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quali previsioni si possono
fare per il futuro?
Oggi le aziende più grandi
sono tedesche e svizzere.
I maggiori Paesi produttori
sono la Germania, con il 45%
del fatturato EMS europeo,
la Francia e l’Italia, entrambe
con il 18-20%. La produzio-
ne si è molto ridotta nel Re-
gno Unito e nei Paesi Nord-
europei, mentre la Spagna
è ormai quasi assente dal
punto di vista produttivo. I
maggiori EMS europei, e fra
questi anche 3-4 gruppi ita-
liani stanno seguendo, come
noi, la via delle acquisizioni.
I gruppi medio-piccoli (circa
45 in Italia), nel nostro Pa-
ese sono particolarmente
piccoli e stanno cercando di
mantenere la loro posizio-
ne localmente, a mio pare-
re senza grandi prospettive.
Sono scarsamente interes-
sati alle aggregazioni di im-
presa, basti dire che circa il
50% dei 43-45 sono localiz-
zati in Veneto.
Abbandonano in questo
modo qualsiasi intenzio-
ne di crescita e di evolu-
zione su nuovi mercati.
Quali nicchie di mercato ri-
tiene particolarmente pro-
mettenti?
Noi puntiamo molto sull’il-
luminazione LED. Nei pros-
simi 10 anni sarà infatti il
settore che crescerà mag-
giormente a livello mondiale.
L’automotive
è già passato al
LED in quanto l’
assistenza
e il post- vendita tendono a
essere nulli per almeno 15
anni. Abbiamo costituito una
rete di imprese per svilup-
pare prodotti specifici per il
lighting alternativi ai circuiti
in alluminio, utilizzando una
base FR4 o altri nuovi pro-
dotti che riescono a condur-
re il calore 5-6 volte di più
rispetto all’FR4 normale. Ad
oggi, in collaborazione con
2 potenziali clienti abbiamo
realizzato questi circuiti per
LED di potenza fino a 1 watt
e mezzo, ottenendo un costo
del circuito del 25-30% infe-
riore rispetto alla base allu-
minio. Un aspetto molto inte-
ressante per l’ampliamento
del mercato. Senza contare
che si riducono notevolmen-
te i problemi di smaltimento
rifiuti.
EON
ews
n.
578
-
settembre
2014
12
(aoi e spi) o raggi X 3D con
tomografia. In definitiva non
possono più esistere picco-
le aziende EMS orientate a
produzioni semplici, ma solo
aziende che puntino all’inno-
vazione e all’eccellenza.
Arduino Pattaro,
presidente e amministrato-
re delegato
Cominciamo l’intervista no-
tando che Technomaster è
un EMS che ha deciso di in-
trattenere rapporti commer-
ciali anche con la Cina.
La concorrenza cinese
quindi non è più da temere?
Dopo avere escluso per anni
la possibilità di instaurare
un rapporto con i fornitori
cinesi, Technomastergroup
ha compreso che al fine di
conservare quote di merca-
to in Europa, in particolar
modo sulle nicchie di fascia
tecnologicamente più bassa,
non si potevano che stabili-
re delle alleanze con partner
cinesi selezionati. Oggi cir-
ca il 10% del nostro fattura-
to proviene dalla vendita di
prodotti importati dalla Cina.
Ai clienti offriamo come va-
lore aggiunto la nostra cer-
tificazione sulla qualità del
prodotto e la soluzione in
tempi brevi di qualsiasi pro-
blema di default cinese, gra-
zie alla nostra capacità pro-
duttiva europea. I cinesi si
sono molto evoluti e sono in
grado di offrire prodotti tec-
nologicamente buoni nella
fascia di prodotto medio, a
prezzi sicuramente inferiori
a quelli europei. Tuttavia un
fattore competitivo che gioca
a nostro favore è il tempo di
consegna; in questo caso il
fornitore europeo può vince-
re la Cina anche nelle tec-
nologie meno spinte, purché
si attrezzi per produrre in
tempi veloci. Organizzazione
adeguata e prolungamento
dei tempi di lavoro fino a 24
ore consentono ad esempio
al nostro Gruppo di conse-
gnare a partire da 2 giorni
dall’ordine; contro i 10 gior-
ni delle forniture cinesi, nel
caso migliore.
Quali previsioni può fare
sul futuro dei competitor
cinesi?
A mio avviso nel prossimo
futuro i cinesi produrranno
molto per il loro mercato in-
terno, dove hanno ampi spazi
di crescita, e continueranno
a fornire il mercato mondiale
delle filiere che richiedono
grandi quantitativi di schede
(computer, cellulari, automo-
tive e così via). Si sta invece
esaurendo l’effetto commer-
ciale positivo dei bassi costi
di produzione, tant’è che gli
stessi cinesi hanno iniziato a
delocalizzare in aree diver-
se, tipo Malesia e Vietnam,
dove il costo del lavoro è un
decimo di quello interno (20-
30 dollari al mese contro gli
ormai 300-350 in Cina). Se
oggi si vuole delocalizzare,
per le imprese europee sono
più convenienti Paesi geo-
graficamente vicini, come ad
esempio Romania e Serbia,
che possono assicurare tem-
pi di consegna veloci a prez-
zi inferiori rispetto a quelli
della UE. I produttori cinesi
risentono già di queste ten-
denze e infatti nei primi 5-6
mesi dell’anno ha chiuso il
20-30% delle aziende, com-
plici anche motivazioni di po-
litica interna.
Infatti nell’area di Shenzhen,
dove era concentrato il 70%
delle imprese produttrici,
non sono più state rinnova-
te le licenze di produzione a
causa di problemi di inquina-
mento e molte aziende non
sono in grado di sostenere
finanziariamente la riapertu-
ra nelle zone del centro della
Cina, che le autorità stanno
ora favorendo.
Come sta cambiando la
struttura di mercato degli
EMS in Italia e in Europa e
R
eport
segue da pag.11
Tecnomastergroup
La friulana Tecnomastergroup Holding
Spa ha tre siti produttivi di proprietà
localizzati in Italia, Francia e Germa-
nia, i tre Paesi strategici che insieme
raggiungono circa l’80% del mercato
europeo dei circuiti stampati.
Opera prevalentemente nei settori in-
dustriale, medicale, telecomunicazio-
ni, radio-frequenza, ferroviario e au-
tomotive. È dotata di impianti al top
della tecnologia oggi esistente come
la foratura laser e la serigrafia a getto
d’inchiostro, LDI (Laser Direct Imaging), e di sistemi robo-
tizzati che sostengono la produzione sulle 24 ore per ab-
battere i tempi di consegna e completare il 70% dei lotti
di produzione entro le 10 giornate lavorative. Il Gruppo ha
7 milioni di capitale interamente versato e un fatturato
che supera i 22 milioni di euro. Il 75% del prodotto viene
esportato sui mercati esteri con destinazione Austria,
Ungheria, Slovenia, Romania, Inghilterra, Russia, Israele,
Vietnam e Malesia, oltre ai tre Paesi dove sono localizzati
i siti produttivi del Gruppo.
Arduino
Pattaro,
presidente e
amministratore
delegato di
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