Ungheria, un mercato vicino che offre buone opportunità

Dalla rivista:
Elettronica Oggi

 
Pubblicato il 18 ottobre 2012

Francesca Prandi

La situazione politica è molto discussa a causa di una leadership che ha mostrato serie tendenze autocratiche e “incapacità” nella gestione del deficit di bilancio; tanto che l’Unione Europea ha richiamato ripetutamente il Governo magiaro e nel marzo 2012 è arrivata a sospendere gli aiuti al Paese, per poi reintrodurli a maggio, dopo la correzione di rotta della leadership.

Nonostante queste problematiche, l’elevata qualità delle infrastrutture e delle produzioni, la piena tutela degli investimenti esteri, la capacità delle maestranze e il costo del lavoro fanno dell’Ungheria una meta ancora interessante per le aziende estere che decidono di avere rapporti con questo Paese e di investire localmente. Molti grandi gruppi italiani di importanza internazionale sono già attivi nel Paese ma la presenza imprenditoriale è costituita per la maggior parte da PMI.

Ungheria: PIL per settori economici (Fonte: elaborazione Anie su dati Ufficio statistico nazionale dell’Ungheria. Servizio Centrale Studi Economici Anie, Scheda Paese Ungheria 2011)

Il sistema economico
Prima della crisi del 2008 l’economia ungherese era tra le più dinamiche fra quelle dell’Est Europeo. Dopo il tonfo del 2009 il PIL ungherese ha ripreso a crescere nel 2010 e si è riposizionato a livelli pre-crisi nel primo trimestre 2011, anno in cui ha raggiunto i 28.154 miliardi di fiorini, pari a 100,8 miliardi di euro, per una crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente.

Come in tutte le economie avanzate i servizi generano la parte maggiore del PIL, 65,9%, l’agricoltura la parte minore, 3,3%, e l’industria circa un terzo (30,8%). A livello settoriale, elettrotecnica ed elettronica insieme costituiscono il comparto maggioritario dell’industria manifatturiera, con il 26,9% del valore della produzione, a seguire mezzi di trasporto (18,8%), agroalimentare (12,6%), meccanica (11,7), chimica-farmaceutica e metallurgia, fra il 7 e l’8%.

L’Ungheria è un paese esportatore netto; il 70,5% delle vendite del settore manifatturiero è andato all’estero nel 2011. Dopo un 2009 al ribasso, le esportazioni sono cresciute di oltre il 20% nel 2010 e dell’8,4% nel 2011. La Germania è il primo partner commerciale, che assorbe circa un quarto dell’export e anche dell’import ungherese.

L’Italia è il settimo paese fornitore, con una quota del 4,2% delle importazioni magiare, e il secondo cliente estero con il 5,5% delle esportazioni, con una disavanzo commerciale a nostro sfavore nell’ordine di 90 milioni di euro (dato 2010). Nell’interscambio Italia-Ungheria il nostro Paese importa principalmente prodotti elettronici, consumer e apparati e sistemi per comunicazioni (23%) ed esporta in particolare nel settore della metallurgia (19,2%), della meccanica strumentale (15,2%) e dell’elettrotecnica ed elettronica (11,5%).

Nel 2010 le esportazioni elettroniche italiane sono state pari a circa 83 milioni di euro, di cui 18 milioni per ciascuno nei comparti automazione e misura, apparati e sistemi per comunicazioni, informatica, 13,2 milioni per i componenti elettronici, 8 per l’elettronica di consumo e 7,6 per sicurezza e automazione edifici.
A livello di capitale umano, la popolazione ungherese è giovane, basti dire che circa il 15% ha un’età inferiore ai 14 anni, è ben istruita, il tasso di alfabetizzazione è del 99,4%, e per buona parte conosce l’inglese e/o il tedesco.

Settori di interesse per i fornitori di elettronica
L’Ungheria ha una tradizione industriale soprattutto nella meccanica, automotive, macchine e apparecchiature elettriche e di precisione e negli apparecchi di telecomunicazione. Dopo il cambiamento del sistema politico e il passaggio al libero mercato, negli ultimi 20 anni i settori produttivi si sono ampiamente trasformati e modernizzati. Le migliori possibilità di collaborazione con imprese estere si hanno nel comparto dei macchinari e delle attrezzature elettrotecniche ed elettroniche, focalizzate soprattutto all’energia, all’automotive e ai trasporti.

Per quanto riguarda l’energia, le varie crisi, in particolare quelle attinenti alle forniture di gas naturale, hanno indotto il Governo ungherese a studiare strategie per la diversificazione delle fonti energetiche e per il miglioramento della sicurezza delle forniture. Per ridurre la dipendenza dalle importazioni, il Parlamento ha approvato a ottobre 2011 la ‘Strategia nazionale per l’energia’, contenente proposte dettagliate da mettere in atto entro il 2030 e una Roadmap fino al 2050.

Gli obiettivi da realizzare sono la crescita delle fonti di energia rinnovabile e nello stesso tempo la conferma del nucleare, garantendo la massima sicurezza e il mantenimento dell’attuale livello di produzione; il miglioramento dell’efficienza energetica, lo sviluppo di infrastrutture nazionali e la creazione di una nuova cornice istituzionale. Un programma per lo sviluppo energetico delle case familiari, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, potrebbe condurre al rinnovo di una parte consistente degli edifici di proprietà privata entro il 2020. Anie segnala che a livello governativo è già attivo un Gruppo misto italo-ungherese per l’energia.

