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EON

ews

n

.

586

-

maggio

2015

4

H

i

-

tech

&

finanza

STMicroelectronics

ha un bu-

siness solido e le carte in re-

gola per migliorare la sua per-

formance. I vertici del gruppo

franco-italiano di chip ne sono

convinti. Per questo nell’inve-

stor day di maggio a Londra,

davanti alla comunità finanzia-

ria, hanno promesso che nel

secondo trimestre la società

realizzerà una cospicua pro-

gressione sia nei ricavi che

nel margine operativo lordo.

Nel dettaglio, il management

del colosso europeo dei chip

ha spiegato alla comunità

finanziaria londinese di at-

tendersi una crescita del giro

d’affari del 3,5% e un margine

operativo lordo del 33,8 per

cento. Alla base di tanto otti-

mismo c’è l’impegno del grup-

po sui diversi settori del suo

business. Buone prospettive

vengono dall’automotive: le

case automobilistiche preve-

dono infatti di vende-

re nel 2015 88 milioni

di auto con un cuore

tecnologico dal valore

di 321 milioni di dol-

lari. Una cifra che fa

gola a ST, che nell’au-

tomotive ha tutta una

serie di prodotti che

vanno dai sensori di

movimento e camere

fino ai sistemi di ela-

borazione digitale. Il gruppo

guidato da Carlo Bozotti ha

poi spiegato agli analisti che

intende puntare sugli Smart

Environment grazie all’offerta

di soluzioni intelligenti per l’e-

nergia pulita e la sostenibilità

ambientale di imprese e centri

urbani. Inoltre, il gruppo crede

molto nello sviluppo dell’In-

ternet delle Cose, che ritiene

possa rappresentare un im-

portante volano di crescita.

Bozotti è sembrato incerto

solo sul futuro della divisione

che realizza i prodotti digitali

(Dpg) fra cui anche i chip per

i decoder televisivi. Il giro d’af-

fari della filiale è in contrazio-

ne pur restando attorno ai 200

milioni di dollari, pari al 12%

delle vendite globali di Stm.

Non solo: anche la marginalità

è in contrazione testimonian-

do la necessità di innovazio-

ne e abbattimento dei costi. Il

numero uno di ST non ha na-

scosto infatti che il gruppo sta

valutando come agire: “Stiamo

esplorando le diverse

opzioni a disposizio-

ne. Lo status quo non

è più una possibilità”

aggiungendo poi che

“le comunicazioni a

riguardo arriveranno

al momento oppor-

tuno”. Non è escluso

quindi che il colos-

so europeo dei chip

possa decidere di

disfarsi della filiale per con-

centrarsi sui più promettenti

business dell’Internet delle

cose e dell’automotive. La de-

bolezza della filiale Dpg non

impedirà comunque a ST di

registrare nella seconda parte

dell’anno un margine operati-

vo “significativamente più alto”

rispetto al primo semestre. Per

realizzare questo obiettivo, ST

si prepara anche al lancio di

nuovi prodotti che le permet-

teranno di presentarsi ai clien-

ti con soluzioni sempre più

avanzate e competitive.

Big statunitensi

dei chip

meno fiduciosi sul 2015

STMicroelectronics

prova a risalire la china

Il management del

produttore di chip si

attende un aumento

del giro d’affari e

un miglioramento

della redditività. In

dubbio il futuro della

divisione che realizza

prodotti digitali che è

l’unica filiale con un

margine negativo

E

lena

K

irienko

F

ederico

F

ilocca

S

i annuncia un 2015 non fa-

cile per i colossi statunitensi

dei semiconduttori. La debo-

lezza della domanda di chip

nel settore delle comunica-

zioni mobili e in quello dei

personal computer ha spinto

i big a stelle e strisce del si-

licio a rivedere al ribasso le

precedenti previsioni sull’an-

damento dell’esercizio in cor-

so. Stiamo parlando di colossi

del calibro di

Intel , Qualcomm

e

Texas Instruments

che, pur

avendo presentato nei pri-

mi tre mesi del 2015 risultati

superiori a quello dello stes-

so periodo del 2014, hanno

avvertito sul deterioramento

dei rispettivi mercati di riferi-

mento nel proseguo dell’anno

in corso. Nel dettaglio, i ver-

tici di Intel hanno dichiarato

di aspettarsi per l’intero 2015

un fatturato in linea con quel-

lo dell’esercizio in corso e un

gross margin, cioè il rapporto

tra il costo dei prodotti vendu-

ti e ricavi, del 61% mentre a

metà gennaio avevano prono-

sticato un fatturato in cresci-

ta di circa il 2-3% e un gross

margin del 62 per cento. An-

cora maggiore il taglio delle

previsioni relative all’intero

anno in corso per Qualcomm,

leader mondiale dei chip per

la telefonia mobile. In partico-

lare, il gruppo guidato da Ste-

ve Mollenkopf prevede ricavi

compresi tra 25 e 27 miliardi

rispetto alla precedente indi-

cazione di 26,3-28 miliardi e

un utile per azione nell’inter-

vallo 4,6-5 dollari, in calo dalla

precedente indicazione pari a

4,85-5,05 dollari. Per quanto

riguarda, invece, Texas In-

struments, il top management

si è limitato a fornire l’outlook

per il solo secondo trimestre

del 2015 che potrebbe chiu-

dersi con un fatturato com-

preso tra 3,12 e 3,38 miliar-

di, posizionandosi così al di

sotto dei 3,44 miliardi stimati

dagli analisti. Decisamente

più difficile la situazione di

Amd

che, a differenza degli

altri gruppi statunitensi dei

semiconduttori, ha registrato

nel periodo gennaio-marzo

del 2015 una contrazione dei

ricavi del 26,3% su base an-

nua, scesi così a 1,03 miliardi

di dollari, e una perdita netta

di 180 milioni che si confronta

con il rosso di 20 milioni nei

primi tre mesi del 2014. Per il

periodo aprile-giugno i vertici

del gruppo di Sunnyvale han-

no dichiarato di aspettarsi poi

una flessione del fatturato del

3% rispetto a quello registrato

nel primo trimestre del 2015.

L’inizio della riscossa per il

gruppo guidato e presieduto

da Lisa Su sembra, quindi,

rinviato all’estate, stagione in

cui Amd lancerà sul mercato

le nuove generazioni di sche-

de video.

I vertici di società del calibro

di Intel, Qualcomm e Texas

Instruments hanno tagliato le

precedenti previsioni su ricavi

e utili dell’esercizio in corso a

causa del deterioramento dei

rispettivi mercati di riferimento

nel proseguo dell’anno in

corso. Un discorso a parte

merita Amd che punta sul

lancio della nuova generazione

di schede video per far

dimenticare un primo trimestre

da dimenticare

Carlo Bozotti,

presidente

e Ceo di

STMicroelectronics

Foto Qualcomm