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DIGITAL

QUALITY ASSURANCE

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- ELETTRONICA OGGI 459 - GENNAIO/FEBBRAIO 2017

I

progettisti che operano nel settore automotive sono costan-

temente sottoposti a sollecitazioni in conflitto tra di loro. Da

un lato sono impegnati nella ricerca di nuovi prodotti e

tecnologie in grado di aiutarli a risolvere le problematiche più

urgenti inerenti la progettazione che si trovano ad affrontare.

Per i fornitori di dispostivi di memoria ad alte prestazioni, come

Cypress Semiconductor, ciò potrebbe significare che la via più

ovvia da seguire sarebbe l’introduzione di nuove tecnologie in

grado di garantire una maggiore velocità di trasferimento dati

e tempi di boot (avvio) sempre più brevi, oppure capaci di sod-

disfare le esigenze dei produttori di sistemi che richiedono spe-

cifiche elettriche e temporizzazioni sempre migliori.

D’altro canto, il compito dei progettisti che operano nel settore

automotive è anche quello di ricercare la qualità “assoluta” e la

totale assenza di difetti. Ciò tende a far sorgere un atteggiamen-

to di tipo conservativo nei confronti di una nuova tecnologia. Le

tipiche domande dei clienti del segmento automotive nel mo-

mento in cui viene loro proposto un nuovo prodotto sono del

tipo: “Avete avuto esperienze pregresse con questa tecnologia?”

“Quali sono le prestazioni sul campo?” “Quante unità sono state

consegnate finora?”. Di fronte a queste domande, un FAE del

I vantaggi della qualificazione

congiunta dei nuovi dispositivi

di memoria

Marcel Kuba

Worldwide director of Field Applications

Engineering – Automotive

Cypress Semiconductor

L’adozione del processo JQ

(Joint Qualification) permette di

migliorare la qualità non solo del

chip, ma anche del sistema nel suo

complesso

produttore di semiconduttori potrebbe trovare delle difficoltà

a dire al cliente che sarebbe stato il primo a sperimentare quel

nuovo prodotto.

Le esperienze maturate in Cypress Semiconductor sugge-

riscono che esiste un metodo molto efficace per i produttori

che operano nel settore automotive per attenuare i rischi legati

all’utilizzo di nuovi dispositivi a semiconduttore e sfruttare in

tempi brevi le opportunità offerte dalla tecnologia per migliora-

re le prestazioni dei loro prodotti. La qualificazione congiunta

(JQ – Joint Qualification) è un insieme di processi che consente

a un produttore di semiconduttori e al proprio cliente del set-

tore automotive di collaborare nel processo di qualificazione

di un prodotto al fine di ottenere reciproci vantaggi. Scopo di

questo articolo è illustrare i vantaggi di questo approccio e de-

lineare i principali elementi alla base di questo processo.

Un approccio vantaggioso

La differenza fondamentale tra il processo JQ e il tradizionale

procedimento di qualificazione di un prodotto che viene nor-

malmente effettuato dai produttori di semiconduttori è data dal

fatto che la metodologia JQ prevede che il cliente effettui l’as-

semblaggio di un campione su una piattaforma reale che viene

quindi sottoposta a collaudo da parte di entrambi. L’obiettivo,

per Cypress e i suoi clienti, è quello di validare non solo una

memoria, bensì l’intero sistema.

Il tradizionale processo di qualificazione dei semiconduttori,

invece, produce un insieme verificato di specifiche relative alla

qualità che vengono misurate rispetto sia a parametri conside-

rati standard a livello industriale sia a parametri prefissati dai

fornitori di silicio. Ma la specifica applicazione all’interno della

quale il prodotto è utilizzato potrebbe sottoporre quest’ultimo

a sollecitazioni, oppure comportare una riduzione delle presta-

zioni: fenomeni di questo tipo potrebbe non essere rilevati dal

processo di qualificazione e dalla piattaforma di test standard.

Il procedimento JQ permette di individuare rischi e potenziali

Fig. 1 – La scheda Wingboard di Cypress permette alle sonde di un

analizzatore logico di collegarsi a pin difficilmente accessibili