Il trend in forte crescita delle schede di sviluppo in Italia
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Le schede di sviluppo sono oggi sempre più adottate anche in ambito industriale grazie alla loro semplicità d’uso e di programmazione, basso costo e capacità di essere supportate da un’ampia gamma di sistemi.
Reichelt elektronik e l’Istituto di Ricerca OnePoll hanno condotto un’indagine tra 1.500 aziende Europee – di cui 250 decision-maker in Italia – appartenenti al settore manifatturiero per scoprire il grado di diffusione di queste schede.
Il vantaggio della diversità
Secondo quanto emerso dalla ricerca di reichelt elektronik, le aziende italiane appartenenti al comparto manifatturiero accolgono con favore l’adozione delle schede di sviluppo, come dimostrato dal 74% dei rispondenti al sondaggio che afferma di utilizzare queste componenti nella propria azienda. Soltanto una minoranza (21%) ha affermato di non utilizzare schede di sviluppo, il 35% dei quali non ha in programma di farlo entro i prossimi 12 mesi.
Tra i principali vantaggi emersi vi sono innanzitutto la possibilità di abilitare una moltitudine di applicazioni (56%), semplicità di programmazione (51%) e l’Open-Source-Software (46%). Tra gli ostacoli, invece, il 22% degli intervistati riporta problematiche di compatibilità con altri sistemi, a cui si aggiunge un 16% di rispondenti che afferma che vorrebbe rinunciare ad utilizzare le schede di sviluppo poiché non si prestano per l’uso continuativo. Anche i costi extra per hats e schields rientrano tra le barriere che ostacolano l’utilizzo di questi dispositivi (11%).
Gli shields rendono le schede di sviluppo pronte per applicazioni industriali
Shields e hats vengono spesso usati per aggiornare le schede di sviluppo e renderle adatte per l’utilizzo in ambito industriale; il 78% delle aziende manifatturiere Italiane ne trae vantaggio per sfruttare le seguenti funzioni:
– 52% design più robusto per l’ambiente industriale
– 50% espansione dei connettori, interfacce e protocolli di trasmissione
– 50% maggiore velocità di trasmissione dei dati
– 20% funzioni speciali come microfoni, tracciamento del movimento 3D o gestione dell’alimentazione
Il 40% ha affermato che in futuro vorrebbe poter sfruttare computer a scheda singola e microcontrollori con maggiore potenza di calcolo e memoria; a questi si aggiunge un ulteriore 40% di decision-maker che vorrebbero fare affidamento su soluzioni per la sicurezza informatica.
Le schede di sviluppo sostituiranno i computer industriali tradizionali?
Le aziende italiane appartenenti al comparto manifatturiero utilizzano le schede di sviluppo principalmente per applicazioni industriali (56%). Oltre ai vantaggi sopracitati, gli intervistati evidenziano capacità di sviluppo di prototipi (45%), applicazioni di AI o elaborazione dei dati sulla macchina (41%). Più di un’azienda su tre utilizza le schede per applicazioni di robotica (38%).
Quasi la metà dei partecipanti al sondaggio di reichelt elektronik afferma che, tra le schede di sviluppo più utilizzate nella loro azienda, vi sono quelle a marchio NVIDIA (46%), seguite da quelle a marchio Google (42%) e Raspberry Pi (39%). Una situazione destinata però a cambiare: secondo quanto emerso dall’indagine, infatti, il 43% ritiene che Google guadagnerà la maggior quota di mercato nei prossimi cinque anni, lasciando NVIDIA al secondo posto (40%).
A ciò si aggiunge il 45% dei decision-makers intervistati che vedono le schede di sviluppo come un reale concorrente dei computer industriali, fino ad oggi molto diffusi.
La dimensione aziendale ne determina l’utilizzo
Mettendo a confronto l’uso delle schede di sviluppo in aziende di diverse dimensioni, appare subito evidente come siano soprattutto le aziende di grandi dimensioni con 500-999 dipendenti (96%) ad avvalersi delle schede di sviluppo, seguite da aziende con oltre 1.000 dipendenti (86%). Vengono invece usate dal 57% delle aziende di medie dimensioni.
L’indagine evidenza inoltre come siano soprattutto le grandi aziende ad adottare un approccio progressivo e ad utilizzare le loro schede principalmente per applicazioni di robotica (60%). Al contrario, le aziende di piccole dimensioni tendono a dare la priorità ad applicazioni industriali (50%).
Uno sguardo al futuro
“I numeri ci mostrano come le schede di sviluppo siano già ampiamente diffuse tra le aziende manifatturiere italiane” – commenta Sven Pannewitz, Product Manager di reichelt elektronik. “Seppur tali componenti siano destinati a sostituire gradualmente i computer industriali, ad ora questi ultimi rimangono ancora i più utilizzati. Con il progredire dell’automazione dei processi produttivi e il numero crescente di campi di applicazione, assisteremo però ad un’ulteriore espansione delle schede di sviluppo. Se i produttori riusciranno a soddisfare i desideri dell’industria, siamo certi che l’uso delle schede di sviluppo diventerà presto uno standard”.
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