EON
EWS
n
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LUGLIO
/
AGOSTO
2016
21
sati alcune società hanno
cercato di sostituire i cavi in
PVC, modificando il design
e i materiali utilizzati per uti-
lizzare cavi di alimentazio-
ne di smartphone, tablet e
altri dispositivi.
Tuttavia, è diventato presto
evidente che i nuovi cavi
non garantivano le stesse
prestazioni di quelli in PVC.
Si rompevano più facilmen-
te e duravano meno, con
grande disagio per i consu-
matori che, nel novembre
2011, si sono riuniti e han-
no vinto una
class-actionnegli Stati Uniti contro uno
dei leader del mercato. Più
recentemente, i cavi di ri-
carica “senza PVC né pla-
stificanti” sono stati
criticatiin paesi come la Corea del
Sud a causa della scarsa
resistenza, ma anche per il
surriscaldamento e il fatto
che provocano lesioni alla
pelle degli utenti. Ovvia-
mente, cavi meno perfor-
manti non impediscono ai
consumatori di disporre dei
loro smartphone preferiti;
tuttavia, la durevolezza e
la sicurezza degli utenti nel
corso di tutto il ciclo di vita
di qualunque apparecchia-
tura elettronica o elettrica
rivestono un’importanza de-
terminante.
Il PVC flessibile ha
superato il test di
sicurezza
Occorre notare che esisto-
no tipi diversi di plastifican-
ti con utilizzi, proprietà e
stati di regolamentazione
diversi. Le autorità dell’UE
hanno regolamentato se-
veramente l’utilizzo di tutti
i plastificanti: quelli attual-
mente utilizzati nelle appli-
cazioni con PVC flessibile
sono sicuri e non pongono
rischi per la salute dei con-
sumatori e per l’ambiente.
L’utilizzo di qualunque so-
stanza all’interno dell’UE è
rigidamente regolamenta-
to dalla normativa REACH
(registrazione, valutazione,
autorizzazione e restrizio-
ne delle sostanze chimi-
che), la normativa in ma-
teria chimica più severa al
mondo. Anche la direttiva
RoHS (Restriction of Ha-
zardous Substances Direc-
tive) riguarda la sicurezza
dell’apparecchiatura elet-
tronica ed elettrica durante
il suo ciclo di vita. REACH
e RoHS, combinate con il
forte impegno della catena
di valore del PVC flessibile,
assicurano che il PVC pro-
dotto in Europa rispetti gli
standard più elevati.
Per questo motivo, la Com-
missione Europea ha ag-
giunto una serie di ortoftala-
ti a basso peso molecolare
all’elenco delle sostanze
limitate stabilito nell’Appen-
dice II della revisione della
Direttiva UE - RoHS2. Que-
sto divieto sarà implemen-
tato da tutti gli stati membri
dell’UE entro il 31 dicembre
2019.
Un futuro per il PVC
flessibile?
Negli ultimi 80 anni, il PVC
ha dimostrato di essere un
materiale affidabile e resi-
stente. Resiste ad acqua,
calore, freddo estremo e
anche alle critiche. Il PVC è
ancora considerato da molti
il materiale più sicuro e ido-
neo per molte applicazioni e
dispositivi elettronici.
Mentre i governi e le istitu-
zioni continuano a serrare
la presa sulla sicurezza dei
consumatori e dei prodotti,
possiamo immaginare che
il PVC plastificato rimarrà il
prodotto preferenziale per i
nostri cavi. Benché sia pos-
sibile sviluppare alternative,
è difficile essere comple-
tamente sicuri che queste
possano resistere alla pro-
va del tempo, ed è ancor più
difficile considerare i volumi
di produzione. Il PVC sem-
bra destinato a rimanere.
E se smette di funzionare,
può sempre essere riciclato
e iniziare una nuova vita.
oltre le apparecchiature in-
formatiche come smartpho-
ne e tablet, tanto da inclu-
dere fili e cavi utilizzati negli
edifici residenziali, pubblici
e privati, nonché i tantissimi
elettrodomestici. È ancora
negli elettrodomestici bruni,
come TV, radio, lettori DVD,
che il PVC flessibile domina
incontrastato, e non solo
grazie alle sue prestazioni.
L’ International Electronics Manufacturing Initiative (INEMI) ha effettuato unostudio sul ciclo di vita nel-
la produzione di elettrodo-
mestici bruni, concludendo
che la sostituzione del PVC
con materiali alternativi ri-
durrebbe notevolmente gli
standard ambientali del
settore. Un fatto interessan-
te da notare, é che il PVC
genera tre volte meno gas
serra dei materiali che po-
trebbero essere utilizzati
per sostituirlo.
Benvenuti
nell’economia
circolare
I cavi in PVC flessibile sono
molto resistenti e possono
arrivare a durare decenni
in condizioni normali di uti-
lizzo. Però, cosa accade
quando raggiungono la fine
del ciclo di vita? Possono
essere riciclati efficacemen-
te una volta che il rivesti-
mento del PVC viene sepa-
rato da altri materiali, come
rame o alluminio. In Europa,
attraverso il programma a
partecipazione volontaria
VinylPlus ,avviato nel 2000,
si riciclano ormai ogni anno
quasi 100.000 tonnella-
te di cavi. Solo nel 2014,
il programma ha riciclato
complessivamente
oltre
514.000 tonnellate di PVC.
L’impianto di riciclaggio
Vinyloop èl’iniziativa più
importante di VinylPlus in
termini di riciclaggio dei
cavi. La sua tecnologia a
base di solventi permette di
riciclare con successo cavi
e fili, separando i composti
del PVC da altri materia-
li, come plastica, gomma,
metallo, prodotti tessili e
altro, tramite la tecnica del-
la dissoluzione selettiva e
del filtraggio. Il processo
impedisce che plastiche
utili finiscano nelle discari-
che o vengano incenerite e
produce allo stesso tempo
composti di PVC riciclato di
alta qualità e un livello ele-
vato di purezza (R-PVC),
simili a quello dei composti
vergini. Questa tecnologia
ha dimostrato grandi poten-
zialiatà di sviluppo e utilizzo
in altre sedi.
I cavi senza PVC
rappresentano
realmente
un’alternativa?
Organismi regolatori e or-
ganizzazioni civili hanno
analizzato ampiamente il
PVC flessibile per molti
anni, non solo per il modo
in cui viene prodotto, ma
anche per la presenza di
determinati ftalati (una delle
molte famiglie di plastifican-
ti) che sono stati associati a
una serie di potenziali effet-
ti sulla salute. Tutti i plasti-
ficanti sono valutati attenta-
mente e regolamentati dalle
leggi dell’Unione Europea
(UE), che ne consente un
utilizzo sicuro e sostenibile
in specifiche applicazioni.
Ciononostante, in un tenta-
tivo di minimizzare la pres-
sione dei consumatori e
delle ONG, negli anni pas-
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