Il commento di CyberArk sul Cybersecurity Awareness Month

Pubblicato il 4 ottobre 2024
CyberArk

Di Paolo Lossa, Country Sales Director di CyberArk Italia

Dai desktop ai dispositivi mobile, fino agli elettrodomestici intelligenti, la tecnologia è ormai parte integrante delle nostre vite, personali e professionali. Il continuo emergere di nuove tecnologie può sicuramente offrire benefici in termini di comodità, ma porta con sé anche nuove opportunità per i cybercriminali. Attualmente, l’intelligenza artificiale è il filone principale di innovazione in ogni ambito: se il 98% delle aziende italiane la sta utilizzando nelle proprie iniziative di cybersecurity, il 90% prevede che gli strumenti basati su questa tecnologia aumenteranno i rischi cyber nei prossimi mesi. Se pensiamo alla costante crescita di volume e sofisticazione degli attacchi legati all’identità, diventa sempre più prioritario che le aziende comprendano non solo i pericoli provenienti dall’AI, ma tutti i rischi in cui potrebbero incorrere se non protette adeguatamente.

Le identità privilegiate non sono solo quelle umane, come ritiene purtroppo il 63% degli italiani intervistati nel nostro report Identity Security Threat Landscape 2024. In seguito all’adozione diffusa di strategie multi-cloud e del crescente utilizzo di programmi legati all’intelligenza artificiale, le identità macchina stanno aumentando in modo significativo, tanto da essere un pericolo sempre più serio. Molte di queste, infatti, necessitano di un accesso sensibile o privilegiato, ma spesso non dispongono di controlli di sicurezza specifici, rappresentando un vettore di minacce diffuso e potente, pronto per essere sfruttato.

Ecco perché è fondamentale, non solo durante il mese dedicato alla consapevolezza sulla sicurezza, che le aziende approfondiscano la conoscenza di questo panorama in evoluzione e prendano le dovute misure di protezione delle identità – siano esse umane o macchina – affinché si riducano gli attacchi. Questo vale non solo per le singole aziende, ma per l’intero sistema paese. Nel corso dell’ultimo anno il 90% delle aziende italiane ha subìto due o più violazioni legate all’identità, una percentuale ancora troppo elevata che incide profondamente sul business e sulla produttività, rallentando l’obiettivo generale di creare un ambiente cyber protetto e resiliente presso imprese e istituzioni di tutto il mondo.



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