meccanismi fisici, ad esem-
pio gli effetti quantistici. In
modo particolare lavoriamo
su una possibile alternativa
agli attuali silicon field effect
transistor, che sono voraci di
energia, ovvero sui cosiddet-
ti steep slope device. Questi
potrebbero operare
con un voltaggio mol-
to più basso e quindi
dissipare molta meno
energia. La ricerca si
svolge nell’ambito dei
TFETs, i transistor
a effetto di campo
tunnel, dove l’effetto
meccanico quantisti-
co del band-to-band
tunneling viene uti-
lizzato per guidare il
flusso di corrente at-
traverso il transistor.
I TFET potrebbero
comportare una ridu-
zione di energia pari a 100
volte su transistor CMOS
complementari; pertanto in-
tegrando i TFET con la tec-
nologia CMOS si potrebbe
migliorare di molto i circuiti
integrati low-power.
EONEWS:
A suo parere
in quali aree della nanoe-
lettronica e della fotonica
l’Europa può considerarsi
il player più avanzato a li-
vello mondiale?
Un’area è quella che noi
chiamiamo tecnologia del si-
licio “7nanometri e oltre” che
darà una risposta a quelle
sfide che a livello fisico stan-
no minacciando le tecniche
di scaling dei semiconduttori.
Un’altra area di ricerca si fo-
calizza sulle tecnologie post-
silicio dove entrano in gioco
differenti approcci e nuovi
materiali. In Svizzera, ma
anche nel resto d’Europa, si
sta lavorando sempre di più
anche sul computing quanti-
co per riuscire ad affrontare
contemporaneamen-
te milioni di soluzio-
ni, mentre gli attuali
PC devono conside-
rarle una alla volta.
L’Europa potrebbe
giocare un ruolo mol-
to importante anche
nelle tecnologie Ze-
ro-power. Per l’indu-
stria europea queste
tecnologie potrebbe-
ro rappresentare una
piattaforma chiave di
innovazione,
così
come per i grandi
produttori di compo-
nenti, i system integrator, i
service provider e le PMI.
A partire da queste tecno-
logie potranno svilupparsi
nuove start-up e nuovi ser-
vizi per la sanità, l’ambiente,
l’invecchiamento della popo-
lazione, i trasporti intelligenti
( www.ga-project.eu ). Intut-
te queste aree l’Europa ha
tantissime competenze che
potrebbero davvero portare
crescita e prosperità nel no-
stro mondo sempre più con-
nesso. Vorrei concludere che
nella mia carriera ho lavorato
con decine di università su
progetti trasversali europei
e ho sempre verificato che il
nostro capitale intellettuale è
enorme. Dobbiamo continua-
re a proporre sfide e stimo-
lare la sete di conoscenza
e innovazione che già c’è; il
motivo per cui molti scien-
ziati restano qui. Abbiamo i
programmi e le istituzioni eu-
ropee che supportano la col-
laborazione e la ricerca. Gli
scienziati hanno certamente
necessità di fondi ma soprat-
tutto abbiamo bisogno di ave-
re l’opportunità di collaborare
e di impegnarci in programmi
di ricerca ambiziosi e capaci
di produrre innovazione”.
le l’industria fissa un’agenda
di ricerca strategica a lungo
termine e crea la massa cri-
tica con un effetto leva sugli
investimenti privati e sulla
condivisione della conoscen-
za per ridurre i rischi e il time
to market.
Nell’ambito della nanoelet-
tronica il programma ECSEL
persegue quindi l’obiettivo
generale di realizzare pro-
getti pilota di ricerca e inno-
vazione con un ampio coin-
volgimento dell’industria.
Alcuni ambiti di ricerca a cui
IMEC partecipa: ECSEL-EX-
IST - Extended Image Sens-
ing Technologies; ECSEL
– SENATE - Seven Nano-
meter Technology;
ECSEL – POWER-
BASE - Enhanced
substrates and GaN
pilot lines enabling
compact power ap-
plications; ECSEL
– INFORMED - An
Integrated pilot line
for micro-fabricated
medical devices. Al-
tri progetti europei,
in questo caso nella
fotonica, che coin-
volgono il nostro istituto e
l’industria: Plat4M, Photonic
Libraries and Technology for
Manufacturing, SWIFT, Non-
volatile optical Switch com-
bining Integrated Photonics
and Fluidics Technologies,
POCKET, Development of a
low-cost point-of-care test for
tuberculosis detection.
IBM Research,
Svizzera (Zurigo)
Heike Riel, IBM fellow man-
ager Materials Integration &
Nanoscale Devices (MIND),
member of the IBM Academy
of Technology
Tutti i progetti di ricerca sup-
portati dall’Unione Europea
nel campo della nanoelet-
tronica e della fotonica sono
votati ad avere un forte im-
patto positivo sull’industria
europea. L’elevata competi-
zione tra i progetti di ricerca
che si candidano al supporto
europeo fa sì che quelli scelti
abbiano caratteristiche quali-
tative molto elevate ed effetti
innovativi
potenzialmente
dirompenti. Come esempio
posso citare un tema che
coinvolge anche la ricerca
di IBM. Un problema fonda-
mentale per la collettività è
quello del consumo energe-
tico dei dispositivi elettronici.
Secondo l’Agenzia Interna-
zionale dell’Energia i disposi-
tivi elettronici oggi assorbono
il 15% dei consumi elettrici
delle famiglie e il consumo
di energia imputabile alle
tecnologie ICT e all’elettro-
nica di consumo raddoppierà
entro il 2022 e tri-
plicherà entro 2030
fino a raggiungere
i 1.700 Terawattore
(uguale al consumo
elettrico residenziale
complessivo di Usa e
Giappone nel 2009).
Per questo un gran-
de numero di progetti
di
nanoelettronica
e fotonica è proprio
dedicato alla ridu-
zione dei consumi di
circuiti e sistemi elettronici
e di comunicazione dati. L’i-
dea base è quella di ridurre
l’energia necessaria per lo
storage, il processo e il tra-
sferimento dell’informazione.
Una parte della soluzione del
problema riguarda il miglio-
ramento dell’efficienza dei
transistor, i building block dei
circuiti elettronici. I transistor
attuali sprecano energia an-
che nello stato off e necessi-
tano di un voltaggio operativo
relativamente elevato. È per
questo che un computer con-
suma energia anche quando
non sta processando infor-
mazioni.
Il nostro obiettivo è quello di
migliorare in modo significati-
vo l’efficienza energetica dei
circuiti elettronici esplorando
nuovi materiali, nuove ar-
chitetture dei device e nuovi
R
eport
segue da pag.11
“Il nostro
obiettivo è
migliorare
l’efficienza
energetica
dei circuiti
elettronici”
12
EON
ews
n
.
584
-
marzo
2015
Carolien
Martens,
Public
Funded Projects
manager di IMEC
Heike Riel,
IBM
fellow manager
Materials
Integration
& Nanoscale
Devices (MIND),
member of the
IBM Academy of
Technology