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L

a domanda di memorie Flash

è in continua espansione, trai-

nata come è dal proliferare di

dispositivi portatili in ambito

consumer e dalla relativamen-

te recente diffusione dei dischi

allo stato solido nei sistemi

laptop e desktop. Oggi c’è chi

pronostica un’aggressiva affer-

mazione della tecnologia Flash

anche tra i server dell’infra-

struttura di storage che regge

il Cloud.

La lotta tra i produttori di Flash

di tipo Nand (quelle che trova-

no posto su penne USB, Sd-

card e dischi SSD) è stata fo-

tografata in un recente studio di

IHS

e vede dominare

Samsung

(il cui fatturato mondiale per il

2014 è stato di 9 miliardi di dol-

lari), seguita da

Toshiba

(7,8

miliardi) e, più a distanza, da

Micron

(4,6 miliardi) e

Hynix

(3,1 miliardi). Tutti questi pro-

duttori hanno deciso, chi prima

e chi dopo, di passare alla tec-

nologia 3D per superare i limiti

di scalabilità raggiunti dalle ar-

chitetture planari.

Samsung ha aperto le dan-

ze l’anno scorso, quando ha

annunciato di voler iniziare la

produzione di massa di memo-

rie Flash a sviluppo verticale

battezzate V-Nand e basate sul

meccanismo di intrappolamen-

to della carica. I primi chip, co-

stituiti da celle a tre livelli (TLC)

ossia in grado di memorizzare

tre stati di informazione per

singolo dispositivo, erano ca-

ratterizzati da una struttura a

32 strati e hanno trovato posto

nei dischi allo stato solido che

l’azienda sudcoreana ha inizia-

to a commercializzare a partire

dalla scorsa estate. La capaci-

tà di un singolo chip è di 128

Gbit, ossia 16 GB. L’evoluzione

successiva, attesa per la fine di

quest’anno, vedrà il numero di

strati passare da 32 a 48.

Sempre l’anno scorso, il se-

condo più grande produttore

di Flash Nand, Toshiba, ha

stretto una collaborazione con

Sandisk

per la produzione di

Flash Nand a intrappolamento

di carica utilizzando un proces-

so denominato Bit Cost Scaling

(BiCS) il cui sviluppo è iniziato

nel lontano 2007. I singoli chip

di Toshiba-Sandisk sono in gra-

do di impilare 48 strati di celle

capaci di memorizzare due

bit di dati per dispositivo (cella

MLC) per un totale di 128Gbit

(16 GB) di capacità. Lo scor-

so 25 marzo le due aziende

hanno annunciato di aver re-

alizzato i primi campioni e di

prevedere l’avvio di una produ-

zione pilota nella seconda metà

di quest’anno. La produzione di

massa è verosimilmente attesa

per il 2016.

A differenza di Samsung e del-

la joint-venture Toshiba-San-

disk, per la realizzazione delle

proprie memorie Flash 3D

Intel

e Micron – che nel 2006

hanno dato vita a IM Flash

Technologies – hanno scelto di

percorrere la già battuta strada

del floating gate. Una scelta in

controtendenza, viste le diffi-

coltà generalmente associate

alla realizzazione dei pattern di

isolamento su strutture verticali

così profonde. Sebbene i det-

tagli della tecnologia messa a

punto da IMFT non siano stati

resi pubblici, viene spontaneo

pensare che nella scelta della

direzione intrapresa abbia pe-

sato il vantaggio tecnologico

che il colosso di Santa Clara ha

maturato con la sua esperienza

nella produzione di micropro-

cessori. Da un certo punto di vi-

sta, questo è un ritorno alle ori-

gini per Intel, che è nata proprio

come produttore di memorie. I

chip annunciati da IMFT saran-

no composti da 32 strati di celle

MLC (due bit per dispositivo)

per una capacità di 256 Gbit

(16 GB); sono previste anche

celle TLC che permetteranno

di memorizzare fino a 384 Gbit

per die. Diventerà così possibi-

le produrre penne USB da 3,5

TB o SSD da 10 TB e oltre.

Lo scorso 24 aprile, Hynix è

stato l’ultimo dei grandi pro-

duttori di memorie Flash ad

annunciare il passaggio alla

tecnologia 3D, che avverrà con

la messa in produzione di chip

a 36 strati già nella seconda

metà di quest’anno. Il passag-

gio alle strutture a 48 strati è

previsto per il 2016, una mossa

che permetterà al produttore

coreano di ridurre le distanze

rispetto alla concorrenza della

connazionale Samsung.

Se la tecnologia Flash 2D ha

incontrato un limite tecnologi-

co intorno all’avvicinarsi dei 10

nm, l’era della memoria Flash

3D è ufficialmente entrata nel

vivo e, con l’affinamento dei

processi e l’economia di scala

associata alla produzione di

massa, si prefigura una pros-

sima significativa riduzione dei

prezzi per terabyte di memoria.

Il futuro in cui i dischi allo stato

solido saranno la realtà anche

nei data center si fa un poco più

vicino.

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Dopo Samsung, anche Intel, Micron, Sandisk,

Toshiba e Hynix inizieranno a produrre Flash

Nand a sviluppo verticale

Aggiungi

una dimensione

alla Flash

“Fonte:

Intel Micron

Flash Technology”