Un progetto europeo riduce i costi dei sistemi embedded per la sicurezza
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Elettronica Oggi
Ha terminato i lavori il progetto europeo INTERESTED che letteralmente significa “INTERoperable Embedded Systems Tool chain for Enhanced rapid Design, prototyping and code generation”, avviato tre anni fa per promuovere in Europa lo sviluppo e la diffusione dei sistemi embedded nelle mansioni di sorveglianza e controllo sulla sicurezza degli ambienti critici e perseguire a tal scopo la riduzione dei costi di sviluppo e messa a punto per questi sistemi nonché il miglioramento della loro qualità funzionale.
Dopo tre anni il progetto è riuscito a coinvolgere l’intera catena di fornitura orbitante attorno ai sistemi embedded e perciò ora è molto più facile garantire la piena interoperabilità fra i componenti fabbricati dai diversi produttori europei. Si abbattono, in pratica, innumerevoli problematiche di interfaccia e questo vantaggio permette di stabilire una netta riduzione dei costi nella messa a punto di questi sistemi.
Il progetto è stato sostenuto da un consorzio di società europee specializzate nei sistemi embedded fra cui si trovano Absint Angewandte Informatik, Artisan Software Tools, CEA, Esterel Technologies, Evidence, Symtavision, Sysgo, TTTech Computertechnik e Unis e aveva come obbiettivo principale il dimezzamento dei costi legati allo sviluppo e alla messa a punto dei sistemi di sicurezza embedded, anche e soprattutto dal punto di vista dei tool necessari per la fase di sviluppo giacché è proprio in questa fase che si possono implementare gli accorgimenti più efficaci per abbattere tempi e costi di verifica e validazione.
Fig. 1 – Schema del progetto europeo INTERESTED volto a semplificare l’interoperabilità e l’integrazione fra i sistemi embedded mission critical
Il progetto stabilì la messa in opera dei prototipi da parte di alcune imprese leader europee che hanno potuto sperimentare sul campo i vantaggi ottenibili grazie alla maggior interoperabilità fra i dispositivi embedded. Partner ufficiali di questo progetto sono stati Airbus Operations S.A.S, Thales e CEA per la Francia, Siemens Mobility Division per la Germania e Magneti Marelli per l’Italia. In particolare, queste aziende hanno verificato l’efficacia delle nuove soluzioni nei sistemi embedded con mansioni in tempo reale legate alla sicurezza dei sistemi critici.
Il lavoro del consorzio ha permesso di realizzare una completa tool chain composta da strumenti interoperabili e integrati che potrà imporsi come vero e proprio riferimento a livello industriale e consentirà di incrementare la competitività dell’Europa nello sviluppo delle soluzioni embedded con mansioni di sicurezza. Le stime calcolate su tutte le sperimentazioni effettuate in proposito consentono di valutare nel 25% il risparmio medio sul tempo necessario per l’intero ciclo di sviluppo e dal 40% al 70% il risparmio ottenibile nei costi di questa fase. La tool chain di riferimento realizzata nel corso del progetto è ora rivolta a tutte le aziende che sviluppano complessi sistemi embedded caratterizzati da severi requisiti di qualità poiché destinati a svolgere funzioni essenziali per la sicurezza delle persone e per l’esecuzione dei compiti “mission-critical”.
Lucio Pellizzari
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