilità continua
necessarie per sfruttare
appieno i benefici dei data
center definiti dal software.
Alcuni particolari benefici,
tra quelli ampiamente rico-
nosciuti:
l’eliminazione dei colli di
bottiglia nell’I/O dello sto-
rage dei data center virtua-
lizzati;
lo sfruttamento efficace
delle risorse di storage per
ottenere prestazioni appli-
cative sempre maggiori;
la garanzia di applicazio-
ni veloci e sempre disponi-
bili senza dover fare grandi
investimenti in storage.
I rallentamenti delle pre-
stazioni, causati dai col-
li di bottiglia dell’I/O e i
fermo-macchina provocati
da malfunzionamenti lega-
ti allo storage, sono due
dei principali motivi per cui
le imprese hanno evitato
di virtualizzare le loro ap-
plicazioni di primo livello,
come SQL Server, Oracle,
SAP ed Exchange. Questa
tendenza è emersa chiara-
mente nella recente “Ter-
za indagine annuale sullo
stato della virtualizzazio-
ne” realizzata da
.
Dall’indagine è emerso che
il 42 per cento di chi ha ri-
sposto ha segnalato il de-
cadimento delle prestazioni
o l’impossibilità di soddisfa-
re le esigenze prestaziona-
li come ostacoli alla mag-
giore virtualizzazione dei
carichi di lavoro. Eppure,
efficaci piattaforme di vir-
tualizzazione dello storage
stanno superando con suc-
cesso queste difficoltà. Lo
fanno utilizzando tecniche
di caching adattativo e di
aumento delle prestazioni
indipendenti dai dispositivi,
che permettono di assor-
bire carichi di lavoro estre-
Per il data center definito dal
software è il
momento decisivo
La giusta piattaforma può
virtualizzare in modo efficace
qualunque tipologia di storage
G
eorge
T
eixeira
continua a pag.24
George
Teixeira,
presidente &
Ceo di DataCore
Software
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