DIGITAL
CYBER SECURITY
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- ELETTRONICA OGGI 459 - GENNAIO/FEBBRAIO 2017
I
l continuo aumento, in termini di dimensioni e comples-
sità, di Internet of Things (IoT), comporta la necessità di
adottare misure di sicurezza sempre più avanzate e pro-
attive, ovvero in grado di “percepire” in anticipo l’insorgere
di eventuali problemi. Per affrontare le minacce informatiche
non è più sufficiente affidare la sicurezza solamente al sof-
tware. Un approccio molto più efficiente prevede l’impiego
di una strategia “a strati” inaugurata da una nuova genera-
zione di SoC (System-on-Chip) FPGA in grado di fornire una
“root-of-trust” (RoT) hardware a livello di circuito integrato. A
partire da questa base è possibile implementare una soluzio-
ne scalabile che prevede una selezione oculata di ulteriori
elementi per la protezione contro i rischi come ad esempio
la sicurezza per i dati nei loro tre stati – in transito (data-
in-motion), in fase di elaborazione o in uso (data-in-use) e
residenti su supporti di memorizzazione (data-at-rest) – oltre
alla crittografia e alla protezione tramite software.
L’odierna infrastruttura di rete nel suo complesso è più che
mai vulnerabile agli attacchi, il che si traduce in un incre-
mento delle problematiche legate alla sicurezza. il numero
di dispositivi IoT connessi cresce a ritmi esponenziali, con
conseguente aumento dei rischi per i sistemi embedded e i
dispositivi hardware.
L’infrastruttura di rete e i sistemi informativi devono essere
tutelati adottando un livello di sicurezza adeguato e imple-
mentando metodologie di protezione proattive ottimizzate in
base a numero, frequenza e tipologie di minacce.
Un approccio a più livelli
L’approccio alla sicurezza deve essere di tipo sca-
labile e iniziare con una “root of trust” hardware a
livello di circuito integrato. Oltre a ciò è necessario
ricorrere ad altre tecnologie ed elementi di suppor-
to per proteggere l’hardware, rafforzare la sicurezza
del progetto e garantire la sicurezza dei dati.
Il primo insieme di tecnologie e di elementi di sup-
porto è destinato alla sicurezza delle informazioni,
implementata attraverso la memorizzazione del-
la chiave mediante la tecnologia PUF (Physically
Unclonable Function, che può essere assimilata
alla firma biometrica), gli acceleratori crittografi-
ci avanzati e le contromisure contro attacchi con-
dotti mediante tecniche DPA (Differential Power
Analysis), disponibili attraverso un trasferimento
della licenza dei brevetti acquistate da Microsemi.
Il secondo insieme di tecnologie è rappresentato
dalle funzionalità anti-manomissione e compren-
de un bitstream sicuro, il rilevamento di tentativi di
manomissione e la relativa risposta, oltre a mecca-
FPGA a prova
di attacchi informatici
Paul Pickle
President e chief operating officer
Microsemi
I dispositivi programmabili di nuova generazione
adottano una strategia a più livelli per contrastare
minacce informatiche in costante evoluzione