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T
AVOLA
R
OTONDA
EON
EWS
n.
567
-
SETTEMBRE
2013
proprio ruolo in maniera
significativa, mentre per
Cree il fatto che i disposi-
tivi d’illuminazione siano
diventati prodotti basati
sull’elettronica ha avuto
una forte influenza sulle
attività. “La nostra strate-
gia è stata guidare il mer-
cato verso l’adozione dei
LED e stimolare la rivolu-
zione tecnologica che si
basa su tali dispositivi. La
nostra espansione è gui-
data dal ritmo con
cui innoviamo, e
gli investimenti in
ricerca e svilup-
po ci permettono
di indirizzare il
mercato dei com-
ponenti in termini
di efficacia ed ef-
ficienza, raggiun-
gendo un sempre
p i ù f a v o r e v o l e
rapporto lumen/
dollaro”. Le prin-
cipali complessità
che Cree riscontra nella
distribuzione sono causa-
te dalla crescita del por-
tfolio di prodotti, nonché
da un aumento della do-
manda di soluzioni modu-
lari e, per gestire corretta-
mente queste tendenze,
i canali potrebbero avere
la necessità di concen-
trarsi maggiormente su
prodotti, fornitori e appli-
cazioni.
Non un camb i amen t o
evolutivo nella distribuzio-
ne, ma una maggiore in-
tegrazione potrebbe ave-
re un effetto positivo sia
sulle line card, sia sull’e-
cosistema di distributori,
per portare verso nuove
offerte di soluzioni inte-
grate, come i sistemi mo-
dulari in aggiunta ai com-
ponenti tradizionali.
Nel settore dei semicon-
duttori, spiega
Giuseppe
Finazzi
, country manager
Italia e sales director Sud
Europa di
in
generale il trend europeo
del 2013 per l’azienda
resta abbastanza stabile
rispetto all’anno scorso,
e i risultati ‘flat’ della so-
cietà nei primi due trime-
stri, uniti ai buoni backlog
per il terzo e quarto, fan-
no sperare in una lieve
crescita nella seconda
parte dell’anno. Il mana-
ger ritiene che l’Europa
possa dare un contributo
importante al mercato in-
dustriale, in ambiti come
gli elettrodomesti-
ci, i controlli indu-
striali, le applica-
zioni medicali e il
metering. “Questo
è un mondo che
fortunatamente in
Europa det i ene
ancora una pre-
senza importante
in termini di ricer-
ca e sviluppo e
dimensioni delle
imprese, con so-
cietà come ABB,
Schneider o Siemens”.
Da parte sua Freesca-
le, per quanto riguarda il
mercato industriale, sta
espandendo e potenzian-
do la struttura organizza-
tiva di marketing, vendite
e supporto tecnico (field
application engineer pre
e post vendita), e soprat-
tutto guardando a nuovi
potenziali mercati come
Turchia, Polonia, Russia,
e più in generale all’area
dell’Europa dell’Est, dove
intravede ulteriori spazi
di crescita. Fra i proble-
mi del settore elettronico,
il fatto che le banche re-
stringano le linee di cre-
dito alle aziende crea pur-
troppo varie difficoltà ai
pa, ribadisce Jeutter, ha
sempre rivestito un ruolo
importante nel mercato
dell’elettronica, in special
modo nei settori industria-
le e automotive. “Nono-
stante da molti anni sia
in atto un trasferimento
delle attività produttive
nel Far East, la maggior
parte della produzione
industriale caratterizzata
da un elevato mix e vo-
lumi relativamente piccoli
rimane in Europa. Alcune
delle produzioni che era-
no state spostate all’este-
ro sono rientrate nel Vec-
chio continente, mentre
per ciò che riguarda i pro-
dotti di fascia consumer,
caratterizzati da elevati
volumi, l’Europa occiden-
tale offre pochi margini di
manovra: la Turchia e i
Paesi dell’Europa dell’Est
ospitano alcune produ-
zioni di questo tipo, ma
i settori di punta in Eu-
ropa restano, oltre all’in-
dustriale e all’automotive,
quelli del medicale, degli
elettrodomestici e dei pro-
dotti consumer di fascia
alta”. A livello strategico,
Atmel opera in stretta col-
laborazione con i propri
partner della distribuzio-
ne facendoli partecipare a
programmi di formazione
molto approfonditi e, in-
sieme a loro, organizza
corsi di istruzione per i
clienti, in modo da per-
mettere riduzioni dei tem-
pi di sviluppo dei progetti.
Oltre ai semiconduttori,
anche qui la linea è met-
tere a disposizio-
ne degli utenti un
ecosistema vasto
e articolato, com-
prendente softwa-
re e molte risorse
di progettazione
specifiche per le
diverse applica-
zioni. Logistica e
catena di fornitu-
ra funzionano in maniera
efficace, anche se per-
mangono ancora alcune
lacune legate ai collega-
menti EDI (electronic data
interchange) tra fornitori,
distributori e clienti. L’at-
tuale modello ibrido (logi-
stica più competenze di
design) della distribuzio-
ne europea tende a se-
parare l’aspetto puramen-
te logistico, con margini
più ridotti, da quello delle
società specializzate nei
servizi di design-in e fo-
calizzate sulle applica-
zioni che supportano: il
prevalere di una di queste
due componenti, a pare-
re di Jeutter, dipenderà in
larga misura dalle strate-
gie adottate dai distributo-
ri in termini di politiche di
margini e di investimen-
to in risorse tecniche, in
special modo per i merca-
ti verticali.
Secondo
Stephan Grei-
ner,
vice president Emea
di
, anche
se in Europa il mercato
dell’elettronica è fino-
ra guidato perlopiù dagli
sviluppi nell’ambito auto-
mobilistico e industriale,
la crescente adozione dei
dispositivi LED nell’illumi-
nazione generale
sta facendo cre-
scere l’importan-
za di tali prodotti
nei vari comparti
dei sistemi elet-
tronici. Il Vecchio
Continente, già in
buona posizione,
non cambierà nel
prossimo futuro il
segue da pag.14
STEPHAN
GREINER,
vice
president Emea
di Cree Europe
GIUSEPPE
FINAZZI,
country
manager Italia
e sales director
Sud Europa di
Freescale
I dispositivi
d’illuminazione
sono diventati
prodotti basati
sull’elettronica
L’Europa
può dare
un contributo
importante
al mercato
industriale