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EON
ews
n.
562
-
marzo
2013
A
ttualit
À
U
n manifatturiero avanzato
e competitivo è il principale
motore dello sviluppo eco-
nomico del Paese, afferma
l’Associazione industriale.
“La smart factory è un tema
tecnico-scientifico innovati-
vo, trasversale e di partico-
lare attualità per l’industria
delle tecnologie rappresen-
tata da Anie -ha affermato
Pietro Palella, vice presiden-
te
per la Ricerca e l’In-
novazione. Un manifatturiero
avanzato è alla base della
crescita equilibrata e conti-
nuativa di un territorio, ma
negli ultimi decenni si era
persa in parte la consapevo-
lezza di questo stretto lega-
me fra industria e crescita”.
Palella ha quindi ricordato
come la crisi economica ab-
bia comportato la perdita di
ben tre milioni di posti lavoro
in Europa, con una riduzione
del 10% del volume produt-
tivo. L’Agenda europea per
la crescita dell’Unione Euro-
pea ha indicato l’obiettivo del
20% del PIL proveniente dal
manifatturiero entro il 2020,
quindi un innalzamento di
4 punti percentuali rispetto
all’attuale 16%.
Confindustria, nella propria
agenda per la crescita ha
proposto un anticipo dello
stesso obiettivo per l’Italia
all’anno 2018.
Il tema della fabbrica intel-
ligente, proposto a livello
europeo, è stato coeren-
temente ripreso anche nel
Cluster Nazionale Fabbrica
Intelligente nel quadro del
Bando Miur del maggio 2012
dedicato ai nuovi cluster na-
zionali.
Il documento programmatico
europeo indica fra i pilastri
della politica industriale gli
investimenti in innovazione a
elevato potenziale di crescita
economica e occupazionale.
Nelle tecnologie per il mani-
fatturiero avanzato individua
sei aree prioritarie di inter-
vento fra cui: produzione a
basso impatto ambientale,
veicoli a basse emissioni,
costruzioni e materie prime
sostenibili, le Key Enabling
Technologies (KETs) e le
Smart Grid.
Per quanto riguarda le KETs
(tecnologie chiave per lo
sviluppo: micro e nanoelet-
tronica, materiali avanzati,
biotecnologie industriali, na-
notecnologie) è stimato che
la crescita del loro mercato
mondiale possa superare
il 50% entro il 2015, rag-
giungendo i 1.000 miliardi
di Euro, valore equivalente
all’8% del PIL UE. Già oggi
l’industria europea è leader
nel mercato delle KETs, con
una quota sui brevetti mon-
diali superiore al 30%.
Nella giornata dedicata alla
smart factory, Anie ha quindi
voluto nuovamente ribadire
l’importanza del tema ricer-
ca e presentare le imprese
associate come “vetrina di
eccellenza tecnologica” con
L
a terza edizione del
di
GE
ha fornito dei risultati partico-
larmente interessanti sui cam-
biamenti legati all’innovazione
e i relativi trend. Questa ricer-
ca, infatti, analizza come i bu-
siness leader a livello mondia-
le percepiscono l’innovazione
e come questi orientamenti
stiano cambiando le strate-
gie di business in un mercato
sempre più complesso.
Dalla ricerca emerge, per
esempio, che i manager del-
le aziende hanno risposto fa-
vorevolmente alle domande
dell’inchiesta relative alla col-
laborazione globale e l’apertu-
ra dei mercati, anche se sono
ugualmente pronti, secondo la
survey, a sfruttare i vantaggi
delle politiche protezionisti-
che del loro Paese. Tra i dati
più interessanti della ricerca
ci sono quelli relativi ai Paesi
che sono considerati i più in-
novativi.
La parte alta della classifica, in
realtà, non presenta particolari
sorprese, dato che Stati Uniti,
Germania, Giappone, Corea
del Sud, Singapore, Regno
Unito, Svezia e Cina sono,
nell’ordine, in cima alla lista.
Quando si tratta di esprimere
una valutazione su se stessi,
invece, Israele è il paese che
si sente più forte (97%) su
fronte della realizzazione di
un ambiente particolarmen-
te favorevole all’innovazione,
seguito dagli Stati Uniti (91%),
Germania (87%), Svezia e
Paesi Bassi (entrambi con
l’82%). Stranamente in Giap-
pone questa specifica valuta-
zione arriva soltanto al 39%.
Per le opinioni dei manager
sul rapporto fra lo sviluppo
interno dell’innovazione e,
invece, la sua importazione,
i risultati dell’inchiesta sono
piuttosto complessi. Il 70%
degli intervistati, infatti, ritiene
che i rispettivi Governi dovreb-
bero stimolare l’innovazione
interna, mentre il 71% dichiara
che il loro Governo dovrebbe
aprire i mercati e promuovere
l’importazione di innovazione
e degli investimenti.
In pratica circa il 53% delle
opinioni si sovrappone tra i
due opposti punti di vista. In
base ai dati della survey tra
i vari Paesi, il Messico e la
Turchia, rispettivamente con il
76% e il 54%, sono a favore
di una posizione protezionisti-
ca, ma sempre il Messico, con
il 62%, ritiene anche che oc-
correrebbe favorire l’apertura
dei mercati, posizione seguita
dall’India con il 49%.
Per quanto riguarda il ruolo
degli investimenti pubblici e
privati, nell’inchiesta si eviden-
zia che Israele e Singapore
ritengono che i rispettivi go-
verni supportino e organizzino
in modo più che opportuno
l’innovazione, con il 75% del-
le risposte degli intervistai in
tal senso. Per contro, i Paesi
che hanno espresso una va-
lutazione meno positiva sono
l’Australia (23%), la Polonia
(22%) e il Giappone (10%).
Per l’impatto degli investimenti
privati, invece, vedono più fa-
vorevolmente questa posizio-
ne Paesi come Israele (85%),
India (80%) e Cina (75%).
I Paesi più innovativi
XI giornata
della ricerca Anie
Una recente ricerca di GE
intitolata Global Innovation
Barometer offre diversi spunti
interessanti relativi alla
percezione dell’innovazione
da parte dei manager
di tutto il mondo
Si è tenuta a
Milano lo scor
so
quest’anno
ha presentato
le tecnologie
più avanzate
e innovative
rivolte allo spazio
produttivo:
la fabbrica
intelligente,
la manifattura
efficiente
F
rancesco
F
errari
F
rancesca
P
randi
1...,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15 17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,...36
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