Per quanto riguarda l’automotive, il settore sta avendo un costante sviluppo grazie ai notevoli investimenti delle case automobilistiche, soprattutto tedesche, come Mercedes, Audi e Opel, oltre alla giapponese Suzuki. Alla luce degli investimenti in programma il settore automotive presenta quindi delle buone opportunità per le imprese della componentistica.

Nel settore dei trasporti, la rete ferroviaria è molto estesa ma necessita di un ammodernamento (solo il 33,4% è elettrificato e solo il 14,8% è a due direzioni), che il Governo sta ora finanziando anche attraverso il sostegno comunitario.
L’Ungheria è leader europeo nella produzione e assemblaggio dell’hardware (esportazioni cresciute del 27% nel 2010) ed è un Paese a elevata spesa ICT, circa 1 miliardo di euro nel 2012 secondo stime Anie.

VIDEOTON, il maggiore EMS ungherese
Embedded ha intervistato Ottó Sinkó, co-Ceo di Videoton, il più grande gruppo industriale ungherese di proprietà privata, che è il quarto provider EMS di tutta l’Europa, il più grande della CEE e il ventiseiesimo a livello globale.
“A mio parere l’Ungheria continua a essere un ottimo mercato per il mondo della distribuzione – afferma Sinkó. Negli EMS (electronic manufacturing services) siamo il paese più forte della CEE e infatti tutti i grandi player EMS sono già presenti sul nostro territorio. Nel Contract Manufacturing la CEE esprime un grande potenziale, tanto da poter assorbire nuovo business che in precedenza prendeva la via della Cina. Nel lungo periodo ritengo che in Ungheria si costruiranno persino alcuni componenti chiave”.

Videoton fu fondata nel 1938 e dal 1992 è posseduta e gestita da tre privati ungheresi. Il Gruppo impiega 8000 dipendenti e realizza un fatturato annuo di 326 milioni di euro (dato del 2011) e un profitto prima del fatturato di circa 30 milioni di euro. Focalizzato sui paesi della CEE, Videoton è nel contempo un fornitore integrato verticalmente e un’azienda di contract manufacturing, La sede del Gruppo è a Székesfehérvár. Nel proprio Paese l’azienda ha 9 siti, un altro si trova a Stara Zagora, Bulgaria, e uno in Ucraina, a Mukachevo. L’area produttiva totale è di 580mila mq.

“Il nostro fatturato espresso in euro era aumentato di circa il 20% nel 2010. È cresciuto anche nel 2011, anche se ad un tasso ridotto a caus
a delle criticità del mercato, e quest’anno ci aspettiamo nuovamente una buona crescita nell’ordine del 10% – afferma Sinkó. Il nostro comparto trainante, quello che esprime sempre il massimo delle performance, è l’elettronico.

Ottó Sinkó, co-Ceo di Videoton

 

 

 

Infatti anche quest’anno prevediamo un incremento del business superiore alla media aziendale, dato  che si assesterà fra il 12 e il 14%”. L’assemblaggio di circuiti stampati produce il 29% del fatturato del Gruppo, le altre attività di assemblaggio il 26%, la costruzione di parti meccaniche il 27% e i servizi il 18% del business.

Oltre alle tecnologie elettroniche, Videoton fornisce anche lo stampaggio a iniezione delle materie plastiche, lavorazioni a macchina, tooling, trattamento delle superfici e assemblaggio. È in grado anche di supportare le imprese industriali con un portfolio molto ampio di servizi, sia quelli relativi al prodotto (disegno e sviluppo prodotti, industrializzazione e così via) che alla gestione complessiva delle attività d’impresa (trasporti e distribuzione, facility management, logistica e risorse umane).

La struttura verticale di Videoton consente di produrre parti, sub-assemblaggi e moduli per l’industria automobilistica, che assorbe il 39% della produzione aziendale, per gli apparecchi a uso domestico (22%) e per tutte le applicazioni industriali (29%).
“Tra i settori che serviamo, quelli sicuramente più dinamici sono l’elettronica industriale, l’enclosure e l’automotive – commenta Sinkó. Nel segmento industriale abbiamo tipicamente progetti complessi e high mix con richiesta di volumi medi e bassi. I prodotti tipici sono enclosure, assemblaggio di circuiti stampati, assemblaggi elettromeccanici e meccanici, prodotti e sistemi completi. Per l’automotive produciamo principalmente assemblaggi PCB, moduli e assemblaggi elettromeccanici. La caratteristica che ci contraddistingue è che la particolare struttura dell’azienda ci consente di soddisfare sia partner che richiedono volumi di produzione elevati sia la piccola clientela che ordina piccoli volumi per un’ampia diversità di parti o prodotti di nicchia”.

“Per il futuro siamo determinati a proseguire il trend di crescita -conclude Sinkó – e ad aumentare la nostra quota di mercato nei settori più promettenti come il LED lighting, lo smart metering e i prodotti medicali e per la healthcare. La stabilità finanziaria resta un grande punto di forza che ci contraddistingue e ci consente di affrontare con tranquillità anche le più impegnative turbolenze economiche e politiche. Non escludiamo nuove acquisizioni, ma a condizione che il rischio sia davvero basso. Lo scorso anno abbiamo dato il via a un’intenso programma di investimenti per ampliare le nostre tecnologie, che continuerà fino all’anno 2014”.

Si ringraziano ANIE, che ha fornito la Scheda Paese Ungheria 2011, a cura del proprio Servizio Centrale Studi Economici, e ICE di Budapest per il Rapporto Paese Congiunto

Francesca Prandi



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