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EON
ews
n.
570
-
dicembre
2013
P
arola
alle
A
ziende
D:
Qual è la sua opinione riguar-
do l’andamento del mercato
(rallentamento, crescita, forte
incremento…)?
R:
Si notano evidenti segni di ri-
presa per il mercato delle schede
di piccolo formato, soprattutto per
quanto riguarda l’IoT (Internet of
Things), gli smart e portable device
e gli industrial tablet. Grande meri-
to è dovuto allo sviluppo dei SoC,
prima appannaggio solo dell’archi-
tettura ARM e ora anche di quella
x86 con i nuovissimi processori di
Intel e AMD, che hanno permesso
l’affermazione di nuovi form factor
di ridottissime dimensioni, a basso
consumo e un notevole incremen-
to di prestazioni in quanto multi-
core, con acceleratori grafici e pe-
riferiche integrate. Queste ultime,
infatti, trovano il loro “habitat” per-
fetto nelle applicazioni embedded
di alta fascia, ricche di funzionalità
con user interfacemolto evolute.
Questi anni hanno inoltre decretato
il trionfo dei COM (Computer On
Module) nel mercato embedded
in quanto riducono drasticamente il
TTM e i costi/rischi di progetto per
lo sviluppo di queste ultimissime
generazioni di SoC. Grande po-
polarità hanno acquisito anche le
piattaforme per il mercato educa-
tional e Do - It -Yourself (DIY) che
si sono diffuse amacchia d’olio con
la nascita di sistemi che integrano
le classiche schede del DIY con i
processori di ultima generazione
direttamente on board.
D:
Quali sono le principali stra-
tegie adottate dalla vostra socie-
tà sul breve/medio periodo per
soddisfare al meglio le richieste
di questomercato?
R:
Dopo il successo di UDOO
(una palestra hardware per svi-
luppatori, maker e persone che
si avvicinano per la prima volta
alla programmazione), lanciato
su Kickstarter, mirato al settore
Educational e DIY, con il quale
abbiamo partecipato a varie fiere
ed eventi specializzati nel settore
universitario e dei Maker, stiamo
continuando a promuovere que-
sto prodotto al fine di creare una
vastissima comunità di followers e
sviluppatori. Per quanto riguarda
il settore embedded tradizionale,
stiamo lavorando molto sull’am-
pliamento dei nostri prodotti della
gamma Qseven, soprattutto sul
formato μQseven che si sposa
perfettamente con la filosofia della
miniaturizzazione dei sistemi. Al
momento
è l’unica azienda
a fornire un portfolio che compren-
de questo formato. Inoltre stiamo
anche potenziando il nostro parco
prodotti con l’arrivo di moduli e car-
rier COM Express Type 2, nonché
il più recente Type 6, basati proprio
sui nuovi SoC x86, perché nono-
stante la crescente popolarità del
formato Qseven di cui siamo co-
fondatori, SECO rimane un prin-
cipale player nel mondo dei COM.
D:
In che modo state implemen-
tando queste strategie (stipula
di accordi/collaborazioni, nuo-
ve acquisizioni, investimento in
attività di ricerca e sviluppo, in
risorse umane…)?
R:
In SECO, il capitale umano da
sempre gioca un ruolo fondamen-
tale, contribuendo alla crescita
dell’azienda. Per tale ragione infatti,
l’azienda sta investendo nell’am-
pliamento delle risorse umane su
tutti i livelli, sia all’interno del he-
adquarters che a livello internazio-
nale. Stiamo puntando molto sulla
filiale di Boston, con l’ampliamento
dell’organico e con un’imponente
campagna promozionale sul terri-
torio Nord Americano. Inoltre stia-
mo per inaugurare la nuova sede
in India, con personale SECO già
presente e operativa sul territorio
per rafforzare la propria presenza
nel mercato asiatico, che è diven-
tato un must per tutti i settori tecno-
logici. In linea con questa strategia
di espansione stiamo rafforzando
ed aumentando le collaborazioni
SECO
Intervista a Gianluca Venere, sales director
A
cura
della
redazione
mamente variabili, consen-
tendo così alle applicazioni
di girare più velocemente in
modalità virtualizzata.
Per incrementare ulterior-
mente la reattività delle ap-
plicazioni di primo livello, le
aziende spendono spesso
troppo in dischi allo stato
solido (SSD) basati su me-
morie flash. L’indagine ha
anche rivelato che il 44 per
cento di chi ha risposto ri-
tiene che i costi spropor-
zionati relativi allo stora-
ge siano un ostacolo alla
virtualizzazione. Anche in
questo caso, però, efficaci
piattaforme per la virtualiz-
zazione dello storage sono
oggi in grado di offrire una
soluzione, grazie a funzio-
nalità come l’auto-tiering,
che ottimizza l’uso delle ri-
sorse più costose gesten-
dole insieme a dischi fissi
di maggiore capacità e mi-
nore costo.
Una piattaforma software
di questo tipo tiene sotto
costante controllo il com-
portamento dell’I/O ed è in
grado di scegliere automa-
ticamente in tempo reale
e in modo intelligente co-
sa utilizzare tra memorie
cache dei server, storage
flash e tradizionali risorse
basate su disco.
Questo garantisce che ogni
carico di lavoro venga as-
segnato al dispositivo o al
livello di storage più adatto
in base alle priorità e all’ur-
genza. Il risultato è che og-
gi un data center definito
dal software è in grado di
offrire alle applicazioni più
importanti livelli di presta-
zioni mai raggiunti prima,
con un’efficienza ottimale
nella gestione dei costi e
con il massimo ritorno sugli
investimenti già effettuati
nello storage.
Una volta virtualizzate le
applicazioni di primo livello
che fanno un uso intensi-
vo dell’I/O, la piattaforma di
virtualizzazione dello stora-
ge ne garantisce la dispo-
nibilità. Lo fa eliminando gli
anelli deboli e gli elementi
non funzionanti tramite se-
parazione fisica invisibile
a livello applicativo che ri-
guarda diversi locali o siti
remoti e che, grazie a com-
plete funzionalità di auto-
recovery, garantisce i più
elevati livelli di continuità
operativa.
La giusta piattaforma può
virtualizzare in modo effi-
cace qualunque tipologia
di storage venga utilizzata,
sia collegata direttamente
sia connessa via SAN, per
ottenere un ambiente di
storage robusto e reattivo
in grado di supportare am-
bienti IT virtuali altamente
dinamici.
Le piattaforme di virtualiz-
zazione dello storage han-
no quindi portato al mo-
mento decisivo per il data
center definito dal software.
Le prestazioni, la velocità
e l’elevata disponibilità ne-
cessarie ad applicazioni e
database critici in ambiente
virtualizzato oggi sono sta-
te raggiunte.
Le barriere sono state ri-
mosse ed esiste un per-
corso chiaro e supportato
per ottenere una ancora
maggiore efficienza nella
gestione dei costi. La scel-
ta della piattaforma giusta
per il data center è però
fondamentale, così come è
essenziale una tecnologia
dalle funzionalità comple-
te che sia già stata mes-
sa alla prova “sul campo”.
Inoltre, è importante anche
puntare su una soluzione di
virtualizzazione puramente
software e indipendente, in
modo da evitare di rimane-
re bloccati su una specifica
piattaforma hardware e da
trarre vantaggio dai futuri
e inevitabili sviluppi dello
storage.
segue da pag.23
sff boards
Gianluca
Venere
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