In genere ci si preoccupa del
fatto che le produzioni, anche
quelle elettroniche, si sposti-
no sempre di più verso l’Asia,
ma in realtà anche lo sviluppo
tecnologico, la ricerca e l’in-
novazione stanno prendendo
la via dell’Oriente, dato che
gli asiatici sono desiderosi
di risalire tutta la catena del
valore. La questione chiave è
quindi come fare sì che l’Eu-
ropa resti un player competi-
tivo a livello globale entro la
data obiettivo del 2020. Per
quanto riguarda l’industria
dei semiconduttori, il gruppo
di aziende leader Electronic
Leaders Group /ELG) ha ela-
borato una roadmap strategi-
ca per l’industria europea, in-
dicando le azioni dettagliate
necessarie per raggiungere
l’obiettivo del raddoppio del
valore della produzione di se-
miconduttori in Europa entro
il 2020-2025. Anche IMEC ha
contribuito alla stesura del
Programma con il suo Ceo,
Luc Van den hove. Gli aspetti
chiave del programma punta-
no a supportare e amplifica-
re le competenze e i settori
chiave della micro e nanoe-
lettronica europei e a creare
un contesto complessivo che
attragga gli investimenti in
Europa. Il Programma pre-
vede i cosiddetti ‘accelera-
tori della domanda’ ovvero
progetti apripista nelle aree
di forza come automotive,
sanità, energia e sicurezza,
la creazione di aree di riferi-
mento di livello mondiale nel
testing, integrazione e dis-
seminazione delle tecnolo-
gie e di una serie di centri di
competenza per accrescere
il potenziale di innovazione
dell’industria europea. Un
secondo aspetto su cui si
concentra è il rafforzamento
della supply chain, dai mate-
riali ai dispositivi, al disegno
dei componenti e alla pro-
duzione; tutto ciò attraverso
uno sforzo comune, pubblico
e privato, per fare in modo
che l’Europa sia un’area ca-
pace di attrarre investimenti.
Abbiamo già molti progetti
europei come Horizon 2020,
ECSEL, i fondi strutturali, ma
anche l’industria deve impe-
gnarsi chiaramente.
Un ultimo tema è quello del
rafforzamento dell’infrastrut-
tura, delle normative e della
formazione per favorire gli
investimenti privati. Ciò com-
prende ad esempio la prote-
zione dei diritti di proprietà
intellettuale, il potenziamento
delle azioni di training delle
risorse umane per arrivare a
disporre delle skill necessa-
rie all’industria, una regola-
mentazione del commercio
internazionale più favorevole
e anche la soluzione di nu-
merose tematiche che fre-
nano lo sviluppo dei mercati:
le emissioni delle automobi-
li, gli standard di sicurezza,
lo spettro radio per i sistemi
di trasporto intelligente, gli
standard di networking e di
interfaccia per l’Internet delle
Cose, gli standard ambienta-
li e così via. Ci si attendono
importanti risultati dall’azio-
ne chiave europea ECSEL,
Electronic Components &
Systems for European Leader-
ship, partita nel maggio 2013.
La UE investe 1,18 miliardi di
euro in questa iniziativa pub-
blica-privata, somma che rag-
giungerà i 5 miliardi con gli in-
vestimenti aggiuntivi degli Stati
membri e dei partner privati. Il
programma ECSEL vuole cre-
are un meccanismo per il qua-
e sistemi per il fotovoltaico
e così via. Particolarmente
rilevante è la partecipazione
alla Flagship Europea sulle
potenzialità applicative del
grafene in ambito ICT. I diver-
si progetti sono a un diverso
stato di avanzamento, ma in
generale sono in linea con la
roadmap stabilita. A seconda
della tipologia dei progetti
ci si attendono benefici che
vanno dall’approfondimento
delle conoscenze alla realiz-
zazione di prototipi di possi-
bile interesse industriale.
EONEWS:
A vostro parere
su quali temi di nanoelet-
tronica e fotonica la ricer-
ca europea ha le maggiori
possibilità di ottenere ri-
sultati dirompenti e in tem-
pi più rapidi rispet-
to ai concorrenti
mondiali?
I settori in cui l’Eu-
ropa è maggiormen-
te competitiva sono
quelli delle lavorazio-
ni laser, dell’imaging,
dell’illuminazione,
del fotovoltaico e del-
le applicazioni fotoni-
che ed elettronica in
materiali organici.
Dal punto di vista
della ricerca di base,
gli investimenti più
importanti vengono fatti nel-
le infrastrutture di “extreme
light” (sorgenti di radiazione
che consentono di lavorare in
condizioni “estreme” in termi-
ni di potenza o di caratteristi-
che temporali o di frequenza
della luce), nelle ricerche sui
nuovi materiali per la nano-
fotonica e la nanoelettronica
(per es. il grafene o il silice-
ne), nell’ottica quantistica,
nella spintronica. Lo stato
attuale della ricerca di base
in Europa presenta punte di
assoluta eccellenza sia per
quanto riguarda la fotonica
che per quanto riguarda la
nanoelettronica. Più proble-
matica in generale la ricerca
a livello industriale che, salvo
rare eccezioni, soffre di una
carenza di investimenti e ri-
schia quindi di penalizzare la
competitività industriale e la
crescita economica e occu-
pazionale.
Da sottolineare fra gli aspet-
ti positivi il buon livello della
formazione universitaria e
post-universitaria,
fonda-
mentale per il mantenimento
della competitività a medio-
lungo termine.
EONEWS:
Ritenete che l’i-
potesi di ricadute positive
sull’industria elettronica
europea dai risultati della
ricerca in nanoelettronica
e fotonica sia concreta?
L’ipotesi di ricadute positive
sull’industria elettronica e fo-
tonica nonché sull’indotto è
sicuramente concreta, ma va
sostenuta attraverso
opportune politiche
di valorizzazione del-
la ricerca.
Il coinvolgimento del-
le aziende europee
nei cluster di ricerca
può centrare l’obietti-
vo di sviluppo dell’in-
dustria high-tech con
conseguente cresci-
ta del mercato del la-
voro solo se avviene
fin dalla fase di defi-
nizione dell’agenda
strategica di ricerca
e della roadmap di sviluppo.
Infatti la condivisione degli
obiettivi e delle tematiche fra
mondo della ricerca e indu-
stria è essenziale per favori-
re la valorizzazione concreta
dei risultati della ricerca ren-
dendo così possibile coprire
l’intera filiera che va dalla
ricerca di base, allo sviluppo
fino all’innovazione con rica-
dute sulla produzione indu-
striale e sul mercato.
IMEC, Belgio (Lovanio)
Centro di ricerca micro-nano-
elettronica a forte vocazione
industriale partecipato dal
governo belga.
Carolien Martens, Public
Funded Projects manager at
IMEC
R
eport
continua a pag.12
11
EON
ews
n
.
584
-
marzo
2015
Roberta
Ramponi,
direttore
dell’Istituto
di Fotonica e
Nanotecnologie
(IFN) del Consiglio
Nazionale delle
Ricerche (CNR)
“La questione
chiave è
come far sì
che l’Europa
resti un player
competitivo
entro la data
obiettivo del
2020”