EONews_578 - page 6

6
M
ercati
EON
ews
n.
578
-
settembre
2014
rerà fatturati per 4,26 miliardi
di dollari già nel 2016, mentre
nel 2020 arriverà a 9,69 mi-
liardi di dollari manifestando
un Cagr del 22,81% sul pe-
riodo considerato. Un tasso
di crescita analogo caratteriz-
zerà anche il fatturato asso-
ciato alle comunicazioni M2M
(Machine to Machine), vero e
proprio fulcro dell’espansione
demografica dell’IoT. Nel do-
cumento “The Wireless M2M
& IoT Bible: 2014 – 2020”,
offerto da Reportsnreports,
si stima che questo mercato
crescerà con un Cagr del 21%
tra il 2014 e il 2020, anno in
cui genererà un fatturato di
196 miliardi di dollari. Il mer-
cato complessivo delle comu-
nicazioni IoT e M2M passerà
da 128,7 miliardi di dollari del
2014 a 489,92 miliardi nel
2019 (Cagr: 24,42%).
Il nuovo volto
della sicurezza
Quello che emerge da queste
previsioni è che il panorama
della Rete è destinato a cam-
biare drasticamente negli anni
a venire: l’IoT porterà infatti
miliardi di nuovi punti di ac-
cesso caratterizzati da funzio-
nalità altamente specializzate
e da un ventaglio sempre più
ampio di protocolli e metodi di
comunicazione: dispositivi wi-
fi e Bluetooth vedranno la con-
correnza di nodi Zigbee, LTE,
IoT6, NFC e Rfid.
Per la loro essenzialità e bas-
so costo, gran parte dei nodi
IoT offrono una limitata prote-
zione in termini di sicurezza.
Un recente studio condotto da
ha mostrato
che circa il 70% dei dispositivi
di IoT più utilizzati in ambito
domestico fa uso di comuni-
cazioni di rete non criptate
e presenta vulnerabilità dal
punto di vista della sicurezza
e della privacy. Nel corso degli
ultimi due anni, esperti di si-
curezza hanno dimostrato più
volte come sia possibile vio-
lare queste reti, trasformando
Smart-TV in dispositivi spia,
frigoriferi in nodi di una botnet
di spammer e luci intelligenti in
punti di accesso verso la rete
domestica.
Se con le tecnologie informati-
che ‘tradizionali’ il rischio di si-
curezza riguardava i dati, con
l’Internet delle Cose l’accen-
to si sposta sugli oggetti del
mondo reale e sulle potenziali
conseguenze anche letali di
una compromissione dei suoi
È
risaputo che il numero di
dispositivi connessi in rete è
destinato a crescere in ma-
niera vertiginosa nei prossimi
anni. Una prima barriera psi-
cologica è stata abbattuta già
nel 2010 quando, complice
la diffusione di smartphone
e tablet, il numero di dispo-
sitivi connessi ha superato
per la prima volta quello del-
la popolazione umana (12,5
miliardi di dispositivi per una
popolazione di 6,8 miliardi di
persone). Più di recente, il te-
stimone è passato ai variegati
dispositivi dell’Internet del-
le Cose (IoT): secondo uno
studio pubblicato ad agosto
da
, più di tre
quarti della espansione nel
numero di dispositivi connessi
in rete da qui al 2020 sarà do-
vuto a dispositivi periferici co-
me sensori e nodi accessori.
La percentuale di dispositivi
di tipo hub (come PC, tablet
e smartphone) è destinata a
passare dall’attuale 44% a un
più contenuto 32% entro fine
decennio. Secondo gli esperti
di ABI, il numero di dispositi-
vi attivi dotati di connessione
wireless supererà i 16 miliar-
di entro la fine dell’anno (un
quinto in più rispetto all’an-
no scorso) e toccherà quota
40,9 miliardi nel 2020. Ancora
più ottimisti paiono gli analisti
dell’Internet Business Solu-
tion Group di
, secondo
i quali a fine decade contere-
mo ben 50 miliardi di disposi-
tivi (passando per 25 miliardi
nel 2015). Solo l’anno scorso
i ricercatori di
stima-
vano in 26 miliardi i dispositivi
dell’IoT che saranno connessi
in rete nel 2020.
Con questi numeri è chiaro
che non mancheranno nuove
opportunità di crescita econo-
mica: secondo John Cham-
bers, Ceo di Cisco Systems,
nel 2020 l’insieme di tutti i di-
spositivi connessi in Internet
genererà nuovi fatturati per 19
miliardi di dollari.
Nel suo studio “Worldwide and
Regional Internet of Things
2014-2020 Forecast”, la socie-
tà di ricerca
ha delineato
in che modo il fatturato gene-
rato dall’Internet delle Cose
evolverà nei prossimi sei anni:
partendo dagli 1,9 miliardi di
dollari fatturati nel 2013, si ar-
riverà alla cifra di 7,1 miliardi
di dollari nel 2020. Il tasso di
crescita annuale composto
sul periodo considerato è del
17,5%.
Sebbene l’interesse verso l’IoT
sia in larga parte originato dal
settore consumer (per alme-
no l’80% secondo uno studio
pubblicato da
), gli analisti di IDC evi-
denziano il crescente interes-
se da parte degli utilizzatori
in ambito aziendale. L’accento
dell’espansione dei nodi peri-
ferici ha portato all’introduzio-
ne del termine ‘nano cose’ nel
report, recentemente pubbli-
cato da
,
dal titolo descrittivo “Internet
of Nano Things Market by
Communication Type (Short
& Long Distance Communica-
tion), by Nano Components &
Devices (Cameras, Phones,
Scalar Sensors, Processors,
Memory Cards, Power Sy-
stems, Antennas & Transcei-
vers) - Worldwide Forecast &
Analysis (2016 – 2020)”. Se-
condo questo studio, l’Internet
delle Nano Cose (IoNT) gene-
IoT:
le nuove frontiere
della sicurezza
L’esponenziale espansione
dell’Internet delle Cose sta
facendo emergere un nuovo
mercato della sicurezza
M
assimo
G
iussani
Fig. 1 – Fonte
IDC
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,...32
Powered by FlippingBook