L’importanza della data protection ai tempi del Covid-19. I 5 punti chiave di Veritas

Pubblicato il 23 marzo 2020

Mille miliardi di bit al secondo: allo scoppiare dell’emergenza Coronavirus, la rete  è stata messa sottopressione, promossa a veicolo prioritario (e spesso unico) di comunicazioni di ogni tipo. Utilizzata, infatti, tanto per lo smartworking, quanto per la spesa online, lo streaming video e il crowdfunding. In questo scenrio, oltre a constatare il rallentamento delle connesioni , è giusto chiedersi anche cosa dobbiamo aspettarci dal punto di vista della data management e della data protection per le aziende.

“La situazione che stiamo vivendo – commenta a questo proposito Fabio Pascali, Country Manager di Veritas Technologies –  vede lo smart working come protagonista e una delle forze trainanti dell’economia. Grazie al lavoro da casa, moltissime persone stanno continuando a lavorare in un contesto distribuito con molti dispositivi e connessioni. L’utilizzo sempre più massivo di laptop, in congiunzione con l’infrastruttura di rete interconnessa con l’azienda, sta portando lo smart working in tantissime aree.

La quantità di dati che stiamo creando è impressionante e ogni azienda deve sapere come gestirli e proteggerli, anche a distanza. La creazione di dati in un contesto distribuito che si sta verificando ora in Italia – ma che si amplierà in tutto il mondo – presuppone che tutte le soluzioni di data protection vengano adottate per evitare una perdita della produttività e una riduzione nella sicurezza dei dati, ma anche dell’azienda in generale.

Quindi, l’adozione di strumenti in grado di proteggere e garantire i dati dei nuovi utenti in un contesto distribuito è fondamentale per continuare a operare secondo gli standard di sicurezza e di gestione delle compliance, anche nella situazione eccezionale e difficile come quella che stiamo affrontando tutti”.

Partendo, dunque, da questi presupposti, Veritas raccomanda di seguire cinque passi chiave per preparare le proprie strategie di data management, durante lo smart working. Per prima cosa occorre mettere in atto piani ben definiti per la gestione dei dati in caso di lavoro da remoto. Verificare quali sistemi possono essere accessibili a distanza e sviluppare piani di emergenza per coloro che non possono accedere. Serve poi esaminare le strategie di data protection per capire dove potrebbero esserci delle lacune, nel caso in cui i dipendenti cambino la destinazione del salvataggio dei dati. Inoltre è buona norma modificare le strategie per colmare tali lacune, se possibile entro tempistiche brevi. Importante pure creare documenti di policy che indichino chiaramente in quali sedi i dipendenti devono salvare i dati, quando lavorano a distanza. Infine è fondamentale assicurarsi che le policy siano comunicate e comprese da tutti i dipendenti. Assicurarsi che i dipendenti comprendano i rischi associati all’archiviazione dei dati su dispositivi non  protetti, che non soddisfano i requisiti di compliance o impediscono che i dati siano utilizzabili.



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