EON
EWS
n.
567
-
SETTEMBRE
2013
4
L
a crisi di certo non aiuta. Ma
la speranza in casa
è che il rilancio di
grazie alle nozze con
possa generare un
beneficio diretto anche per
i fornitori storici del gruppo
finlandese. Con questa idea
in testa il mercato guarda l’a-
zienda franco-italiana in atte-
sa che vengano integrate da
Microsoft le attività “devices
e service” di Nokia, la licenza
per i brevetti e l’uso dei servi-
zi mappe. Asset costati com-
plessivamente 5,44 miliardi
di euro nell’ambito di
una operazione che
verrà archiviata en-
tro il primo trimestre
dello scorso anno.
Per ST, del resto, No-
kia è un cliente im-
portante che, come
rileva
ancora rappresen-
ta il 5% del fatturato
complessivo. “Di si-
curo le strategie fu-
ture di Nokia avran-
no un impatto su ST – spiega
un analista di una nota banca
d’affari londinese – Tuttavia
rispetto al passato la dipen-
denza di ST da Nokia si è co-
munque ridotta”. Argomento
che lascia comunque divisi
gli analisti e il mercato che
pare orientato alla prudenza
con esperti come
che, in agosto, hanno rivisto
al ribasso del 2% le stime di
fatturato per il 2014 (a quota
8,37 miliardi) pur restando
neutrali in termini di racco-
mandazione di acquisto. “Na-
turalmente tutto verrà messo
in discussione quando Nokia
svelerà le proprie intenzioni”
conclude l’esperto, sottoline-
ando come attualmente ST
stia anche lavorando a una
ristrutturazione interna. Pro-
va ne è il fatto che il
gruppo abbia deciso
di richiamare l’ex di-
rettore finanziario,
Carlo Ferro, che ha
tentato di rimettere
in sesto nel 2012
la joint venture con
Ericcson, fonte di
ingenti perdite per
la società franco-ita-
liana. “Beneficeremo
del ritorno alla piena
operatività di Ferro con una
serie di maggiori responsabi-
lità” ha annunciate il Ceo di
ST, Carlo Bozotti. Infine, sul
lato della produzione, STMi-
croelectronics si prepara a
un futuro migliore che se-
condo la società di ricerche
Forrester non dovrebbe es-
sere poi così lontano. Secon-
do gli analisti statunitensi,
infatti, entro il 2020 il valore
della produzione del mondo
dell’Internet of Things sarà di
trenta volte superiore a quel-
lo attuale, generando una
nuova ondata positiva e buo-
ne opportunità per ST che
si è già posizionata come
protagonista nella tecnolo-
gia indispensabile dei MEMS
(Micro-Electro-Mechanical
Systems).
L
a decisione di
di pubbli-
care un annuncio di selezione
del personale, in cui il colosso
di Cupertino ricerca ingegneri
specializzati in grafica 3D per il
suo nuovissimo centro di design
in Florida, non è stata presa
bene dagli azionisti della socie-
tà inglese
La struttura inaugurata
nei mesi scorsi a Orlando, all’in-
terno della quale dovrebbero la-
vorarci circa quaranta ingegneri
(di cui la metà dovrebbe prove-
nire da
, sembra riflettere
la scelta strategica dei vertici di
Apple di riportare al proprio in-
terno alcune fasi del processo
produttivo dei suoi dispositivi
basati sul sistema operativo
iOS, come la progettazione
dei chip grafici che fino a oggi
è stata affidata a Imagination
Technologies. È evidente che
l’eventuale perdita di un cliente
come Apple, che genera quasi i
due terzi dei ricavi da royalties
dell’azienda britannica, potreb-
be far ulteriormente precipitare
il prezzo delle azioni, quotate
sia sul listino di Londra sia su
quello di New York. Dall’inizio
del 2013, le quotazioni dei titoli
Imagination Technologies han-
no lasciato sul terreno quasi
il 40% anche sui timori di una
possibile interruzione del rap-
porto con il gruppo guidato da
Tim Cook e tra i venti analisti,
rilevati dalla piattaforma Bloom-
berg, che seguono la società
inglese soltanto sette suggeri-
scono di comprare il titolo, men-
tre cinque consigliano di starne
lontano e sette preferiscono
rimanere alla finestra nell’atte-
sa che Apple ufficializzi le pro-
prie intenzioni sul futuro della
partnership con Imagination
Technologies. Alcuni esperti
fanno, tuttavia, notare che non
si può escludere a priori che la
società guidata da HosseinYas-
saie, che ha una capitalizzazio-
ne di Borsa di poco più di 750
milioni di euro, possa essere
addirittura comprata dalla stes-
sa Apple che al 30 giugno 2013
poteva contare su una disponi-
bilità di cassa di oltre 32 miliardi
di euro. A sostengo di questa
tesi, gli stessi esperti sottoline-
ano che nel recente passato il
colosso di Cupertino, grazie alla
montagna di denaro disponibi-
le, ha portato a casa una serie
di piccole medie aziende per
migliorare le proprie capacità di
progettazione di chip e pertanto
l’ingresso nel gruppo di una re-
altà come Imagination Techno-
logies, insieme al contributo
del nuovo centro di ricerca di
Orlando, aumenterebbe in ma-
niera esponenziale la sua po-
tenza di fuoco sul terreno del-
la grafica 3D. Nel frattempo, la
società inglese sta procedendo
a passo spedito nell’integrazio-
ne di MIPS, acquisita lo scorso
febbraio per circa 100 milioni di
dollari in contanti con l’obiettivo
di rafforzarsi nel promettente
mercato delle CPU e dei pro-
cessori IP. E il management non
soltanto rimane convinto di po-
ter consegnare oltre 650 milioni
di chip nell’anno finanziario in
corso, escludendo il contributo
di MIPS, ma anche di raggiun-
gere nel 2016 l’obiettivo di oltre
un miliardo di unità.
H
I
-
TECH
&
FINANZA
Imagination Technologies
troppo Apple dipendente
ST confida nel rilancio
di Nokia
firmato Microsoft
La società inglese potrebbe
perdere oltre la metà
del fatturato se il colosso
di Cupertino decidesse
di sviluppare al proprio interno
i chip grafici. Da inizio anno
i titoli hanno già perso quasi
il 40% del loro valore
sul listino londinese.
Il management però rimane
ottimista sul raggiungimento
degli obiettivi al 2016
Il gruppo di chip torna
sotto i riflettori dopo
le nozze Microsoft-
Nokia nella speranza
di un rilancio del
gruppo finlandese di
cui l’azienda franco-
italiana è uno storico
fornitore. Ma lo
scenario di fondo resta
incerto come evidenzia
Citigroup in un report in
cui emergono tutte
le criticità
E
LENA
K
IRIENKO
F
EDERICO
F
ILOCCA
CARLO
BOZOTTI
president
e Ceo di
ST