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POWER

BATTERIE

38

- ELETTRONICA OGGI 444 - APRILE 2015

Batterie in evoluzione

N

umerose ricerche sono attualmente orientate al

miglioramento dell’efficienza e della stabilità degli

elettrodi nelle batterie agli ioni di litio perché così

se ne può prolungare sensibilmente la durata di vita. In pra-

tica, le celle agli ioni di litio hanno generalmente l’anodo in

grafite e il catodo di ossido metallico che il più delle volte è

l’ossido di cobalto. Durante la scarica della cella, gli ioni di

litio vanno dall’anodo al catodo mentre gli elettroni escono

per percorrere il circuito da alimentare e poi tornano al

catodo dove si rincontrano con gli ioni di litio. Per contro,

quando la cella è in carica succede esattamente il contra-

rio. Affinché la batteria possa funzionare efficacemente per

molto tempo, occorre che gli ioni di litio possano entrare

e uscire facilmente dagli elettrodi senza logorarli e che la

forma, le dimensioni e la composizione chimica di questi

siano efficaci e non cambino quanto più a lungo possibile.

Inoltre, di litio non ce n’è tantissimo nel pianeta ed è perciò

che si sperimentano alternative per il materiale attivo come

ad esempio il sodio che è più abbondante ed economico.

Oggi, tuttavia, la maggior parte delle ricerche mira a spe-

rimentare nuovi materiali in grado di sostituire la grafite e

l’ossido di cobalto per migliorare l’efficienza degli anodi e

dei catodi soprattutto in termini di densità di energia ma

anche per prolungarne la vita.

Anodi di antimonio

Un’equipe composta da ricercatori svizzeri dell

ETH Zurich ,

Politecnico Federale di Zurigo, e del vicino

EMPA

, Laborato-

rio Federale di Scienza e Tecnologia dei Materiali, ha sco-

perto come sintetizzare nanocristalli di antimonio in strisce

omogenee sufficientemente stabili per poter essere adopera-

te come anodi nelle batterie ricaricabili a elevata densità di

energia sia agli ioni di litio sia agli ioni di sodio. L’antimonio

ha una capacità di assorbire entrambi gli ioni più che doppia

rispetto alla grafite ma finora è stato ben difficile da inge-

gnerizzare. C’è riuscita l’equipe con a capo il prof. Maksym

Kovalenko che ha sintetizzato chimicamente nanocristalli di

antimonio definiti “monodispersi” e grandi da dieci a venti

nanometri constatando la loro permeabilità agli ioni di litio

che possono assorbire e rilasciare rapidamente e senza su-

bire fratture alla struttura base. Il lavoro è stato lungo per-

ché incentrato sulla sintesi dell’antimonio e sulle proprie-

tà dei nanocristalli che oltre il centinaio di nm di diametro

mostravano caratteristiche del tutto inutili e solo dopo molte

sperimentazioni si è scoperto che al contrario sui 20 nm di-

ventavano perfetti sia nella densità sia nella velocità dell’as-

sorbimento e del rilascio degli ioni.

Catodi di zolfo

Un gruppo di ricerca con a capo l’esperto Christopher Soles

del

National Institute of Standard and Technology (NIST)

e il

prof. Jeffrey Pyun dell

Università dell’Arizona

ha approfondito

la possibilità di sostituire l’ossido di cobalto dei catodi nelle

celle agli ioni di litio con lo zolfo e appurato una metodologia

che può essere ingegnerizzata a basso costo. Com’è noto lo

zolfo è un materiale di scarto nei processi di trasformazione

del petrolio ed è quindi abbondante ed economico e, inoltre,

pesa circa la metà dell’ossido di cobalto ma nonostante ciò

può assorbire e rilasciare circa il doppio degli ioni di litio con

un rendimento praticamente quadruplo rispetto all’ossido di

cobalto in termini di densità di energia accumulabile nelle

Gianluca Scotti

Le celle agli ioni di litio sono la tecnologia

dominante per le batterie e fra le molte

ricerche in corso volte a perfezionarle alcune

recentissime evidenziano miglioramenti

ottenuti essenzialmente a livello nanometrico

Fig. 1 – L’antimonio sintetizzato in nanocristalli con diametro di 20 nm

può assorbire e rilasciare ioni di litio e ioni di sodio con densità e velocità

doppie rispetto alla grafite